Inter vs. Bayern Monaco – Finale di Champions League 2010 – 22/05/10

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L’Inter scende in campo al Santiago Bernabeu per scrivere la storia: tornare a vincere una Champions 45 anni dopo l’ultima volta da una parte, firmare uno storico triplete dall’altra.

CRONACA
L’Inter comincia un pochino meglio, con più decisione: sono infatti proprio i Nerazzurri a tenere più possessso di palla nei primissimi minuti. Il tutto, comunque, senza colpo ferire: l’occasione è troppo importante per buttarsi a capofitto in avanti magari scoprendosi e dando il fianco alle ripartenze avversarie. Nel contempo, però, risulta da subito chiaro come i tedeschi possano andare in difficoltà proprio se presi d’infilata in velocità.

La prima azione di un certo interesse, comunque, la costruisce il Bayern: al decimo minuto Robben prende palla sulla destra e salta secco Chivu, per poi involarsi fin sul fondo a velocità supersonica. Giuntovi, quindi, Arjen centra un pallone su cui si fionda Olic, la cui deviazione non trova però lo specchio della porta difesa da Julio Cesar.

Dopo i primi dieci minuti col pallino del gioco in mano, quindi, i Nerazzurri abbassano il proprio baricentro adottando un po’ l’atteggiamento tipicamente usato nelle sfide principali di questa Champions League. Di contro, comunque, nemmeno il Bayern forzerà eccessivamente per trovare la rete: i tedeschi si limiteranno infatti per lo più a cercare la fiammata personale. Un po’ come al sedicesimo quando Robben crossa in mezzo crossa in mezzo sugli sviluppi di un calcio d’angolo pescando Demichelis. Il colpo di testa del centrale argentino s’infrangerà però contro il braccio di Maicon: occasione dubbia.

Al diciottesimo si fa quindi vedere l’Inter, direttamente da calcio piazzato: Snejder batte infatti una punizione da una trentina di metri che viene spizzata di testa da Altintop, con il pallone che viene comunque allontanato dai pugni du Butt, tuffatosi alla sua sinistra per sventare il pericolo.

Quattro minuti e torna in attacco il Bayern: Muller controlla al limite con Lucio che gli toglie il pallone, terminato quindi tra i piedi di Robben. L’ala Oranje non riuscirà però a centrare la porta di sinistra, effettuando una conclusione piuttosto sbilenca che si spegnerà alla sinistra di Julio Cesar.

La partita scorre quindi in maniera piuttosto monotona. Per vedere un’altra conclusione, quindi, dobbiamo aspettare il trentaduesimo quando Muller riceverà sulla trequarti e si libererà al tiro, spedendo però il pallone alto.
Sul ribaltamento di fronte Milito si porterà quindi sulla sinistra del fronte offensivo interista per centrare poi un pallone che troverà tutto solo Sneijder: il trequartista olandese liscerà però il pallone.

Il goal, comunque, arriverà poco più tardi: è il trentacinquesimo minuto quando Julio Cesar pesca Milito sulla trequarti; la punta argentina anticiperà il proprio marcatore spizzando per Sneijder per poi infilarsi alle spalle di Demichelis ed andare a chiudere il triangolo con il compagno. Portatosi in area, quindi, scaricherà di destro alle spalle di un Butt assolutamente freddato dalla conclusione della punta argentina.

I tedeschi provano quindi a rifarsi sotto al quarantesimo: Altintop converge da sinistra per andare poi a calciare di destro da una ventina di metri, il tiro è però piuttosto fiacco ed è facile preda del portiere Nerazzurro.
Un minuto e Robben prova il suo pezzo forte: stop sulla destra, conversione verso il centro sino al limite dell’area e sinistro a giro liberato cercando il secondo palo. In questo caso, però, Zanetti lo tiene a meraviglia, non lasciandogli lo specchio di porta adeguato per trovare la rete.

A due minuti dal termine della prima frazione, quindi, Sneijder si mangia il goal che avrebbe potuto virtualmente chiudere il match: l’Inter parte con una delle sue solite ripartenze con Milito che una volta allargatosi a sinistra centra un pallone basso per il compagno accorrente. Il tiro dell’ex madridista, però, è respinto da Butt, che salva baracca e burattini.

A chiudere il tempo è quindi la conclusione di Van Bommel: dopo aver ricevuto la palla sulla trequarti, quindi, il centrale olandese proverà a liberare il destro, con poca fortuna.

In apertura di secondo tempo il Bayern ha subito un’occasione d’oro per trovare il pareggio: il Bayern trova infatti impreparata la retroguardia Nerazzurra e riesce ad infilarla. La conclusione di Muller è però respinta da Julio Cesar.
Un minuto e Milito libera al tiro Pandev: la conclusione della punta macedone è però alzata in angolo da Butt, che si lancia e mette fuori il pallone con la mano di richiamo.

Al cinquantaduesimo Robben ci riprova, quindi: in questo caso, però, non riesce nemmeno a trovare lo spazio per il tiro, tanto che la sua conclusione viene respinta da un difensore. Due minuti ed Altintop cerca il pareggio calciando in diagonale dal limite sinistro dell’area: il pallone però, per l’ennesima volta, si spegne sul fondo.

Al sessantatreesimo, sugli sviluppi di una punizione battuta da Robben, Muller conclude bene di destro. Il tiro della giovane punta tedesca è però respinta dal colpo di testa di Cambiasso. Due minuti e Robben calcia a giro cercando il secondo incrocio: questa volta è Julio Cesar ad immolarsi lanciandosi alla sua destra per deviare il pallone con la mano di richiamo.

Al settantesimo, quindi, Milito chiude la partita: l’Inter parte in contropiede e recapita il pallone alla punta argentina che dopo essersi liberata con un gran dribbling di Van Buyten fredda Butt d’interno destro. 2 a 0.

Da lì in poi, quindi, i tedeschi si affideranno quasi esclusivamente alle giocate di Robben, che diventerà un po’ il factotum della squadra di Van Gaal. Nonostante il suo talento straripante, comunque, la retroguardia Nerazzurra, sapientemente impostata dall’esperto Mourinho, reggerà fino al termine.

COMMENTO
L’Inter corona il proprio triplete con una prestazione da minimo indispensabile: la partita non è certo adatta agli esteti del calcio, ma i Nerazzurri impostano, ancora una volta, un’ottima strategia che unisce una grande capacità di contenimento a delle ripartenze fulminee. Pur lasciando largamente il possesso di palla in mano agli avversari, quindi, gli interisti riusciranno, con Milito, a sottomettere gli avversari: due tiri in porta e due goal per la punta che ora, per raggiungere un Pallone d’Oro fin qui meritato, sarà chiamato a trascinare anche l’Argentina alla vittoria.

MVP
Diego Alberto Milito.
Assolutamente decisivo. E davanti ad una prestazione del genere ogni parola sarebbe superflua.

TABELLINO
Inter vs. Bayern Monaco
Marcatori: 35′, 70′

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