Catania vs. Inter – Ventisettesima giornata di Serie A – 12/03/10

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Davide Santon, dato addirittura probabile titolare dalla Gazzetta, non è nemmeno in panchina a Catania

L’Inter scende in campo al Massimino di Catania per provare a ritrovare subito la vittoria, dopo lo 0 a 0 contro il Genoa.
Proprio per provare a centrare i tre punti Mourinho, che deve rinunciare agli infortunati Chivu (trauma cranico), Santon, Thiago Motta (risentimento alla coscia destra), Arnautovic (influenza) e Balotelli (problema al ginocchio destro) oltre allo squalificato Samuel, schiera un 4-3-1-2 con il solito Julio Cesar in porta, Maicon, Lucio, Materazzi e Zanetti in difesa, Stankovic, Cambiasso e Mariga a centrocampo, Sneijder trequartista e la coppia Milito-Eto’o di punta.

Il Catania di Mihajlovic risponde invece con un 4-3-3 con Andujar in porta, Alvarez, Silvestre, Terlizzi e Capuano in difesa, Ricchiuti, Biagianti ed Izco a centrocampo ed il trio Mascara-Maxi Lopez-Martinez in attacco.

CRONACA
E’ il Catania, piuttosto inaspettatamente, a fare la partita fin da subito. E dopo undici minuti rischia anche di passare: Ricchiuti è infatti servito in area di rigore da un compagno e si trova tutto solo al limite dell’area, perdendo però il tempo per battere Julio Cesar, che ne respinge la conclusione ravvicinata, dando il via ad un batti e ribatti pericolosissimo da cui non scaturisce però nulla più della tanta paura che provano i tifosi Nerazzurri, che se la vedono davvero brutta, nell’occasione.

Al diciottesimo è invece l’Inter a costruire una bella palla goal con un’azione tutta argentina: Cambiasso serve infatti Milito in area che si gira con la solita rapidità andando però a mettere fuori il pallone, non inquandrando la porta.
La stessa imprecisione dimostrata dal Principe si ripresenta anche con Eto’o, che un solo minuto più tardi calcia dalla distanza mettendo però il pallone a lato.

Dopo aver subito per tutto il corso del primo quarto d’ora, quindi, l’Inter rialza la testa: i Nerazzurri trovano infatti le giuste contromisure per arginare la foga del Catania, che piano piano va un po’ scemando.
Proprio queste contromosse permettono quindi al club di via Durini di prendere il sopravvento a centrocampo, iniziando a spostare gli equilibri del match.

I ragazzi di Mourinho pur prendendo il sopravvento non riescono comunque a trovare grandissimi spazi: i ragazzi di mister Mihajlovic si difendono infatti egregiamente, andando quindi a chiudere un po’ tutti gli spazi a disposizione degli ospiti. Proprio per questo motivo i Nerazzurri devono affidarsi ripetutamente alle conclusioni dalla distanza: dopo il tentativo di Eto’o, quindi, poco prima della mezz’ora è la volta di Mariga, che trova però la pronta risposta di un attentissimo Andujar, che blocca il pallone distendendosi alla sua sinistra.

Silvestre contrasta Milito: la difesa catanese è davvero ben messa in campo

A riprova del fatto che gli spazi siano risicatissimi arriva l’occasione capitata sui piedi di Eto’o subito dopo la mezz’ora: arrivatagli palla in area, infatti, la punta camerunense non ci pensa su due volte e prova a calciare con potenza verso la porta avversaria, venendo però subito contrato dal pronto tackle scivolato di un difensore, che ne chiude la conclusione.
L’Inter comunque non demorde: Biagianti si perde Sneijder su di una ripartenza Nerazzurra, il trequartista Oranje riceve palla in area e calcia prontamente verso la porta avversaria, trovando però la pronta risposta del portiere argentino del Catania, che chiude in angolo.

Al trentottesimo il Catania torna a battere un colpo: Izco se ne va con potenza e velocità sulla fascia destra e crossa, pescando Ricchiuti in piena area. Ancora una volta, però, l’ex riminese è troppo macchinoso e spreca troppo tempo per stoppare e calciare, dando modo a Lucio di intervenire deviandogli la conclusione in rimessa dal fondo.

