Consigli per gli acquisti – DeAndre Yedlin, il furetto che serve all’Italia

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Chi ha seguito ieri sera il match tra Belgio e Stati Uniti non potrà che essere stato fortemente colpito dalla prestazione di altissimo livello mostrata dalla giovane freccia a stelle e strisce DeAndre Yedlin.

Il ragazzo, subentrato alla mezz’ora all’infortunato Fabian Johnson, ha infatti messo in campo una prestazione davvero di altissimo profilo, mangiando la fascia destra senza sosta con una rapidità ed una continuità abbacinanti.

Nato il 9 luglio di 21 anni fa in quel di Seattle, ha fatto parte del Washington Youth Soccer’s State Olympic Development Program dal 2006 al 2009 ed ha giocato con le maglie dell’Emerald City, del Northwest Nationals e dei Crossfire Premier prima di entrare a far parte dell’Academy dei Sounders, squadra della sua città natia, nel 2010.

Entrato all’Università di Akron ha quindi giocato due anni di buon livello, venendo poi inserito – ma questo con la maglia dell’under23 dei Sounders – nella top XI della USL Premier Development League.

Già nel giro della Nazionale under 20, Yedlin ha ormai totalizzato sette presenze con la Nazionale maggiore, tra cui quella che appunto l’ha visto dominare la propria fascia di competenza giusto ieri sera.

Furetto di taglia minuta – si parla di 173 centimetri per 68 chilogrammi di peso – il ragazzo di Seattle porta in dote una velocità straripante ed una capacità di correre senza sosta per tutti i novanta minuti.

Dotato di un atletismo fuori dal comune, almeno alle nostre latitudini, sarebbe un acquisto interessantissimo per qualsiasi squadra del nostro campionato. Anche tra le primissime.

Il fatto è semplice e va al di là della mera prestazione di ieri, indicativa ma non sufficiente, di per sé, a giustificare un acquisto.

L’Italia ha dimostrato anche a questo Mondiale – oltre che nelle esperienze europee dei suoi club come minimo negli ultimi quattro anni – di essere rimasta indietrissimo per quello che riguarda il ritmo, la velocità di gioco.
A mancare alle nostre compagini, tutte, non è tanto la capacità di correre per tot chilometri, quanto l’intensità che si riesce a mettere in campo.

Non trattandosi di maratona, è infatti inutile che un tal giocatore sappia macinare venti chilometri nell’arco di novanta minuti, se a questi non ci abbina un’intensità di corsa di alto livello, che gli permetta di rivaleggiare con le squadre inglesi, tedesche e spagnole (e, a livello di Nazionali, anche con realtà meno nobili come Costa Rica, Algeria o Stati Uniti).

Cosa fare per colmare questo gap, qui?

Sicuramente tutto deve partire da un lavoro di base fatto sul nostro movimento calcistico nel suo intero.

Però, per provare ad “accorciare” la distanza nell’immediato, è proprio da un sapiente uso del calciomercato che possiamo e dobbiamo passare.

La tecnica è sicuramente importante. Primaria. Però nel calcio di oggi, e proprio questo Mondiale lo sta dimostrando, non può essere l’unico metro da considerare.

Tralasciando poi il fatto che i giocatori più tecnici, ormai, non vengono in Italia, con conseguente scadimento del nostro campionato, dobbiamo comunque pensare anche a ritmo ed intensità, due aspetti rispetto cui siamo i Flintstones del calcio mondiale.

Ecco il primo motivo, nonché il principale in assoluto, per cui acquisterei DeAndre Yedlin. Con il suo atletismo, fatto di passo e di sostanza, potrebbe infatti essere addirittura dominante in un campionato compassato come quello italiano. Il tutto al netto del fatto che poi, nel complesso, non si sia di fronte ad un nuovo Cafu.

Detto dell’atletismo, comunque, bisogna anche sottolineare come l’esterno di Seattle – che oggi gioca terzino ma che può tranquillamente adattarsi anche come esterno di centrocampo e perché no ala offensiva – non sia assolutamente disprezzabile nemmeno da un punto di vista tecnico.

In un campionato che non sa più formare ed esprimere terzini di ruolo, insomma, DeAndre Yedlin potrebbe rappresentare un vero e proprio esempio da (in)seguire…

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