José Martín Cáceres: un Pelado per la Juventus

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Sembra essere in via di definizione il passaggio in prestito, con diritto di riscatto fissato attorno ai 10 milioni di euro, di José Martín Cáceres dal Barcellona alla Juventus.

Il giovane difensore uruguagio, chiuso da Dani Alves, Puyol, Gabi Milito, Rafa Marquez ed Abidal al Barça vuole infatti lasciare la Catalogna per andare a trovare una squadra che lo impieghi con più continuità. Questa squadra, a suo dire, sarebbe proprio la Juventus.

José Martín Cáceres è pronto a lasciare Barcellona per Torino (esmas.com)
José Martín Cáceres è pronto a lasciare Barcellona per Torino (esmas.com)

Queste le sue dichiarazioni in merito: “Voglio andare in una squadra che mi consenta di giocare con continuità e questa squa­dra sarà la Juventus. Or­mai ho deciso: o la Juve, o niente”.

Il giocatore, intanto, dopo aver fatto sapere che preferirebbe un trasferimento a titolo definitivo ad un prestito con diritto di riscatto (“perché voglio chiude­re definitivamente con la società catalana”, le sue parole), ha raggiunto Torino ed in giornata si sottoporrà alla visite mediche. Se queste saranno positive, quindi, dovrebbe concretizzarsi la trattativa, con la firma sul contratto che potrebbe arrivare in serata. Il giocatore si è già detto felicissimo della sua nuova destinazione, ma è piuttosto ovvio: quale giocatore che si appresta ad apporre la firma su di un contratto può fare dichiarazioni che si discostino molto da queste: “Finalmente la Juve. Sono felicissimo, per me si sta avverando un sogno. Non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura”?

Ma chi è José Martín Cáceres?

Nato il 7 aprile di 22 anni fa a Montevideo, capitale uruguayana che ha dato i natali ad altri calciatori ben conosciuti nello Stivale: da Amodio ad Abejion, passando per Cardacio, Carini, Otero, Recoba, Rivas, Sosa, Zalayeta, Gargano, Schiaffino e Tabarez, oltre a due giocatori che, in modi differenti, sono strettamente legati a Cáceres: Montero e Fonseca, guarda caso entrambi ex juventini.
Il primo, infatti, è il giocatore, del recente passato juventino, che più lo ricorda. Vuoi per la nazionalità, vuoi per il luogo di nascita o, soprattutto, per l’irruenza nei contrasti.
Il secondo, invece, è il suo attuale procuratore. Ed è proprio lui che sta spingendo Martín a Torino: il Castoro, infatti, si dice convinto che possa essere questa la soluzione migliore per il suo assistito.

Cresciuto nel Defensor Sporting, squadra di cui divenne capitano a soli 19 anni, José Martín Cáceres vi giocò una sola stagione in prima squadra: tanto gli bastò, infatti, per guadagnarsi una chiamata dal Vecchio Continente: su di lui si mosse il Villareal, che nel febbraio del 2007 lo acquistò per un solo milione di euro, facendogli firmare un quinquennale.

L’agosto successivo, non trovando posto nell’11 titolare del Sottomarino Giallo, venne girato in prestito al Recreativo Huelva, dove giocò una grandissima stagione: 34 partite disputate in campionato condite da due reti (una delle quali al Real Madrid) e 10 cartellini gialli collezionati (a conferma del fatto che, quando può, entra con tutta l’irruenza di cui è capace), più alcune in Coppa del Re dove, guarda caso, un suo goal sancì l’eliminazione del Villareal, squadra detentrice del suo cartellino. Tutto questo lo portò ad essere nominato dai media spagnoli, al termine della stagione, miglior giovane difensore del campionato.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=iPJ68iyyN7k]

La straordinaria stagione giocata a Huelva nel Decano fa impennare le sue quotazioni, tanto che viene inserito dall’UEFA nella lista delle Upcoming stars. Come fosse una diretta conseguenza della cosa finisce quindi nel mirino di uno dei club più prestigiosi al mondo: il Barcellona.
Il club di Laporta decide di ingaggiare il giovane talento uruguagio concretizzandone il trasferimento il giorno 4 giugno 2008: José Martín Cáceres passa in Blaugrana per la “modica” cifra di 16,5 milioni di euro e firma un quadriennale la cui clausola rescissoria, obbligatoria in Spagna, è posta a 50 milioni.

