Il Torino cambia Mister: via De Biasi, torna Novellino.

Walter Alfredo Novellino

Il Presidente Cairo colpisce ancora: dopo la pesante sconfitta di ieri contro la Fiorentina, infatti, decide di prendere provvedimenti e solleva dal suo incarico mister De Biasi (ieri invitato dai tifosi granata a dimettersi visto il pessimo rendimento della squadra in campionato) sostituendolo con Walter Alfredo Novellino.

Monzon (questo il soprannome del subentrante, affibiatogli vista la somiglianza con Carlos Monzon, pugile argentino) torna quindi sulla panchina granata, panchina che aveva occupato già la scorsa stagione, quando venne ingaggiato prima dell’inizio della stessa per essere poi sollevato dall’incarico a cinque giornate dal termine, con il Torino ancora invischiato nella lotta per non retrocedere.

Scelta quasi obbligata per il Patron granata, dato che il contratto con Novellino era ancora in essere e veniva quindi ancora regolarmente pagato dalla società: ad 800.000 euro circa ammonta il suo stipendio annuale netto.

Vedremo quindi ora se Novellino saprà dare alla sua squadra quel gioco che per tutta la scorsa stagione non riuscì a dare e se riuscirà, soprattutto, a traghettarla fuori dalla zona calda in tempi brevi. Il Toro, infatti, naviga nei bassifondi della classifica, quart’ultimo, con solo 12 punti guadagnati in 15 partite; ha una media di un goal tondo tondo segnato a partita e la terza peggior difesa (24 reti) del campionato. Ha vinto tre sole partite, davvero troppo poco per potersi salvare con tranquillità e comunque un bottino così tanto risicato da far pensare che un’eventuale retrocessione non stupirebbe di certo.

Novellino saprà salvare il Toro?
Novellino saprà salvare il Toro?

Novellino, nato il 4 giugno del ’53 a Montemarano (Avellino), passò la sua infanzia in Brasile, al seguito della famiglia emigrata in cerca di lavoro. Tornato ancora giovanissimo in Italia comincia quindi a tirare i primi calci al pallone prima al paese natìo, poi a Milano (dove si trasferì sempre per seguire il padre in cerca di lavoro). Venne quindi notato dagli osservatori del Torino che decidono di portarlo nel capologuo piemontese. Centrocampista con propensione offensiva, farà la trafila delle giovanili per poi esordire in prima squadra nella stagione 72-23 (la stagione precedente giocò in prestito al Legnano), in serie A. Dopo aver girovagato un po’ per l’Italia giunge al Milan, con cui giocherà 120 partite segnando 10 reti e vincendo lo scudetto della stella. Dopo l’esperienza di Ascoli torna a Perugia (squadra da cui era poi sbarcato al Milan) per poi chiudere la carriera al Catania. Ha anche collezionato 1 presenza in nazionale.

Una volta terminata la carriera da giocatore decide quindi di cominciare quella da allenatore e torna, nel 1992, a Perugia. La sua prima avventura da mister, però, non è fortunata: la squadra, che milita in C1, non gira e Novellino finisce con l’essere esonerato. L’anno successivo scende di categoria e accetta di allenare il Gualdo: la scelta è fortunata e a fine stagione arriverà la promozione in C1; l’anno seguente le cose continuano sulla stessa falsariga e Walter guida il Gualdo, neopromosso, ai playoff per la B: la promozione non arriverà, ma Novellino chiuderà a fine stagione la sua esperienza al Gualdo lasciando un bellissimo ricordo ai tifosi. A questo punto viene quindi richiamato dal Perugia, in B, ma il destino sembra avverso a questo matrimonio: le cose andranno male e Novellino, ancora una volta, non terminerà la stagione e verrà esonerato prima della fine della stessa. Il Ravenna decide però di dargli un’altra opportunità in B e lui la sa sfruttare, così che l’anno successivo viene chiamato da Zamparini a Venezia, dove otterrà la promozione in A al primo anno. La stagione successiva, anche grazie ai magistrali 6 mesi che Recoba giocherà in prestito ai Leoni Alati, riuscirà a salvare la squadra.

A questo punto Novellino è un giovane allenatore in rampa di lancio, e decide di compiere una scelta coraggiosa: scende in fatti di categoria, tornando in B, per allenare il Napoli, una delle piazze più affascinanti (e complicate) d’Italia. Qui riuscirà a guidare una squadra ricca di talento (ne facevano parte giocatori come Oddo, futuro campione del mondo, Schwoch, Stellone, Robbiati, Matuzalem, Asta e altri) a riportare la società partenopea in Serie A. A fine stagione, però, deciderà un po’ a sorpresa di lasciare Napoli per trasferirsi a Piacenza, per vincere il suo terzo campionato di Serie B in quattro anni; cosa che, puntualmente, si verifica.

Dopo due stagioni piacentine passa quindi a Genova, sponda blucerchiata. La squadra è ancora una volta in B e lui viene chiamato a fare ciò che sa fare meglio: riconquistare la A. La rosa è folta, composta da diversi giocatori di categoria superiore come Turci, Bettarini, Domizzi, Grandoni, Paganin, Stendardo, Cois, Gasbarroni, Palombo, Volpi (fedelissimo di Novellino), Flachi e Bazzani; puntualmente, quindi, Novellino e la Sampdoria centrano la promozione al primo anno. Dopo due ottime stagioni terminate all’ottavo e al quinto posto la Samp e Novellino vivono un’annata difficile, preludio dell’ultima annata assieme: la stagione 06/07 sarà infatti l’ultima di Walter sulla panchina blucerchiata; la squadra centrerà comunque la qualificazione all’Intertoto.

A questo punto, siamo nel giugno 2007, Novellino viene contattato da Cairo per guidare il suo Torino. L’annata, come abbiamo già detto, sarà difficile e Walter sarà sollevato dal suo incarico a cinque giornate dal termine del campionato. Oggi, lunedì 8 dicembre 2008, viene quindi richiamato per sostituire De Biasi.

La presentazione ufficiale si svolgerà domani alle 14 presso la Conference Room del centro Sisport.

4 commenti

  1. A 800 mila euro di stipendio netto ci credo che lo abbiano richiamato, vediamo cosa saprà fare!

  2. Del resto prendere un allenatore differente avrebbe voluto dire pagare quest’ultimo, Novellino e De Biasi contemporaneamente sino al prossimo giugno. Insomma, avrrebbe voluto dire pagare tre allenatori quando poi è sempre e solo uno a guidare la squadra.

    C’è però un risvolto negativo della faccenda: Novellino era stato sollevato dall’incarico dopo che era risultato inviso ad un po’ tutto l’ambiente, spogliatoio compreso.
    Il suo ritorno, quindi, potrebbe rivelarsi una vera e propria bomba ad orologeria che potrebbe risultare controproducente per il Toro.

  3. Suona molto come un classico esempio di “Dalla Padella nella Brace”…

  4. Beh, siamo in molti a pensare che il ritorno di Novellino potrebbe non migliorare la situazione dei granata…. ma io comunque non dispererei, ancora.
    Non ci si può fasciare la testa prima di essersela rotta.

    Di certo a livello di guida tecnica di una squadra questa è stata una mossa pessima, ma il lato economico pesava troppo e quindi si è dovuto fare di necessità virtù!

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