La rivoluzione di Marco Van Basten

Oggi voglio parlarvi de La rivoluzione di Marco Van Basten.

L’ex stella del Milan, infatti, attualmente è consulente della FIFA per quanto riguarda l’innovazione tecnologica.

A sentirlo parlare, però, quella che ha in mente è una serie di cambiamenti che andrebbero a toccare la struttura di questo sport, non solo l’applicazione della tecnologia.

La rivoluzione di Marco Van Basten

La rivoluzione di Marco Van Basten

Sono diverse le questioni toccate dall’ex campione d’Europa 1988.

Le riassumo qui, per poi analizzarle ad una ad una:

  1. abolizione del fuorigioco;
  2. espulsioni a tempo;
  3. abolizione pareggi;
  4. shoot out;
  5. tempo effettivo;
  6. parla solo il capitano;
  7. numero massimo di falli;
  8. tornei giovanili;
  9. diminuzione del numero delle partite.

FUORIGIOCO

«Molta gente sarebbe favorevole e tra queste anche io, all’abolizione del fuorigioco, il calcio è sempre più simile alla pallamano»

Su questa parte sarò molto duro, permettetemelo: abolire il fuorigioco mi pare una follia.

Fuorigioco

La questione è semplice: è evidente che l’ipertatticismo di oggi, con squadre strettissime anche in venti metri di campo, può essere un limite a quello che per la massa è considerato “spettacolo”.

Questo perché finché il fiato regge è chiaro che due squadre strette e compatte tendono a concedere meno agli avversari.

Lo spettacolo, però, non è solo gol a mio avviso.

Abolire il fuorigioco vorrebbe dire iniziare a vedere una o più punte abbandonate nell’area avversaria, costringendo così altrettanti difensori a rimanerci.

Le squadre finirebbero quindi per spalmarsi in cento metri. Gli spazi si aprirebbero come praterie. I contropiedisti avrebbero vita semplice.

E, semplicemente, il calcio diventerebbe un altro gioco.

Il fuorigioco è una delle regole più importanti del calcio. Una di quelle che ne determina di più il suo svolgimento.

Già prima de la rivoluzione di Marco Van Basten venne modificato.

Nel 1926, infatti, venne varata quella che è passata alla storia come la più importante modifica di sempre nella storia del calcio: il fuorigioco passò da tre giocatori oltre la linea del pallone ai due di oggi, portando non a caso ad un aumento repentino del numero di reti nonché all’invenzione del cosiddetto “Sistema”.

Abolire del tutto il fuorigioco sarebbe una rivoluzione di portata maggiore.

Che a mio avviso finirebbe con lo stravolgere il gioco, rendendolo di fatto un altro sport.

Il rischio, da un certo punto di vista, sarebbe quello di vedere il calcio diventare calcio balilla, con alcuni giocatori più o meno sempre fissi in certe zone del campo…

Filippo Inzaghi sul fuorigioco

ESPULSIONI A TEMPO

Per quanto concerne le espulsioni a tempo l’ex Milan non è stato chiarissimo.

La rivoluzione di Marco Van Basten passerebbe quindi anche da questa idea di infliggere delle sospensioni temporali ai giocatori, un po’ come succede in sport come l’hockey su ghiaccio o la pallanuoto.

L’espulsione definitiva arriverebbe quindi dopo un tot numero di falli.

In questo caso mi viene da essere meno duro, perché se non altro l’espulsione a tempo non dovrebbe comportare uno stravolgimento del gioco.

L’idea di fondo non mi fa comunque impazzire. Credo che una gestione intelligente del regolamento odierno, con cartellini gialli e rossi, sia sufficiente.

Si potrebbe testare comunque questa soluzione.

Anche se alla base c’è il fatto che cambiare tanto per cambiare non è un valore aggiunto.

Una modifica va fatta solo se può portare a migliorare il gioco, non tanto per cercare innovazioni fini a sé stesse.

ABOLIZIONE PAREGGI

Non si è ben capito se la rivoluzione di Marco Van Basten prevedrebbe l’abolizione del pareggio solo nei gironi dei Mondiali o se riguarderebbe qualsiasi pareggio, anche di campionato.

Dall’intervista sulla Gazzetta ho capito la prima ipotesi, Corriere della Sera e Radio 24 hanno parlato della seconda.

Entrambe le soluzioni comunque non mi piacciono per nulla.

Il calcio è uno sport dal punteggio molto basso.

Punti NBA

Non si tratta del basket, ad esempio, dove le squadre segnano spesso più di 80 se non 100 punti.

Molte partite sono tiratissime a livello di punteggio. Tante finiscono 0 a 0, o con non più di uno o due gol in totale.

Il pareggio per molte squadre rappresenta un traguardo importante. Pensate ad un club che ne affronta un altro molto più forte.

E’ legittimo provare a giocare per il pareggio, soprattutto se la situazione lo permette.

Per altro penso che paradossalmente l’abolizione del pareggio avrebbe un effetto contrario rispetto a quello che la rivoluzione di Marco Van Basten vorrebbe ottenere: non più spettacolo, bensì un arroccamento ulteriore delle squadre più deboli. Che a differenza di quanto avviene ora potrebbero addirittura vincere le partite stando novanta minuti arroccate in difesa.

Del resto tenere il pareggio consentirebbe di vincere ai rigori. Perché rischiare di perdere in partita contro squadre che possono maciullarti se trovano spazio?