Durante il corso della scorsa stagione, però, il ragazzo troverà poco spazione (13 presenze nella Liga, 7 in Coppa del Re e 3 in Champions League, per un totale di 23 presenze in prima squadra): dapprima chiuso dai difensori citati ad inizio articolo, gli viene poi preferito, sul finire di stagione, addirittura un Yayà Tourè snaturato a centrale difensivo. Un affronto per un giocatore col suo carattere, forte e deciso.

Da qui la decisione maturata proprio in quei momenti: che Guardiola paia non vederlo molto è ormai lapalissiano e lui, convintissimo dei suoi mezzi, non può accettare la cosa. Ecco quindi la richiesta di trasferimento, l’interessamento della Juve (che aveva vagliato anche altre strade, come il napoletano Santacroce) e, a breve, la chiusura della trattativa.

La sua esperienza catalana, comunque, gli è servita quantomeno per arricchire il suo palmares, fino ad allora desolantemente vuoto: l’anno scorso, infatti, pur non avendo giocato molto ha dato il suo contributo alla conquista di Liga, Copa del Rey e Champions League.
Oggi, però, José Martín Cáceres è decisissimo a rivincere quei trofei (o i loro omologhi italiani) da protagonista assoluto.

Il tutto anche per non perdere il posto in nazionale, nel cui giro entrò nel settembre 2007, a soli 20 anni.
All’epoca, reduce da uno straordinario Sudamericano under 20, dove venne eletto miglior difensore del torneo, e dal mondiale disputato con i pari età, era uno dei punti di forza della rappresentativa giovanile del suo paese che però, non essendosi qualificata alle Olimpiadi di Pechino, fu ben felice di lasciarlo a Tabarez, Commissario Tecnico della nazionale maggiore (con cui Caceres ha finora giocato in 15 occasioni).

Difensore centrale fatto e finito si disimpegna con relativa facilità anche su entrambe le fasce, per quanto non sia certo la proiezione offensiva il suo forte, essendo molto più abile in fase di contrasto.
La garra che lo contraddistingue e lo porta ad essere spesso l’idolo dei tifosi, però, lo porta a lanciarsi, quando gioca sull’esterno, anche in fase offensiva, dove i suoi limiti tecnici vengono spesso colmati dal cuore. Il suo apporto negli ultimi 20 metri risulta invece importante sui calci piazzati: la sua capacità di staccare di testa e colpire a rete, infatti, ne fa un uomo molto pericoloso anche in zona goal, quantomeno in queste occasioni.

Se in proiezione offensiva si fa vedere raramente, in fase difensiva si trova molto più a suo agio: fisico discreto (182 centimetri per 75 chili) ma potente ed esplosivo, ottima rapidità di corsa, tempismo negli interventi e irruenza nei contrasti (che, di contro, deve però imparare a gestire). I suoi tackle sono spettacolari, la capacità di strappare palloni in scivolata che lo contraddistingue, infatti, è cosa rara.  Ha tutto ciò che si può chiedere ad un difensore, insomma.
Destro naturale ha inoltre sviluppato, nel corso dei suoi anni passati in Uruguay, un vezzo importante, caratteristica che spinse Guardiola a puntare su di lui in fase di mercato: quando glielo si chiede non ha problemi ad impostare l’azione, divenendo una sorta di regista difensivo.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=dy5q8d5PEJE]

Ovviamente, però, non stiamo parlando del difensore perfetto.
Martín, infatti, ha anche i suoi difetti. Alcuni di questi, comunque, potrebbero tranquillamente essere limati lavorandoci sopra in allenamento. Proprio in questo senso, per lui, l’opportunità di venire a giocare in Italia potrebbe essere quella risolutiva: qui, infatti, potrebbe andare a correggere i suoi limiti tattici, spesso palesi in chi è cresciuto nel calcio sudamericano, anni luce indietro, sotto quel punto di vista, rispetto al Belpaese.

Cáceres, insomma, ha davanti a sè un bivio: o diventare, come molti gli prospettano da tempo, uno dei migliori difensori del mondo (proprio sfruttando quelle caratteristiche fisico atletiche, oltre che caratteriali, di cui abbiamo parlato in precedenza) o diventare, qualora non riuscisse a superare i propri limiti, un novello Burdisso (senza nulla togliere al centrale interista); un giocatore, cioè, dal potenziale importante, ma i cui periodici svarioni difensivi ne impediscono la definitiva consacrazione.
Quella dell’argentino di Milano, ne siamo sicuri, non arriverà mai. Quella dell’uruguagio ormai a Torino, invece, potrebbe essere prossima. Soprattutto perché in Piemonte troverà un grandissimo marcatore ad allenarlo, quel Ciro Ferrara che è stato uno dei migliori centrali del mondo nel corso dello scorso decennio.

