Balotelli… “…ancora tu? Ma non dovevamo rivederci più!?” (cit.)

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

La polemica è già scoppiata, e logicamente non poteva essere altrimenti.

Nell’elenco stilato da mister Conte in vista della gara contro la Croazia c’è infatti anche lui, quel Mario Balotelli che nell’arco di pochi mesi è passato dall’essere salvatore della Patria (goal contro l’Inghilterra) ad essere un reietto.

Beh, vorrei esprimere la mia opinione al riguardo. E farlo con la franchezza di sempre.

Partiamo quindi da un preambolo doveroso, forse inutile per chi mi conosce e segue anche su Facebook  e Twitter: io non amo Mario Balotelli.

Non lo amo perché fondamentalmente è un ragazzo maleducato (come dice il grande Cruyff sulla Gazzetta di oggi), borioso (“Solo Messi è meglio di me”), tatticamente limitatissimo e globalmente sopravvalutato. Del tutto incapace di ergersi a trascinatore, come invece dovrebbe.

Detto questo, logico che non mi sia strappato le vesti quando ho visto che Conte aveva deciso di non convocarlo per le prime uscite, puntando su altri interpreti.

In compenso, però, Mario Balotelli resta uno dei giocatori più talentuosi del nostro sempre più povero calcio. Un talento grezzo e globalmente immaturo, ma comunque uno dei pochi giocatori in grado di inventarti giocate capaci di spaccare le partite.

Posto tutto ciò era quindi logico che nonostante fosse stato accantonato per un po’, prima o poi Conte avrebbe dovuto chiamarlo e fare i conti con il suo genio – relativo – e le sue – tante – bizze.

In tutto ciò la situazione in cui si trova Conte – a nome di tutto il calcio italiano – verrebbe da dire sia quasi paradossale: da una parte il nostro movimento è sempre più povero di talento. Dall’altra il livellamento che ne consegue porta ad un’ancor più difficile scelta, nel momento in cui debbono essere redatte le liste di convocazione.

Questo perché?

Semplice. L’appiattimento in tema di talento finisce con l’allargare la base da cui pescare. Così se una volta certi giocatori non avrebbero avuto nessuna chance di essere chiamati in Nazionale, oggi ecco che possibilità ce n’è un po’ per tutti. Ed i nomi diventano tanti.

Senza nessuno che riesca a spiccare, infatti, è logico che rientrino in gioco molti giocatori. Tra questi anche lo stesso Mario Balotelli, che pure quest’anno più che mai non meriterebbe la convocazione.

Va detto, però, che proprio la mancanza di “top player” dovrebbe portare Conte a spingersi ancor più verso la meritocrazia. Perché ad un Baggio o ad un Totti fuori forma è difficile rinunciarci. Erano giocatori di classe assoluta, dei dominatori. Talenti capaci di spaccare i match, di decidere le partite in ogni momento. Il tutto, anche senza stati di forma lontanamente accettabili.

Tutto ciò però non vale per i giocatori a disposizione oggi. Così stona pensare che non venga data ancora una possibilità al duo blucerchiato Okaka-Gabbiadini, che tanto bene sta facendo in campionato.

Due giocatori che certo non hanno la statura per essere considerati convocabili di diritto, ma che nel contempo non cedono molto ad uno Zaza o ad un Balotelli, che pure hanno iniziato la stagione molto peggio di loro.

E allora?

E allora se nessuno dei giocatori a disposizione oggi è capace di ergersi sopra gli altri – e certo questo ruolo non può ricoprirlo Balotelli – che si parta tutti dallo stesso livello e che si combatta poi ad armi pari. La maglia Azzurra va sudata e conquistata. Due concetti che sono sempre sembrati estranei all’attaccante oggi al Liverpool.

Sulla convocazione di Balotelli, per altro, se ne è ovviamente dette tante. In primis il fatto che sarebbe lì solo perché sponsorizzato dalla Puma, azienda che produce materiale tecnico per la stessa Nazionale e che contribuisce sostanziosamente al pagamento degli emolumenti dovuti al tecnico di Lecce.

Beh, voci probabilmente infondate che però era logico sarebbero girate, alla su prima convocazione. Soprattutto se la stessa arriva in uno dei momenti peggiori della carriera dell’ex interista e milanista.

A questo punto, però, si può provare a dare una lettura anche opposta: e se dietro a questa convocazione ci fosse, paradossalmente, la volontà di “stroncare” da subito il rapporto con un giocatore ormai dai più ritenuto un peso piuttosto che un fattore aggiunto?

Se, insomma, Conte l’abbia chiamato proprio in un momento di così grossa difficoltà per lanciarlo titolare nella sfida più complessa del girone e, nel caso, avere la scusa per poterlo non convocare a lungo qualora lui dovesse fare male?

Certo, è solo un’ipotesi. Anche piuttosto campata per aria. Ma del resto se dobbiamo fare dietrologia è giusto farla in entrambi i sensi…

_______________________________________________________________

Compra il mio secondo libro, “La carica dei 301″! Costa solo 1 euro!

Facebook      Twitterblog      Twitterpersonale      G+      Youtube      Instagram