Adelaide United vs. Waitakere United: resoconto & goal – 11/12/08

Unimmagine della cerimonia dapertura
Un'immagine della cerimonia d'apertura

E’ finalmente iniziato quello che, formalmente, è il massimo torneo per club del mondo: il FIFA World Cup Club. E’ iniziato stamane alle 11.45 italiane, con gli australiani dell’Adelaide United ed i neozelandesi del Waitakere United a contendersi la vittoria in questo turno preliminare, vittoria che concede il passaggio del turno e quindi il diritto a giocarsi la possibilità di approdare in semifinale contro il Manchester United.

Adelaide United che giunge a questa partita da netta favorita ed anche le parole del suo tecnico, Tony Vidmar, lasciano ad intendere che in Australia ci si aspetta una partita piuttosto semplice e che quindi il passaggio del turno sia dato per scontato. Perché non vi suona nuovo il nome di Vidmar? Semplice: il 38enne nativo proprio di Adelaide ha un trascorso da calciatore di buon livello, con ben 76 caps in nazionale, con cui ha giocato le Confederations Cup del 2001 e del 2005 e lo spareggio contro l’Uruguay che valse ai canguri l’approdo al mondiale 2006; Tony non potè però partecipare alla Coppa del Mondo perché il 9 maggio del 2006 decise di ritirarsi dal calcio internazionale visti alcuni problemi cardiaci che erano sopraggiunti. Ma Vidmar è conosciuto anche dagli appassionati perché ha giocato per ben 11 anni in squadre di club europee: NAC Breda, Glasgow Rangers (con cui ha collezionato più di 100 presenze solo in campionato), Middlesbrough e Cardiff City.

E’ un Vidmar che, però, sottovaluta un po’ i suoi avversari: rispetto all’edizione 2007, infatti, il Waitakere appare molto cresciuto sul piano tattico e riesce a tenere molto meglio il campo. E’ così che nasce, un po’ contro tutti i pronostici, una partita più aperta del previsto, con l’Adelaide che dovrà faticare molto più del previsto per riuscire ad ottenere il passaggio del turno.

Gli australiani schierano Galekovic in porta con Corntwhaite, Costanzo e Mullen in difesa; a centrocampo il regista è Sarkies, mentre sulle fasce operano Jamieson e Reid. Le due mezz’ali sono Barbiero e Spagnuolo (entrambi, come Costanzo, di chiare origini italiane) con capitan Dodd uomo un po’ ovunque; in attacco il solo Cristiano.

I neozelandesi dal canto loro rispondono con Gillespie in porta protetto da un trio difensivo composto da Perry, Butler e capitan Emblen; il centrocampo è invece composto da Sykes, Bale, Rowley, Pearce e Seaman, con Krishna in supporto all’unica vera punta Koprivcic.

Chris Milicich, coach del Waitakere United
Chris Milicich, coach del Waitakere United

Il primo tempo è praticamente un’esclusiva aussie, con Jamieson che subito al primo minuto improvvisa un tiro da fuori, che si spegne però alto. E’ comunque questo un segnale di come andrà la partita: i neozelandesi, infatti, dimostrano quanto siano remissivi e preferiscano costruire barricate, soprattutto centralmente, per evitare di cominciare ad imbarcare acqua da subito come contro il Sepahan lo scorso anno, quando presero due goal nei primi quattro minuti. Così facendo, però, rinunciano a giocare; Milicich, infatti, oltre a schierare una sola punta ed impostare un gioco molto attendista, con tutti gli 11 giocatori che tendono sempre a stare dietro la linea della palla. Come se non bastasse pur di arroccarsi in difesa il tecnico neozelandese decide di lasciare in panca il giocatore più tecnico della sua squadra, il nuovo arrivato Pimenta.

Al 2′ minuto Barbiero prova una percussione centrale ma la difesa maori rincula, chiudendolo al limite dell’area; potrebbero forse esserci gli estremi per un calcio piazzato, ma l’arbitro algerino Benouza non è di questo avviso e lascia giocare. Sugli sviluppi dell’azione Krishna, 21enne figiano, perde palla a centrocampo e per recuperarla abbatte l’avversario, venendo subito ammonito.

