Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana: con la prima conferenza stampa da – supposto – “traghettatore” della Nazionale maggiore italiana è quindi partita l’era dell’ex mediano interista e romanista.

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

Così dopo i due bienni e un quarto passati sulla panca dell’under 21 il fallimento totale di Gianpiero Ventura con conseguente non qualificazione al Mondiale ha spinto la FIGC, a tutt’ora senza un Presidente in carica, ad affidarsi almeno momentaneamente a lui.

Dell’eliminazione dal Mondiale ne ho già parlato in una live su Facebook, mentre della necessaria rifondazione del nostro calcio ne ho parlato in un pamphlet.

Di quello che sarà nel futuro prossimo della nostra Nazionale ne parlerò invece qui, analizzando alcune dichiarazioni del neo C.T. “ad interim”.

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

C.T. ad interim?

La mia sensazione è positiva come sempre. E’ normale ci sia da parte mia la voglia di dimostrare qualcosa di buono. Ho letto tanto in questo periodo, ma è l’ultimo dei problemi questo.

Chiamatemi come volete. Io oggi sono l’allenatore della Nazionale A e devo fare qualcosa di buono per questa squadra, per questi ragazzi. Io penso che ad oggi il pensiero su di me sia secondario rispetto ai problemi che abbiamo.

Quindi chiamatemi traghettatore. Non c’è problema.

Ultimamente le dichiarazioni circolate in ambito federale, non ultime quelle che ho riportato sui miei canali  ed , vociferano che quella di Di Biagio, in realtà, potrebbe non essere un’esperienza molto limitata nel tempo, ma potrebbe diventare “strutturale”.

Tra le varie opzioni, oltre ai ritorni di Conte o Ancelotti (vice di Sacchi ad USA 94) o all’arrivo di Mancini o Ranieri, infatti, potrebbe esserci la conferma dell’ex tecnico dell’under 21.

Un’eventualità che riporterebbe la Federazione indietro nel tempo.

Un tempo in cui i C.T. erano svezzati in casa, come nel caso di Azeglio Vicini (che per altro ci ha lasciato proprio poche settimane fa).

Cosa dire di questa eventualità?

Che crescersi i commissari tecnici direttamente dentro le strutture federali è una cosa intelligente, che per altro non faremmo solo noi.

E che nel tempo, in questi quattro anni ed un po’, Di Biagio è sicuramente cresciuto molto come allenatore. E non parlo di risultati.

Sarà pronto a guidare la Nazionale Italiana?

Non lo so. Ma credo che comunque questa sarebbe una scelta non peggiore di quella fatta quando venne designato Ventura.

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana è quindi un discorso che tra qualche mese potrebbe mutare quel “prossimo” in “a medio-lungo termine”…

Le amichevoli

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana significa soprattutto parlare delle due amichevoli che saranno affrontate con lui al timone della squadra: Argentina (23/03) ed Inghilterra (27/03):

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

E’ normale stia pensando a ciò che vorrò fare, che dipenderà da quello che nel momento delle convocazioni avrò a disposizione: mi riferisco ad infortuni, stato di forma e quant’altro.

Ho parlato con qualche senatore, ma solo perché ho sentito in via più o meno ufficiale che qualcuno voleva smettere. Prima che prendessi qualsiasi decisione avevo quindi bisogno di ascoltare qualcuno.

Barzagli ha confermato la volontà di lasciare, Chiellini farà parte del gruppo, De Rossi per adesso no perché viene da un infortunio, più avanti si vedrà.

Come ho già avuto modo di dire nel mio pamphlet, sarebbe bene che il prossimo C.T. lavorasse ad un progetto quadriennale, andando a costruire la squadra che giocherà il Mondiale del 2022 più che pensando ad Euro 2020.

In quest’ottica eviterei di ricorrere a troppi “senatori” e farei piuttosto spazio a tanti “giovani”, anche ancora in età da under 21 (o poco più).

I nomi li sapete anche voi: Meret, Donnarumma, Rugani, Romagnoli, Caldara, Calabria, Conti, Barella, Mandragora, Cristante, Pellegrini, Bernardeschi Chiesa, Cutrone, eventualmente Petagna (pur coi suoi limiti in fase finalizzativa) più gli altri che “esploderanno” nei prossimi mesi… una linea verde, integrata da qualche “over” (come Chiellini, ancora al top della forma e del rendimento), che possa portarci sì a qualificarci al prossimo Europeo, ma che soprattutto costituisca la base per ben figurare in Qatar.

