Brasileirao 2013: vince il Cruzeiro, Flu e Vasco retrocesse. Parola a Stefano Silvestri!

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E’ terminato ieri il Brasileirao, massimo campionato brasiliano.Brasileirao

Proprio di Brasileirao ho voluto parlare con Stefano Silvestri, grande esperto di calcio brasiliano (e, ahilui, tifoso del Fluminense) nonché redattore di Calcio Sudamericano.

Così dopo il viaggio alla scoperta del calcio ecuadoriano ecco una nuova intervista per approfondire meglio un campionato sud americano…

Partiamo dal fondo della classifica: vincere un campionato e retrocedere la stagione successiva. Sembra incredibile ma è capitato al Fluminense…

Il crollo del Flu affonda le radici nella gestione scellerata dell’intera stagione. La palla di neve ha iniziato a rotolare poco dopo l’eliminazione dalla Libertadores, quando le cessioni di Thiago Neves e Wellington Nem non sono state surrogate da rimpiazzi all’altezza. Gli infortuni continui hanno fatto il resto: devastanti quelli di Carlinhos e soprattutto di Fred, 3 gol dopo i 20 dello scorso anno, fuori da inizio settembre. Anche in questo caso l’errore è stato quello di non intervenire sul mercato, affidandosi al contrario a sostituti mediocri e a giovani dalle spalle comprensibilmente fragili.

Tra le retrocesse figura anche un’altra grande storica del calcio brasiliano: il Vasco da Gama. Com’è possibile che due squadre così gloriose (capaci di vincere 8 titoli in due) smarriscano la strada sino a retrocedere a braccetto?

In Brasile il rischio è superiore rispetto ai campionati europei, visto che i ruoli non sono così standardizzati: le grandi tradizionali sono ben 12, resiste una classe media sempre vivace, la competitività e l’equilibrio sono economicamente maggiori. Per cui, può capitare che un club glorioso subisca l’onta della retrocessione: negli ultimi anni era già accaduto al Palmeiras, al Corinthians, al Botafogo, all’Atlético Mineiro, allo stesso Vasco. Quest’ultimo ha da tempo una situazione debitoria pesantissima, e a differenza dei concittadini manca di un patrocinatore forte alle spalle. Un peccato che a risentirne sia l’immagine di Roberto Dinamite, storico idolo del club da giocatore ma presidente contestatissimo dalla tifoseria.Vasco da Gama

Veniamo invece alle zone alte della classifica: ad imporsi è stato il Cruzeiro, esattamente a 10 anni dall’ultimo successo. Vittoria meritata per la Raposa?

Vittoria meritatissima. A impressionare è stata soprattutto la capacità di mantenere alta la concentrazione per tutto l’arco del campionato, se si eccettuano le ultime giornate a titolo già in tasca. E poi ha colpito l’equilibrio di una squadra che ha prodotto il miglior attacco e la terza difesa meno battuta del campionato. Ha pagato la scelta della dirigenza di rivoluzionare la rosa dopo due stagioni negative, un po’ come la Fiorentina in Italia. Tra la ventina di volti nuovi portati a Belo Horizonte a gennaio, oltre a Dedé spicca Everton Ribeiro, 24enne trequartista mancino autore di 7 reti e 11 assist e non a caso eletto craque do Brasileirão dalla CBF.

Gremio, Atletico Paranaense e Botafogo completano invece la rosa di squadre che piazzandosi nei primi quattro posti parteciperanno alla prossima Libertadores. A questa rosa di club vanno aggiunti l’Atletico Mineiro (campione in carica) ed il Flamengo (che si è imposto nella Copa do Brasil). Quali di queste squadre hanno chance di imporsi a livello continentale?