Nella ripresa l’Inter comincia meglio rispetto alla prima frazione di gioco. Tanto che al cinquantatreesimo passa: Eto’o è lanciato nello spazio da Sneijder e si porta in area di rigore, attirando su di sè l’uscita di Andujar per offrire quindi il pallone in mezzo a Milito, per cui è un gioco da ragazzi depositarlo in porta per il più facile dei goal.

E’ subito palese: il Catania è molto più lungo del primo tempo. Così dopo aver sfruttato al meglio l’errore di Terlizzi, che ha tenuto in gioco Eto’o, e della squadra tutta, che si è fatta prendere d’infilata, l’Inter prova ad approfittare ancora degli spazi concessi dai padroni di casa portando Sneijder a calciare appena oltre il limite: il trequartista olandese, però, non trova lo specchio della porta difesa da Andujar.

Al cinquantottesimo, quindi, capitan Mascara prova a suonare la carica andando a battere una punizione giusto dal limite dell’area. La sua conclusione, bassa e sul palo difeso dal portiere interista, termina però a lato, non creando veri e propri rischi alla porta Nerazzurra.

Milito festeggia la rete del momentaneo 0 a 1

Catania che ci prova ancora un paio di minuti più tardi, quando lo stesso Mascara riuscirà a girare in centro all’area un pallone che stava per terminare sul fondo, con Materazzi che interviene però a spazzare.

Questi flash sono comunque fiammate occasionali dato che è l’Inter a tenere saldamente in mano le redini del gioco.
Inter che però non ci prova con la stessa vigoria di sempre, quella che gli era propria fino a qualche tempo fa. Nonostante questo, comunque, i Nerazzurri costruiscono buone azioni, per quanto non moltissime palle goal nitide.

Al settantatreesimo, però, arriva il pareggio: Martinez centra un pallone basso su cui Maxi Lopez piomba in anticipo su Lucio, andando a girare in porta imparabilmente il pallone alle spalle del malcapitato Julio Cesar, che non può nulla per arrivare sul pallone.

Galvanizzato dal pareggio, quindi, Mascara prova, solo un minuto più tardi, a cercare l’eurogoal dalla distanza, ma la sua conclusione finisce lontanissima dai pali.

A poco più di dieci dal termine l’Inter ha una doppia occasione ma prima Pandev è contrastato da un paio di difensori, poi il tiro seguente di Sneijder è respinto dalla sempre attenta difesa di casa.

E qui succede l’imponderabile: subito dopo questa occasione Baresi, sostituto dello squalificato Mourinho, fa entrare Muntari che alla prima azione pensa bene di atterrare Martinez, prendendosi un’ammonizione. Ma non solo: sulla punizione che ne scaturisce salta col braccio alto, causando un rigore e prendendosi la seconda ammonizione, finendo espulso.
Davvero qualcosa di incredibile.

Sul dischetto si presenta quindi Mascara che batte Julio Cesar con un classico cucchiaio alla Totti: scavetto sotto al pallone e pallonetto che s’infila morbida in rete, con l’estremo difensore brasiliano che si era comunque tuffato per coprire l’angolo opposto rispetto a quello scelto dal capitano catanese.

Mascara porta in vantaggio i suoi firmando il rigore del 2 a 1

L’Inter comunque non ci sta, così pur essendo in inferiorità numerica approntano un forcing finale per provare a trovare il pareggio.
Nel farlo, però, si sbilanciano troppo e ad un minuto dal termine trovano il terzo goal con Martinez che si libera di Lucio penetrando da destra per poi infilare Julio Cesar in uscita, chiudendo il match.

COMMENTO
Partiamo da un presupposto: in Italia si fa troppo in fretta a creare dei casi, ad ergere una squadra o un giocatore a fenomeni assoluti per poi gettarli nel fango dopo due partite andate male. E questo è un approccio assolutamente sbagliato, che va cambiato.

Al tempo stesso, però, non si possono nemmeno ignorare i segnali che le partite mandano. E se una rondine non fa primavera è anche vero che tre risultati non proprio brillanti nelle ultime quattro partite di campionato qualcosa possono dirla.

Ripeto: non si può certo dire che l’Inter sia una squadra finita, senza nerbo o chissà che altro. Anzi, per quanto riguarda il sottoscritto è probabilissimo che saranno ancora i Nerazzurri, per l’ennesima volta, a vincere questo Scudetto.

Oggi, però, le cose sembrano non andare proprio brillantemente, in via Durini.