Buffon

Al discorso appena fatto e più in generale al topic di questo articolo, Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana, si ricollega anche l’uscita su Buffon, ripresa da un po’ tutti i media:

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

Con Gigi ci ho parlato, volevo capire se effettivamente volesse smettere perché dal mio punto di vista un giocatore così importante non è giusto smetta con la partita con la Svezia.

Quindi gli ho proposto di fare almeno una, due, tre partite, adesso vedremo, per poi prendere delle decisioni più avanti.

Quindi probabilmente, ma poi gli eventi possono cambiare, Gigi farà parte della spedizione di marzo.

L’argomento Buffon inizia a farsi delicato, sia per la Juventus che per la Nazionale.

Per la Juventus perché i bianconeri hanno già acquistato il suo sostituto, Szczęsny, che non credo voglia passare un altro anno da secondo.

Per la Nazionale perché, come detto, c’è da lavorare sul medio e soprattutto sul lungo periodo. E lui ha già quarant’anni.

Che fare, quindi?

Capisco l’idea di Di Biagio di non fargli chiudere la carriera Azzurra con l’onta mondiale, però non credo Buffon debba essere il nostro titolare nel prossimo biennio.

Quindi se proprio dovesse decidere di rimanere in attività faccia da “chioccia” a Perin, Meret e Donnarumma, scegliendo quando giocare la sua ultima partita e dando quindi spazio “al futuro”.

Pubblicato da Sciabolata Morbida su Giovedì 23 marzo 2017

Capisco debba essere difficile accettare la fine di una carriera così gloriosa, e personalmente lo ringrazierò sempre per ciò che ha dato alla nostra Nazionale.

Però credo sia davvero vicinissimo il momento per lui di dire “basta”

Balotelli

Impossibile parlare di Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana, ovviamente, senza citare Balotelli:

Mario lo seguo costantemente da diverso tempo, come del resto facciamo con tutti i giocatori. Al momento delle convocazioni valuteremo se portarlo o no.

E’ normale lui faccia notizia, che qualsiasi cosa si dica su di lui potrebbe essere strumentalizzata.

Io non penso di chiudere le porte a nessuno, però dire ad oggi “Mario verrà o no” non lo dico.

Di Mario Balotelli ne abbiamo parlato spesso, chiacchierando di Nazionale, sulla mia pagina .

Chiarisco una volta per tutte la mia posizione: io non sono contrario per principio a Balotelli, penso semplicemente che sia un giocatore poco affidabile per N motivi.

Tra questi ce ne sono comportamentali (parlo di disciplina in campo, non di balotellate), tecnici (calcio da top, per il resto non è mai cresciuto), tattici (diciamo che non è un mostro nei movimenti da punta, a differenza del buon Cutrone) e di continuità di rendimento.

Detto questo, io probabilmente non lo convocherei.

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

A Nizza sta facendo una buona stagione a livello personale, ma continuo a credere che nel complesso non sarebbe un valore aggiunto, se non per una partita ogni tanto (come nella semifinale ad Euro 2012).

Quindi: non mi strapperei i capelli se venisse chiamato, non credo sarebbe comunque su di lui che costruirei la nazionale del futuro.

Sperando, oltre che nel salto di qualità definitivo di Immobile e nell’esplosione finale di Belotti, nella crescita dei “ragazzini”: Cutrone, Pinamonti, Scamacca, Kean, Pellegri, ecc…

Il calcio italiano

Sono qui a ricoprire un ruolo che non avrei ricoperto se non ci fossero stati dei problemi.

Non abbiamo molta scelta dal punto di vista dei giocatori, ma quella che abbiamo penso sia sufficiente a portare avanti un certo tipo di discorso.

E’ innegabile che non andare al Mondiale è una brutta pagina. Secondo devo solo pensare a ricreare l’entusiasmo giusto per ripartire.

Personalmente non sono d’accordissimo col neo C.T.

Non credo la scelta sia scarna, penso piuttosto ci sia un problema di “picchi di qualità”.

E con questo problema dovranno farci i conti Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana.

Mi spiego: in ogni posizione del campo abbiamo almeno due o tre opzioni diverse, di valore non dico simile ma perlomeno non particolarmente differente.

Esempio: in porta per il dopo Buffon possiamo scegliere tra giocatori come Perin, Cragno, Meret e Donnarumma, tutti buoni protagonisti in Serie A.

Come terzini destri ci sono i vari Florenzi, Zappacosta, De Sciglio, Darmian, il redivivo Conti, il giocatore “in fase d’esplosione” Calabria.

Sulle ali c’è grande abbondanza con Insigne, Verdi, Candreva, Bernardeschi, Chiesa, El Shaarawy, Politano, volendo Bonaventura o Berardi.

Eccetera.

A mancare nel discorso “Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana” sono quindi i campioni affermati.