Al 7′ arrivano le prime sbavature difensive del Waitakere: Jamieson è lesto a liberarsi in fascia e crossa bene al centro, dove la difesa sbanda e riesce a salvarsi solo dopo una serie di batti e ribatti; al limite dell’area è però piazzato capitan Dodd, che riceve e calcia potente, con palla che finisce alta sulla traversa. Ciò che risulta subito evidente oltre alla crescita tattica dei maori è che non vi è stata parimenti una crescita tecnica: i neozelandesi, infatti, non riescono a fare più di tre passaggi consecutivi, non riuscendo mai a portare palla oltre la trequarti avversaria.

Jason Spagnuolo, 24enne centrocampista australiano di chiare origini italiane
Jason Spagnuolo, 24enne centrocampista australiano di chiare origini italiane

All’11’ l’Adelaide imbastisce una bella azione veloce con due triangolazioni che liberano al tiro Spagnuolo, Gillespie è però bravo a distendersi e bloccare.

Dopo un quarto d’ora dall’inizio della partita si fa finalmente vedere il Waitakere, che riesce a crossare un pallone in area; la difesa aussie, però, libera senza particolari affanni con Costanzo.

Due minuti più tardi Barbiero è fermato fallosamente da Seaman e Sarkies ha l’opportunità di calciare a rete dal limite, ma il suo calcio piazzato è centrale e risulta quindi una facile preda per il portiere avversario. Al 19′ è ancora Jamieson a creare: il 20enne cursore mancino batte un calcio d’angolo corto, facendosi restituire palla da Reid per poi andare a calciare potentemente dal limite esterno dell’area; ancora una volta, però, Gillespie si fa trovare pronto riuscendosi a rifugiare nuovamente in angolo.

Al 25′ torna a farsi vedere il Waitakere con Krishna che parte dalla sua metà campo, venendo steso poco oltre la metà campo, ottenendo il massimo: nessuno dei suoi compagni, infatti, si era proposto e al figiano non restava che puntare la porta. Impresa praticamente impossibile, con tutta la difesa australiana schierata. Sugli sviluppi di questa punizione i maori riescono a portare un altro cross in area, ma Koprivcic non arriva sul pallone e l’occasione sfuma.

Un minuto più tardi si fa finalmente vedere Cristiano, che mette però alto di testa.

Subito dopo è ancora il Waitakere ad affacciarsi nell’area avversaria, sempre con un pallone sparato un po’ a casaccio verso la porta difesa da Galekovic; questa volta è Butler a colpire di testa, facendo un ponte su cui arriva capitan Emblen, che riesce a calciare al volo: il pallone è però rimpallato dalla difesa aussie, così che anche questa azione neozelandese si risolve con un nulla di fatto.

Come detto è un Waitakere troppo remissivo, che affida solo a sporadici cross da calcio piazzato le sue azioni offensive. Realmente troppo poco per pensare di poter vincere una partita contro un avversario che per quanto modesto è comunque di caratura superiore.

Paul Seaman festeggia il suo goal
Paul Seaman festeggia il suo goal

E’ però proprio dagli sviluppi di un calcio piazzato sparacchiato in area che arriva la rete del clamoroso vantaggio neozelandese: Galekovic esce male su di un pallone che sarebbe dovuto esser fatto suo senza problemi; come se non bastasse subisce anche la carica di Seaman, lasciando cadere il pallone a terra. Benouza dovrebbe fischiare un fallo a favore dell’Adelaide United, ma incrediblmente decidere di lasciar proseguire l’azione, cosìcché Seaman, 20enne gallese cresciuto nel Cardiff City, si trova la palla tra i piedi e deve solo appoggiarla in rete.

Gli australiani ovviamente non ci stanno e decidono di aumentare ulteriormente il proprio forcing: al 37′ è il capitano, Dodd, ad incunearsi bene in area, ma Perry con un ottimo senso dell’anticipo lo chiude in fallo laterale; sugli sviluppi dello stesso gli aussie guadagnano un calcio d’angolo che risulterà fondamentale: il corner, battuto magistralmente da Jamieson, pesca Mullen tutto solo sul secondo palo e per la torre australiana è un gioco da ragazzi colpire in maniera anche piuttosto potente incrociando sul primo. Gillespie si distende ancora, ma questa volta non può nulla: è il pareggio immediato.

Un solo minuto dopo è ancora Dodd a proporsi in area avversaria, ma senza arrivare all’appuntamento col pallone.

Al 43′ Galekovic subisce un’altra carica, che Benouza continua non fischiare, ed Emblen sfiora il goal del 2 a 1 di testa.