Per prima cosa, bene precisare che la partecipazione del Botafogo non è certa: se la Ponte Preta nella notte tra mercoledì e giovedì trionferà in Sudamericana prenderà il suo posto. Per il resto, tutto dipenderà come sempre da come i club agiranno nel mercato di gennaio, sia in entrata che in uscita: al momento le due di Belo Horizonte hanno le rose migliori, mentre quella del Flamengo dovrà essere irrobustita con 3 o 4 elementi di peso per sperare di fare strada.

Stupisce infine vedere la miglior difesa del campionato, il Corinthians (22 goal al passivo) essere relegata al decimo posto, a fronte di un attacco assolutamente asfittico (27 goal fatti, seconda peggior performance del campionato). Come ti spieghi queste prestazioni alla Dr. Jekyll e Mr. Hyde?Bruno Rangel

In Brasile scherzano facendo notare che Bruno Rangel, capocannoniere della B con 31 reti, ha segnato da solo più dell’intero Corinthians… La solidità difensiva del Timão (sugli scudi l’ex Valenciennes Gil) non è una novità: nel 2012 ha permesso ai paulisti di trionfare in Sudamerica e poi in Giappone. A mancare quest’anno è stata semmai la fluidità di gioco, messa a dura prova dalla cessione di un incursore formidabile come Paulinho e dalle difficoltà di Emerson e Romarinho. Il flop di Pato, autore di errori in quantità industriale sotto porta, ha fatto il resto. E l’infortunio di Guerrero, out da ottobre, ha definitivamente spento la luce in attacco.

Venendo ai singoli, il miglior marcatore del campionato è stato Ederson del Furacão. Che futuro vedi per lui?

Ederson è un attaccante leggero, rapido, di movimento ma al contempo letale in area di rigore: 21 reti non si segnano per caso. Si è saputo adattare in fretta a una realtà per lui nuova, quella della Serie A, finalmente trovata a 24 anni dopo vari prestiti. Assieme al compagno d’attacco Marcelo, al laterale Léo e al centrale Manoel sarà il pezzo pregiato dell’Atlético già a gennaio, anche se non credo che il club se ne priverà prima della Libertadores. Il suo futuro è in Europa, meta che del resto lui stesso ha ammesso di sognare.

Quali altri giocatori hanno avuto un rendimento particolarmente alto, nell’arco del campionato?

Come detto il migliore di tutti è stato Everton Ribeiro, stella del Cruzeiro campione. Nella Raposa segnalo gli altri due trequartisti del 4-2-3-1: l’ala Willian, ex Metalist, e il tecnico e potente Ricardo Goulart. E poi il portiere Fábio, il più continuo assieme a Jéfferson del Botafogo. Il Galo invece è stato spinto da Diego Tardelli e dalla freschezza del mancino Fernandinho, esterno rapidissimo arrivato per sostituire Bernard. Nel Flamengo il centravanti Hernane si è issato a sorpresa sul gradino più alto dei bomber stagionali, con 35 reti totali tra i vari tornei. Infine, è impossibile non parlare di Walter del Goiás: il fisico non è da calciatore, ma la qualità è indubbia e sotto porta, come dimostrano le 13 reti segnate, è spietato.Walter

Ho da poco pubblicato il mio primo libro, La carica dei 201, tutto dedicato all’universo calcistico giovanile. Chi sono, per te, i migliori under20 del paese?

Io ho un debole per Otavinho, classe ’95, rapidissimo esterno d’attacco dell’Internacional che aveva già esordito in A la scorsa stagione, a 17 anni. Ha trovato il primo gol da professionista a giugno, in casa del Cruzeiro, in una partita in cui ha fatto impazzire la difesa dei futuri campioni. Dória del Botafogo è abbastanza conosciuto, così come Adryan del Flamengo. Per concludere, l’eredità di Neymar è stata raccolta da un manipolo di ragazzini che, in fondo, gli assomigliano come movenze: Neilton, Gabriel Barbosa (Gabigol, ma a lui il nomignolo non piace) e Victor Andrade. Tutti sotto i 20 anni, tutti ancora acerbi e utilizzati col contagocce.

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