Questa trattativa, insomma, può davvero accontentare tutti: da una parte il Barcellona e Guardiola si libererebbero di un giocatore che sembra bruciato in Blaugrana e che, comunque, lì non ci vuole più stare, dall’altra la Juventus acquisirebbe un utilissimo jolly difensivo che potrebbe venire non poco in aiuto alla retroguardia Bianconera che, soprattutto sulle fasce, necessita di rinforzi. Se essa può contare su tre centrali di sicuro affidamento, infatti, ben diverso è il discorso per quanto concerne i terzini: a sinistra troviamo un Molinaro che continua a non convincere, per quanto la sua sufficienza la porti più o meno sempre a casa, ed un De Ceglie che fatica ad entrare nel ruolo, continuando a preferire una posizione più avanzata (ed in questo senso chissà che Ferrara non si ispiri a quanto fatto vedere il giugno scorso da Casiraghi, schierando Paolo come mezz’ala sinistra in un centrocampo a tre), a destra vi sono invece quel cavallo pazzo di Zebina, che tra infortuni e colpi di testa resta tutto fuorché affidabile, ed un terzino mediocre come Grygera, altro giocatore che spesso raggiunge la sufficienza stiracchiata ma che in una squadra con le ambizioni della Juve il campo dovrebbe vederlo solo in caso di ecatombe.

Inoltre questa formula, il prestito con diritto di riscatto fissato ad una cifra accessibile, comporta grossi vantaggi alla società di Corso Galileo Ferraris, con i suoi dirigenti, Secco in primis, che in questa sessione di mercato hanno riscattato un po’ tutti gli errori compiuti nel post-calciopoli.
Come ha già recentemente dimostrato l’affaire Gourcuff, infatti, questa formula permette di provare a rilanciare ad alti livelli giocatori che vengono da stagioni sottotono con una doppia possibilità: acquisirne il cartellino a fine stagione qualora questi si siano ritrovati in pieno (esattamente come fatto dal Bordeaux con l’ex milanista) o, in caso di fallimento totale, rispedire il giocatore al mittente, senza perderci nulla e senza dover fare i salti mortali per cercargli un acquirente (cosa che, invece, i dirigenti juventini sono costretti a fare proprio in questi giorni per cercare di piazzare Almiron e Poulsen).

Cáceres darà linfa nuova al reparto arretrato Bianconero (marca.com)
Cáceres darà linfa nuova al reparto arretrato Bianconero (marca.com)

Ma non solo i due club possono dirsi soddisfatti: anche il giocatore, come abbiamo visto, ha di che gioire. Da una parte arriverebbe in uno dei club più blasonati al mondo, quindi non perderebbe molto da questo punto di vista, dall’altra, soprattutto, potrebbe trovare qui molto più spazio che a Barcellona. Poi certo, da questo punto di vista molto dipenderà anche da lui e dalle sue prestazioni in campo.

Nelle prossime ore dovrebbe quindi chiudersi un acquisto che forse oggi passerà inosservato, ma che in ottica futura potrebbe essere azzeccatissimo.

Dopo Diego e Felipe Melo, insomma, la Juventus di Ferrara sta per arricchirsi di un altro tassello importante.

3 commenti

  1. Bella Fra!! Adesso ho colmato le mie lacune su Caceres! Mah, speriamo trovi un po di spazio, almeno come terzino dx per la prima stagione. Al centro mi sembra ci sia un po troppo traffico. Ma la stagione è lunga, la speranza che diventi l’erede di Paolino Montero c’è! Ciao

    1. Nonostante il goal la sua prestazione è stata tutt’altro che memorabile nel suo esordio in campionato a Roma contro la Lazio.
      Andrebbe testato al centro della difesa più che da terzino, anche se con Chiellini e due difensori esperti come Cannavaro e Legrottaglie ad alternarsi al fianco di Giorgio difficilmente il Pelado potrà trovare collocazione nel suo ruolo preferito.

      Peccato comunque, sarebbe da provare per valutare il suo eventuale acquisto a fine anno…


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