Giappone Campione d’Asia per la quarta volta nella sua storia!

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Prima dell’inizio della competizione lo dissi chiaramente: il Giappone di Zaccheroni sarebbe stata la squadra favorita alla vittoria finale dell’edizione 2011 della Coppa d’Asia.

E, come volevasi dimostrare, sono stati proprio i Samurai Blu a riportare la vittoria finale, per la quarta volta nella sua storia.

Grande impresa quella compiuta da Zac e i suoi, che sono riusciti ad imporsi al termine di una competizione molto intensa e tirata.
Ripercorriamo quindi velocemente la cavalcata di questa squadra, capace di tornare sul tetto del proprio continente dopo sette anni.

Parte con una sorpresa il torneo dei nipponici, che impattano 1 a 1 nel corso della prima giornata contro la sorprendente Giordania, poi capace di approdare ai quarti di finale contro ogni pronostico. A salvare la squadra del Sol Levante è Yoshida, che al novantaduesimo minuti insacca la rete di un pareggio d’oro, che varrà la prima posizione nel girone.

Qualche problema in meno nel corso della seconda giornata, quando un rigore di Honda sigilla il 2 a 1 sulla Siria dopo che era stato capitan Hasebe a firmare la rete del vantaggio al trentacinquesimo del primo tempo.
Roboante, poi, la vittoria sull’Arabia Saudita già eliminata nel corso dell’ultimo match del girone: un 5 a 0 che non dà scampo ai sauditi, affondati dalla tripletta di Okazaki, passato giusto ieri allo Stoccarda, e da una doppietta di Maeda.

Chiuso il girone B al primo posto, quindi, ecco l’approdo ai quarti di finale, dove si para l’ostacolo Qatar.Anche in questo caso saranno gli ultimissimi minuti di gioco a decidere il match: la doppietta di uno scatenato Kagawa, infatti, non basta ai nipponici, ripresi prima da Soria poi da Montezine. Decisiva, quindi, la segnatura di Inoha, capace di mettere la firma sulla rete del 3 a 2 all’ottantanovesimo minuto di gioco.

Splendida, poi, la semifinale contro la Corea, dove va in scena una delle partite più belle ch’io abbia visto negli ultimi anni. Grandissima intensità, infatti, tra le due potenze asiatiche, con i rigori che vanno a premiare proprio i Samurai Blu, comunque qualificati fino a sette secondi dal termine del secondo tempo supplementare, prima cioè che Jae-Won realizzasse la rete del 2 a 2 proprio all’ultimo respiro.

La finale, invece, non è all’altezza del penultimo atto, pur restando comunque un match godibile.
A fare un qualcosina di più è l’Australia, in realtà. Che però non fa i conti con un Nagatomo assolutamente straripante: il terzino del Cesena, secondo il sottoscritto assolutamente MVP del torneo, sembra non essere mai stanco e al centonovesimo minuto trova ancora una volta la forza di sprintare in fascia, trovare il fondo e centrare un cross per un solissimo Lee che calcerà benissimo al volo, firmando la rete della vittoria.

Onore a Zaccheroni ed al suo Giappone, quindi.
Sperando che ora il calcio asiatico, almeno nelle sue migliori espressioni, possa diventare discretamente competitivo anche a livello mondiale.

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