Una volta che smetteranno i Buffon, i Chiellini ed i Bonucci non è detto, perché ad ora non se ne vedono, avremo altri giocatori della stessa caratura da schierare.

Uno doveva essere Verratti, che però ancora non ha mai fatto il salto di qualità definitivo.

L’altro il succitato Balotelli: peggio che andar di notte.

La speranza deve essere quella che i nostri giovani trovino spazio in squadre di livello e che tra i club e la Nazionale accumulino quell’esperienza in grado di farli arrivare là dove osano le aquile

Under 21

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana è un tema che gioco forza non può non passare anche per la fresca esperienza dell’ex mediano sulla panchina dell’under 21:

E’ normale che l’esperienza che mi porto dietro con quei ragazzi sia importante. Cercherò di utilizzarla, perché negli ultimi tre bienni ho convocato almeno 150 giocatori.

Nelle convocazioni che farò a marzo ci sarà almeno un 80% di questi giocatori, e quelli che non ho già allenato li conosco comunque molto bene. Quindi da questo punto di vista parto avvantaggiato.

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

Lo stesso Di Biagio si ricollega a quanto ho già detto in precedenza.

Nel suo percorso nell’under 21 ha lavorato con le classi tra il 1992 e il 1997.

Di giocatori, appunto, ne ha allenati tanti.

Buona parte di questi devono diventare la spina dorsale di un’Italia che, come detto nel pamphlet, possa lavorare per essere competitiva a Qatar 2022.

Parlare di Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana significa quindi fare un salto di qualità rispetto al passato.

Che, sempre come dicevo nel pamphlet, non è stato molto ben disposto verso i nostri giovani.

I dati che ho elaborato nella mia ultima fatica letteraria lo dicono chiaramente.

La tabella che segue riporta i giocatori italiani nati dal 1994 in poi utilizzati da Ventura in partite ufficiali.

Il dato è desolante, a dir poco:

giovani Ventura

791 minuti in totale.

Meno di quelli messi assieme dal solo Barzagli, 35enne già all’epoca dell’Europeo 2016. Dopo cui avrebbe forse dovuto chiudere il proprio rapporto con la Nazionale.

Con giocatori come Donnarumma, Caldara, Barreca, Chiesa e Berardi (oggi involuto, due anni fa no) totalmente ignorati.

Una pecca che Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana non dovranno avere.

Chiesa

Parlare di Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana significa quindi anche parlare di giovani.

Tra le tante, al neo C.T. viene fatta una domanda – credo da Malaguti di Mediaset – diretta su Federico Chiesa, giovane talento della Fiorentina:

E’ uno dei ragazzi che potrebbe far parte della nostra Nazionale, come no.

Però questo deve andare di pari passo, in simbiosi, con l’under 21. Ci sarà un lavoro di squadra con Chicco Evani di modo da capire quale sia il percorso migliore per questi ragazzi.

Portare un ragazzo qui a fare il 28esimo secondo me non ha motivo di esistere.

I ragazzi che potranno essere importanti verranno con me, altrimenti andranno in under 21 sapendo che che dovranno comportarsi in una certa maniera per poter venire in Nazionale maggiore.

Federico è uno dei ragazzi in rampa di lancio, è quindi nel gruppo di giocatori da cui la Nazionale attingerà a breve.

Dal mio punto di vista non ci possono essere più scusanti: Federico Chiesa deve essere uno dei cardini della nostra Nazionale.

Federico Chiesa spiega – forse senza volerlo! – perché il sistema formativo è un fallimento da anni:«La personalità…

Pubblicato da Sciabolata Morbida su Lunedì 26 febbraio 2018

Non dico per forza titolare al 100%, ma deve essere inserito nel gruppo e trovare spazio con una certa continuità.

Il ragazzo non è un fenomeno alla Neymar, ok.

Ma ha doti importanti, soprattutto dal punto di vista della personalità.

Uno così non può più essere ignorato, posto che io l’avrei schierato titolare già contro la Svezia.

Giustissimo, comunque, anche il discorso riguardante il “ventottesimo”.

Convocare un ragazzo solo per fargli vivere l’esperienza non avrebbe senso.

In Nazionale deve andarci chi è coinvolto seriamente nel progetto.

I giovani che non lo sono tanto vale continuino l’esperienza con l’under 21.

Federico Chiesa, però, non può e non deve essere tra questi.

Quindi Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana devono partire anche da lui.

La tattica

Nel mio modo di pensare il calcio c’è una certezza, la difesa a quattro (che non è comunque una certezza assoluta).

Mi piacerebbe iniziare così, per poi cambiare a seconda dei giocatori che convocherà.