E’ presto detto: ho parlanto di tre risultati non all’altezza negli ultimi quattro incontri di campionato perché, calendario alla mano, se prendiamo in considerazione gli ultimi match di Serie A giocati dalla banda del tecnico portoghese troviamo ben tre 0 a 0 (contro Napoli, Sampdoria e Genoa) oltre ad un 3 a 2 con l’Udinese.

Oltre a questo c’è anche da dire che il primo tempo del match di stasera ha fatto apparire chiaro come l’Inter non attraversi certo il miglior periodo di forma della sua stagione. Bisogna dare i giusti meriti al Catania, certo. Però è proprio una questione di condizione, che non sembra certo essere al top oggi come oggi.

E tutto ciò è davvero un peccato e potrebbe essere un problema: martedì c’è il Chelsea, non si può sbagliare.

Andujar non riesce ad arrivare sul pallone: il suo connazionale Milito l'ha appena infilato, portando in vantaggio l'Inter

Ho parlato specificatamente della prima frazione di gioco perché la seconda è troppo irrazionale per essere presa appieno in considerazione.
Nella stessa, infatti, è l’Inter che parte da subito meglio, questo anche grazie al fatto che, ed è palese, la squadra di Mihajlovic comincia senza avere le giuste distanze tra i reparti, dando il fianco alle avanzate interiste fino a prendere l’1 a 0 e a rischiare di vedere chiudersi il match.

Il tutto fino a quando il solito Maxi Lopez, che da quando è a Catania sta segnando con buona continuità, non trova il pareggio.

In realtà anche da lì in poi sarà l’Inter a fare meglio. Almeno sino all’ingresso in campo di Muntari.

Qui, poi, bisogna aprire un’ulteriore parentesi.
Sulley è un giocatore che non mi è mai piaciuto particolarmente e che, personalmente, non avrei acquistato all’Inter. Una società con la fame di vittoria come quella di via Durini, infatti, non può puntare su di un giocatore atleticamente dotato ma che non porta qualità al gioco e, soprattutto, controlla poco i suoi istinti.

Cosa, quest’ultima, che conferma in pieno oggi: entra e nel giro di un minuto riesce prima a falciare un giocatore al limite prendendosi un giallo alla prima azione, poi a causare un rigore saltando con la mano alta in barriera sulla successiva punizione.
Insomma, una vera e propria disgrazia.

Martedì c’è il Chelsea, dicevamo.
Beh, il calcio italiano deve proprio sperare che gli uomini di Mourinho ritrovino la stessa compattezza avuta sino ad almeno un mesetto fa, altrimenti nelle condizioni di oggi il rischio effettivo di poter non passare il turno c’è.

MVP
Dopo una partita del genere non si può non premiarlo: il migliore in campo è senza ombra di dubbio Martinez, un giocatore che veste i panni della vera e propria spina del fianco della miglior retroguardia italiana (per quanto, bisogna dirlo, ampiamente rimaneggiata con Zanetti al posto del lungodegente Chivu e Materazzi al posto dello squalificato Samuel).

L’attaccante esterno catanese fa infatti di tutto: dimostra una grandissima capacità di portare il pallone in corsa, di saltare l’uomo, di far salire la squadra, di infilarsi in velocità tra le maglie della retroguardia avversaria, di vestire i panni dell’assistman e quelli del goleador.

E' Martinez l'MVP del match di stasera

Insomma, davvero una partita notevolissima per un giocatore che è spesso tra i migliori dei suoi e che sta attraversando, al pari del compagno Maxi Lopez, un grande momento di forma.

TABELLINO
Catania vs. Inter
Marcatori: 53′ Milito, 73′ Maxi Lopez, 81′ Mascara, 89′ Martinez
Catania: Andujar; Alvarez, Terlizzi, Silvestre, Capuano (88’ Potenza); Ricchiuti (77’ Delvecchio), Biagianti, Izco; Martinez, Maxi Lopez (84’ Carboni), Mascara. A disp.: Campagnolo, Ledesma, Morimoto, Augustyn. All.: Mihajlovic.
Inter: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Materazzi, Zanetti; Stankovic (77’ Pandev), Cambiasso (79’ Muntari), Mariga (46’ Quaresma); Sneijder; Milito, Eto’o. A disp.: Toldo, Orlandoni, Cordoba, Krhin. All.: Baresi
Arbitro: Valeri (Roma).
Ammoniti: Biagianti, Martinez, Zanetti, Stankovic.
Espulso: Muntari all’81’.

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