In chiusura Barbiero entra in area palla al piede ma è ancora l’ottimo Perry a chiuderlo con un’entrata piuttosto decisa.

Daniel Mullen festeggia coi suoi compagni il goal del pareggio
Daniel Mullen festeggia coi suoi compagni il goal del pareggio

E’ un primo tempo che quindi si chiude in parità, ma con una differenza sostanziale nel gioco espresso dalle due squadre: la squadra di semiprofessionisti neozelandesi, infatti, è riuscita sì a tenere testa agli australiani, ma è indubbio che sul piano del gioco non ci sia confronto.

Il secondo tempo è un pochino più aperto, anche se si mantiene la superiorità dell’Adelaide United che, esattamente come nella prima frazione, crea subito scompiglio nell’area avversaria, non riuscendo però a calciare verso la porta di Gillespie.

Al 48′ è il solito Krishna a provare l’azione solitaria, ma qualcuno dovrebbe insegnargli a calciare. Il 21enne figiano non sarebbe proprio da buttare, ma bisognerebbe spiegargli che il calcio è uno sport di squadra e che non può pensare di fare sempre tutto il campo palla al piede, senza passarla mai. Senza contare, poi, che ha una tecnica di tiro davvero improponibile, roba da terza categoria. Ci mette comunque tanta buona volontà, così che un minuto dopo s’incunea in area lanciato da un compagno ma Galekovic, sempre titubante sulle uscite, esce basso e lo anticipa.

Al 50′ minuto Cristiano segna, ma a gioco già ampiamente fermo. Non si può quindi parlare di goal annullato. Tre minuti più tardi Spagnuolo, Barbiero e Cristiano imbastiscono una bella azione, con palla che dopo un rimpallo fortunoso giunge a Reid; il tiro dell’esterno australiano è potente ma Gillespie dimostra di essere ancora molto reattivo tra i pali, deviando in angolo.

Il Waitakere torna quindi a farsi pericoloso, ma sempre buttando palla alta in area: al 53′ è il gigante Corntwhaite (1 metro e 97 cm) a chiudere prima in rimessa laterale di testa, poi mettendo in angolo di stinco un cross basso di Pearce. Pearce che si rende pericoloso 4 minuti più tardi, con Jamieson, uomo ovunque, che però lo anticipa benissimo in scivolata, chiudendo in corner.

Al 59′ Sarkies ha un’altra opportunità dal limite, ma il suo calcio piazzato finisce alto sulla traversa della porta difesa da Gillespie. Quattro minuti più tardi il brasiliano Alemao, subentrato al 57 a Jason Spagnuolo, crossa un pallone molto invitante in mezzo all’area di rigore: il pallone dopo una serie di rimpalli giunge a Barbiero che calcia bene, ma il cui tiro viene deviato in angolo da Perry.

Allan Pearce, eroe della finale dellOFC Champions League, si dispera dopo unoccasione mancata
Allan Pearce, eroe della finale dell'OFC Champions League, si dispera dopo un'occasione mancata

Al 65′ minuto Corntwhaite sbuccia di testa in area avversaria, ma riesce comunque a guadagnare il quindicesimo angolo della partita in favore dell’Adelaide United; sugli sviluppi di questo corner gli aussie guadagneranno poi il sedicesimo angolo, con il Waitakere fermo ancora ad un solo corner.

Al 67′ Galekovic mostra ancora i suoi ampi limiti in uscita, riuscendo comunque a smanacciare un cross da sinistra.

Al 70′ un bel velo di Bale libera Pearce al tiro al limite dell’area: l’occasione sarebbe molto ghiotta, ma una frazione di secondo prima che il numero 10 neozelandese impatti il pallone arriva la tempestiva chiusura del solito Jamieson.

Al 75′ è ancora una volta l’autore del pareggio, Mullen, a provarci di testa, sempre da angolo. Questa volta stacca sul primo palo incrociando sul secondo, mettendo però palla a lato. Subito dopo Milicich decide di giocarsi il tutto per tutto, facendo entrare il talentuoso Pimenta al posto di Allan Pearce. Al 77′ Barbiero ruba un buon pallone nel cerchio di centrocampo a Bale, scattando verso l’area avversaria; il centrocampista neozelandese per recuperare all’errore commesso lo affosa dal dietro sulla trequarti, venendo ammonito. A termini di regolamento vista l’entrata fatta in questo modo da dietro il giocatore maori sarebbe anche potuto essere espulso.