E’ un po’ quello che ho fatto con l’under 21, dove ho usato vari sistemi come il 4-4-2, 4-3-3, 4-2-3-1.

Dipende da quello che vorrò fare e dai giocatori che saranno più in condizione.

Può sembrare banale, ma la flessibilità è assolutamente indispensabile per un C.T.

In Nazionale, infatti, non è possibile pensare di acquistare i calciatori. Ci si deve comunque basare su ciò che i club valorizzano (o deprimono).

Sarebbe sciocco, a mio avviso, impuntarsi su un solo sistema e “morire” con esso (ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale…).

Molto meglio cercare di capire quale sia il vestito migliore per la rosa di giocatori a disposizione.

Mi sembra ci sia una tendenza chiara, in Italia: sono spariti i 10 (o i 9 e mezzo), siamo pieni di ali.

Vogliamo provare a pensare ad un modulo che valorizzi gli esterni offensivi senza però squilibrare la squadra oppure no!?

L’amico Enrique Julián Gómez su Sphera Sports ha proposto la propria idea di squadra e di sistema.

Si può non concordare in toto, ma mi sembra chiaro che Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana debbano andare in questa direzione.

#troppistranieri

Abbiamo sempre parlato di fare riforme per far giocare qualche italiano in più.

Nelle nostre riunioni è un problema talmente evidente che non si capisce perché non si provi a fare qualcosa, come in altri campionati.

Dare un obbligo di giocatori in campo nell’11 iniziale, per esempio.

Come scritto sempre nell’ormai mio famosissimo pamphlet, quella degli stranieri è solo una scusa.

Intendiamoci: anche a me non piace l’idea di andare all’estero a prendere giocatori mediocri che magari non valgono più di alcuni nostri ragazzi della Primavera o della cadetteria.

Però non si può nemmeno accollare tutte queste responsabilità “agli stranieri”, che quando elevano il livello devono essere i benvenuti.troppi stranieri

Questa tabella, pubblicata nel succitato pamphlet, dimostra come le nostre percentuali di impiego degli stranieri siano:

  • inferiori ad Inghilterra, Belgio e Portogallo, che in Russia ci andranno;
  • quasi identiche alla Germania, che ha vinto l’ultimo Mondiale;
  • di poco superiori a Francia e Spagna, che sono tra le favoritissime per aggiudicarsi il prossimo titolo.

Al contrario Nazionali in crisi ormai da anni hanno percentuali bassissime di stranieri.

Eppure da quella crisi Ucraina, Russia ed Olanda non sembrano volerci uscire.

Il problema, quindi, non deve essere focalizzato sul passaporto del giocatore impiegato, ma semmai sulla volontà – per lo più mancante – di puntare sui nostro settori giovanili.

Che sono visti come un costo troppo alto in relazione ai frutti che danno e soprattutto alle tempistiche che richiedono per ottenere dei risultati.

Ma anche qui, obbligare ad usare i giovani non sarebbe una soluzione.

Perché se gli stessi fossero scarsi non farebbero altro che abbassare ulteriormente il livello del nostro calcio.

In definitiva, il nostro calcio ha bisogno di analisi serie che portino a soluzioni concrete ed utili.

Non di analisi sommarie che portino a soluzioni populiste. Oppure affonderemo ancora di più.

Allenatore o selezionatore?

Gigi Di Biagio e il futuro prossimo della Nazionale Italiana

Direi che ad oggi abbiamo bisogno di entrambi: qualcuno che sia in grado di capire chi può fare parte della squadra, perché il livello giovanile è diverso da quello italiano. Un po’ d’esperienza, anche se con le giovanili, ne ho fatta: sono otto anni che sono in Federazione ed un po’ di giocatori li conosco.

Poi ci vuole l’allenatore: abbiamo bisogno di intervenire sul campo e di lavorare in una certa maniera.

Qui invece mi trovo concorde con il C.T.

Pensare che una Nazionale possa lavorare solo con un selezionatore è folle.

A questo punto assoldiamo un gruppo di scout, mettiamoci a capo un Direttore Tecnico e facciamo comporre la rosa a loro.

Poi convochiamo i ragazzi il giorno prima delle partite, non facciamo nessun allenamento e mandiamo in campo gli undici più in forma.

Sensato?

Non credo.

Ecco perché serve una figura – o un gruppo di lavoro, ovviamente – con capacità specifiche in entrambi “i settori”.

Da una parte si deve essere capaci di selezionare i giocatori più meritevoli, dall’altra li si deve poi amalgamare costruendo così un sistema di gioco che sia funzionale.

Altrimenti diventa una mera selezione, appunto, di undici giocatori mandati in campo solo perché “forti”, ma senza alcuna idea ed identità di gioco…


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