SHOOT OUT

«In 8 secondi e partendo da 25 metri il giocatore deve puntare la porta e chiudere l’azione. Lo trovo spettacolare per i tifosi e interessante per i giocatori. Nei rigori tutto si chiude in un secondo, con gli shoot outs ci sono diverse possibilità»

Altra idea che non mi piace per nulla.

Gli shoot out mi sembrano una americanata, diciamo così.

E’ qualcosa che vorrebbe appunto rendere più spettacolare il calcio, ma che non mi sembra dia un vero valore aggiunto al gioco.

I rigori sono spietati. Ma a mio avviso più sensati.

In un certo senso uno dei mali del calcio, certo. Ma un male necessario. Non possiamo pensare di far continuare le partite, almeno quelle ad eliminazione diretta, all’infinito.

L’idea “abolizione dei pareggi” più “shoot out”, poi, la trovo proprio una aberrazione de la rivoluzione di Marco Van Basten.

Ma sarò troppo conservatore io…

TEMPO EFFETTIVO

Quella del tempo effettivo non è un’idea orginale de la rivoluzione di Marco Van Basten.

E’ un’idea che, anzi, gira da moltissimo nel mondo del calcio, e che sicuramente ha un suo perché.

Pare che l’ex Milan vorrebbe introdurla solo relativamente agli ultimi dieci minuti di gioco, non all’intera partita.

Quindi di fatto ci sarebbero ottanta minuti di partita giocati come oggi, gli ultimi dieci col tempo effettivo.

Il problema qui è uno e semplice: a prescindere dal giocare tutta la partita col tempo effettivo (a questo punto, se proprio bisogna puntarci, preferirei questa opzione) o solo gli ultimi dieci minuti bisogna capire esattamente come questa regola funzionerebbe.

Innanzitutto il recupero: con partita intera non esisterebbe più, con tempo effettivo limitato agli ultimi dieci minuti invece?

Poi la gestione dell’ultimo possesso. Si fischia al suono della sirena come nel basket? Anche se la palla sta volando in area?

Recupero

Da un certo punto di vista la risposta dovrebbe essere sì, senza indugio.

Però il campo da calcio è giusto leggermente diverso da quello da basket. Dove un giocatore può segnare con l’ultima palla anche dalla propria area. Con una percentuale di riuscita bassa, ma comunque infinitamente più alta che nel calcio.

Un’apertura al tempo effettivo quindi la lascio. Ma va studiata molto bene.

PAROLA AL CAPITANO

In linea teorica non dovrebbe cambiare molto rispetto ad oggi.

I capannelli di giocatori schiumanti attorno all’arbitro danno fastidio anche a me. Io per primo sarei più inflessibile in certe situazioni.

Pensare di dare parola solo al capitano è un po’ estremo, perché questo potrebbe essere dalla parte opposta del campo.

Diciamo che a prescindere punirei più di sovente certi atteggiamenti, a prescindere. Eventualmente anche tenuti dai capitani.

E se proprio si vuole dare parola solo a chi porta la fascia, quantomeno si individuino un paio di giocatori (capitano e vice) con i gradi per interagire

Proteste

MASSIMO NUMERO DI FALLI

La rivoluzione di Marco Van Basten vorrebbe che i falli venissero gestiti un po’ come nel basket.

Dopo cinque sanzioni arriverebbe l’espulsione definitiva.

Se lascerebbe la squadra con un giocatore in meno o se porterebbe ad una sostituzione con impossibilità di tornare in campo non è dato sapere.

In entrambi i casi resto molto scettico.

Di base c’è una cosa che non capisco molto: siamo sicuri, viste molte delle proposte, che al buon Marco non sia iniziato a piacere più il basket del calcio!?

TORNEI GIOVANILI

La rivoluzione di Marco Van Basten propone di far disputare i tornei tra ragazzi in gare da 8 contro 8 su campo ridotto.

Cose simili esistono già fino ad una certa fascia d’età.

Pensate ad esempio alla Liga Las Promises, di cui ho parlato qualche settimana fa: si gioca in 7 contro 7!

Chiaro che bisogna capire cosa vuol dire fare giocare i tornei giovanili in 8 contro 8.

In linea almeno teorica anche l’Europeo under 21 è un torneo giovanile.

Liga Las Promises

L’ex centravanti della nazionale olandese vorrebbe far disputare così anche quello?

DIMINUZIONE PARTITE

Di fatto ad ora ho operato solo un paio di “semi aperture” nei confronti de la rivoluzione di Marco Van Basten.

La terza, totale, riguarda la diminuzione del numero dei match.

Inizio con un mea culpa: anni fa, quando ero un ragazzino ed iniziò la rivoluzione televisiva del calcio, accolsi con grande piacere la possibilità di vedere sempre più match.

Avevo semplicemente una grande fame.

Volevo passare ogni momento della mia giornata guardando partite.

Non che la cosa sia poi cambiata oggi, eh. Anzi, guardo molte più gare di prima.

E’ che nel frattempo mi sono reso conto di come troppi match siano controproducenti, nel complesso.

E poi con lo spezzatino – e internet, piuttosto che il MySky – si può comunque guardare tantissimo calcio anche riducendo i calendari.

Ad oggi, dice Van Basten, i giocatori disputano circa 80 partite l’anno a testa, ovviamente nazionali comprese.

Lui vorrebbe portare il totale vicino alle 50.

La cosa ovviamente vorrebbe dire ridurre il numero di squadra per campionato.

Una cosa che, quantomeno relativamente alla Serie A, mi trova favorevolissimo da anni.

La rivoluzione di Marco Van Basten


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