All’80’ minuto Jamieson, instancabile su quella fascia, centra ottimamente un pallone su cui né Cristiano né Alemao arrivano; quest’ultimo, soprattutto, si sarebbe trovato al limite dell’area piccola a tu per tu con Gillespie se fosse riuscito ad agganciare, visto il ritardo con cui Perry stava tornando a chiudere.

Capitan Dodd, autore del goal partita
Capitan Dodd, autore del goal partita

Tre minuti più tardi il goal partita: Reid batte una punizione sulla trequarti destra, mettendo in area un pallone su cui capitan Dodd, completamente perso dalla difesa del Waitakere, arriva senza patemi, spizzandolo sul secondo palo; questa volta Gillespie non può nulla e la palla si insacca per il 2 a 1 dell’Adelaide United.

All’87’ Pimenta parte in slalom e viene messo a terra da Jamieson (chi se non lui!?) un passo fuori area, dopo aver saltato tre avversari. Ancora una volta Benouza compie una scelta discutibile, decidendo di lasciar correre.

Due minuti più tardi un ectoplasmatico Cristiano torna a farsi vivo dalle parti di Gillespie, che è bravo a mettere in angolo un tiro mancino della punta brasiliana.

A tempo ampiamente scaduto Krishna calcia un cross basso e teso in mezzo all’area su cui Vincent (subentrato a Kopricevic al 67′) non arriva, venendo anticipato in angolo da Corntwhaite.

Si chiude quindi qui una partita che visto l’Adelaide faticare più del previsto: se sul piano del gioco non c’è stata molta partita, con i neozelandesi che si facevano vedere solo con qualche sporadica nonché inutile azione solitaria del giovane Krishna e con qualche palla sparacchiata in area, sul piano della concretizzazione gli aussie hanno sofferto molto più del previsto: dei 19 tiri scoccati verso la porta avversaria solo 8 sono finiti nello specchio. C’è comunque sicuramente da fare i complimenti al portiere maori, Gillespie, autore di un’ottima partita. Sicuramente è stato il migliore dei suoi.

I numeri sono comunque chiari: ben 19 corner battuti dagli australiani, solo 3 dai neozelandesi. Non meno significativo il dato del possesso palla: 65% in favore dell’Adelaide United, 35% in favore del Waitakere.

Scott Jamieson, MVP di giornata

MVP della partita, a mio avviso, non può che essere Scott Jamieson: il 20enne cursore mancino australiano ha giocato una partita di quantità e qualità, risultando utilissimo tanto in fase offensiva quanto in chiusura, riuscendo a mettere un paio di pezze determinanti. Il giocatore, nonostante la giovanissima età, ha un passato in Europa; ha infatti giocato 3 anni nelle giovanili del Bolton, squadra di Premier League inglese, esordendo anche nell’estate 2007 in prima squadra, in un’amichevole persa dai suoi contro l’Hibernian. Il giocatore, nazionale under 20 del suo paese, è comunque molto interessante, e non mi stupirei affatto se in futuro tornasse a giocare nel Vecchio Continente.

Insomma, è sicuramente passata la squadra più forte e meritevole. Non senza apprensioni, però… come dimostravano anche le posizioni assunte da Vidmar nella parte centrale della partita, almeno sino al goal della vittoria.

Per il Waitakere United comunque la soddisfazione di aver dato filo da torcere ad una squadra che gli era sicuramente superiore; hanno sfiorato i supplementari, cosa probabilmente impensabile alla vigilia. Tanto di cappello.

 

Sabato mattina sarà quindi la volta di Al Ahly vs. Pachuca, uno scontro che avrà sicuramente molto più da dire, tra due squadre che tecnicamente sono già di buon livello.

 

N.B.

Vale lo stesso discorso fatto nell’ultimo post sulla Champions: per vedere i goal di questa partita cliccate sui link nascosti sotto i nomi dei loro autori.

4 commenti

  1. Buon commento, però devo dirti che hai sbagliato per quanto riguarda l’allenatore di Adelaide. Non è Tony Vidmar, ma invece è il suo fratello Aurelio, cui anche rappresentato la nazionale australiana.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Aurelio_Vidmar

  2. Bella Mahor, complimenti per il blog, fatto veramente bene. Saluti, Mè.

  3. @ David: hai perfettamente ragione, mi sono confuso.
    Mea culpa.

    @ Metro: grazie mille, fa piacere sapere che il tempo che dedico a questa cosa non si proprio tempo buttato.


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