Italia – Virtus Vecomp: prima amichevole in vista di Euro 2012

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Test molto poco indicativo quello che ha visto la nazionale di Cesare Prandelli affrontare la Virtus Vecomp.

Troppo grande la differenza tecnica, atletica, tattica in campo.

Proprio per questo il C.T. italiano si prende il lusso, che difficilmente ripeterà nel corso della fase finale dell’Europeo, di schierare contemporaneamente Diamanti, come mezz’ala sinistra, Giovinco, trequartista, e la coppia Di Natale – Cassano là davanti.

E proprio il talento di Bari Vecchia porta in vantaggio gli Azzurri: Nocerino lanciato sulla destra centra una palla sporca che la non irresistibile difesa veronese non riesce a spazzare, con Cassano che non ha problemi a depositare in rete.

Il tutto poco dopo che Di Natale aveva colpito un palo, con conclusione in questo caso deviata da uno dei centrali virtussini.

E poco prima che lo stesso Cassano lanci il capitano dell’Udinese con un bel filtrante in area, che sarà concluso però contro l’estremo difensore avversario.

L’intento di Prandelli è comunque chiaro, e segue quel fil rouge impostato fin dall’inizio della sua esperienza in Azzurro: palla bassa e dialogo.

Proprio così nasce la seconda rete: Balzaretti, sulla trequarti sinistra del fronte offensivo Azzurro, serve Cassano con un passaggio radente il suolo che trova il talento barese sul limite destro dell’area avversaria. Tocco di prima dentro per Di Natale, che questa volta non ha problemi a trovare il goal.

E’ una trama di passaggi molto fitta quella che ordiscono gli Azzurri, con Diamanti che agisce quasi da play defilato (come detto si trova ad agire come mezz’ala sinistra, con De Rossi centromediano e Nocerino mezzo destro), Giovinco che svaria e si abbassa per dialogare coi compagni e il duo Di Natale – Cassano (in particolar modo quest’ultimo) che si muovono per non dare riferimenti alla smarrita difesa della Virtus Vecomp.

La terza rete è quindi siglata da Sebastian Giovinco. Sempre al termine di un’azione, in questo caso viziata da un rimpallo fortunoso, che è tutta costruita sul dialogo-a-ogni-costo.

La quarta è invece ancora farina del sacco di Totò Di Natale, che probabilmente si rende conto di essere all’ultima occasione della carriera per provare a lasciare una traccia a livello internazionale.

Insomma, una ricerca, quella di Prandelli, tutta mirata alla qualità.
Con la Spagna che resta inarrivabile, ma con una filosofia che prova ad avvicinarcisi.

Perché la palla non si alza praticamente mai. Il fraseggio è continuo. Una sorta di tiki-taka barcellonista ma in salsa italiana.

L’avversario non è di livello assoluto e il test quindi non risulta probante, con tutto il rispetto per i ragazzi della Virtus, che comunque danno tutto sul campo e provano a gettare il cuore oltre l’ostacolo consci dell’occasione unica che stanno vivendo.

Però la filosofia è chiara. E indubbiamente diversa da quella che ha caratterizzato la maggior parte della storia del calcio Azzurro.

Nella ripresa Prandelli cambia: il modulo diventa un 4-3-3 e cambiano anche tanti interpreti.

Scendono ad esempio in campo i tre giovani preconvocati dal C.T. Azzurro: Verratti, Borini e Destro.

La quinta rete sarà quindi segnata da Nocerino, sempre al termine di una trama di passaggi infinita, servito proprio dalla punta in comproprietà tra Parma e Roma.

Nemmeno il tempo di rifiatare e lo stesso Borini mette in mostra tutta la sua voglia di andare all’Europeo prendendo palla, puntando la porta, recuperandola una volta persa e bucando poi l’estremo difensore avversario.

Borini che firmerebbe la sua doppietta personale al quarto d’ora della ripresa, con il goal annullato però per presunto fuorigioco.

Italia che porta quindi in porto una vittoria scontata che è sicuramente servita ad affinare un po’ l’intesa tra i ragazzi.

Martedì sarà la volta del Lussemburgo e sicuramente Prandelli ripeterà la stessa impostazione filosofica. Vedremo con quali risultati.

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