L’Opinione – Free Yuto (& pray for Japan)!

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Quando lo scorso 31 gennaio passò all’Inter per via dello scambio di prestiti che lo vide sbarcare a Milano, con Santon che percorse invece la rotta opposta, in molti storsero il naso. Non tanto perché lasciasse la squadra uno dei giovani tutto sommato ancora tra i più interessanti del nostro campionato quanto perché arrivava in città un giocatore semi sconosciuto ai più che venne da subito preso esclusivamente come un’abile strategia di merchandising compiuta dalla dirigenza di via Durini.

Il Sol Levante rappresenta infatti un mercato interessantissimo per tutti i club del Vecchio Continente e quale sistema migliore per farvi breccia se non quello di acquistare ragazzi giapponesi da usare poi proprio per spendere il nome della propria squadra da quelle parti?

L’acquisizione – in prestito con diritto di riscatto – del giovane terzino sinistro nipponico non fu però solo una mossa importante in tal senso, quanto più un vero e proprio tentativo di irrobustire una rosa che specialmente là dietro dava dimostrazione di avere qualche falla di troppo (non per nulla venne acquistato anche Ranocchia).
Yuto è infatti giocatore onestissimo, più che degno di calcare i campi del nostro massimo campionato.

Ma non solo: un palco come quello di Cesena, con tutto il rispetto, risultava anche stretto per un giocatore come lui, capace di vincere da assoluto protagonista, proprio pochi giorni prima del suo trasferimento a Milano, la Coppa d’Asia.

Sbarcato nel capoluogo lombardo con sedici presenze in Serie A alle spalle, quindi, il povero Yuto ha sino ad oggi trovato molto poco spazio sulle sponde dei Navigli tanto dall’aver messo piede in campo in otto sole occasioni (di cui tre partendo dalla panca).

Un bottino piuttosto misero se si pensa che negli ultimi tempi i Nerazzurri hanno patito diversi problemi là dietro a seguito di alcuni infortuni importanti. Bottino ancor più misero se si pensa che poi generalmente la posizione di terzino sinistro è occupata da quel Christian Chivu che, con tutto il rispetto, ultimamente sta facendo davvero una fatica enorme a risultare all’altezza della situazione.

E qui sorge il tutto. Yuto è, come detto, solo in prestito. Ma l’Inter vanta la possibilità di poter riscattare il ragazzo ad una cifra prestabilita.

Per decidere se riscattare o meno il ragazzo, però, bisognerebbe testarlo con discreta continuità e solo allora valutare per bene l’operazione. Perché il rischio cui si potrebbe andare incontro, nel non fargli vedere quasi mai il campo, è duplice: da una parte si potrebbe finire col riscattare un giocatore che l’anno prossimo, utilizzato con altra continuità, potrebbe risultare non all’altezza della situazione. Dall’altra si correrebbe invece il rischio di non riscattare un terzino che finito altrove potrebbe magari imporsi come uno dei migliori interpreti nel ruolo.

Ecco perché Leonardo ha secondo me un po’ il dovere di schierarlo in campo.
Gli obiettivi principali, del resto, sono ormai andati: lo Scudetto può solo perderlo il Milan (ed in seconda battuta ci sarebbe comunque da superare anche la concorrenza del Napoli, cosa non così scontata) e la Champions è ormai sfumata dopo la catastrofe fatta registrare contro lo Schalke.
In più, come detto, i Nerazzurri mostrano notevoli problemi là dietro, e chissà che la verve di Yuto non possa quantomeno dare una mano a risollevare un po’ tutto il reparto.

Cosa aspetta quindi Leo a dargli il via libera, facendolo giocare titolare in tutti gli ultimi match che ci separano dalla fine della stagione?
Io, che già ne lodai l’acquisto a suo tempo, farei così.

Sabato mi dicono essere effettivamente partito dal primo minuto, riuscendo per altro a ben comportarsi. Spero che tutto ciò si ripeta, perché Yuto una chance se la merita davvero (e del resto, ribadisco, va anche testato con continuità per prendere una decisione sul suo eventuale riscatto).

A margine permettetemi quindi un pensiero rivolto a tutti i giapponesi, con la speranza che cose come quelle di Fukushima non accadano mai più.

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