L’Opinione – Mazzarri: ci vuole più coraggio!

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Non esistono allenatori capaci di non sbagliare.

Se dovessi dare una definizione dei grandi coach, quindi, direi che sono coloro i quali riescono a sbagliare il meno possibile.
Anche se in questo senso mi piace ricordare anche la definizione che ne diede Mauro Milanese nel corso di una cena cui partecipai per lavoro: “I grandi allenatori sono quelli che fanno meno danni possibili”.Walter Mazzarri

Comunque la si voglia guardare, un grande allenatore, per definirsi tale, deve essere munito di coraggio.

Che sia per lanciare un giocatore quanto per vincere una partita, credo questa sia una qualità da cui non si possa prescindere se si vuole assurgere alla perfezione.

Coraggio che sembra spesso mancare al buon Walter Mazzarri, coach con tante qualità (splendido il suo gioco in verticale ed in velocità del Napoli di Hamsik e Cavani, come evidente la sua capacità di rinvigorire giocatori in fase opaca, come Jonathan, Alvarez o Cambiasso) ma con anche limiti evidenti.

Il primo è ormai notissimo ai più e riguarda proprio la sua riluttanza a lanciare i giovani, ribadita anche quest’anno a Milano.

Se già in quel di Napoli aveva infatti fatto capire che al giovane virgulto tendeva a preferire l’esperto mestierante, all’Inter la cosa è ancora più evidente.

Proprio in estate dissi che Icardi e Kovacic, tra gli altri, avrebbero maledetto presto il suo arrivo alla Pinetina.

Certo, siamo ancora ad inizio stagione, ma le cose sono già piuttosto evidenti.

Kovacic continua a partire costantemente in panca, nonostante per talento sia uno dei giovani più interessanti d’Europa e, se non bruciato, potrebbe diventare centrocampista di alto livello richiesto da tutti i top team.

Icardi è sì infortunato, ma non è che se la passasse tanto meglio quando a disposizione.

Del resto Mazzarri schiera la sua Inter senza punte pure (l’unico attaccante, Palacio, è infatti una seconda punta). Ed in mezzo all’inventiva che potrebbe apportare il genietto croato preferisce la “solidità” dei vari Cambiasso, Taider e Guarin.

Da questo semplice ragionamento, corroborato dai fatti, nasce quindi spontanea una domanda: può Walter Mazzarri essere l’allenatore giusto di un Presidente – Thohir – che ha detto di voler puntare su giovani di valore per un progetto che rifaccia grande l’Inter?

L’altra riflessione sorge invece spontanea dopo aver visto l’atteggiamento dei Nerazzurri ieri a Bologna.

Partendo dall’ormai noto – quanto rinunciatario – 3-5-1-1, Mazzarri ha deciso di sbilanciarsi solo al 40esimo del secondo tempo, con l’inserimento di Belfodil in luogo di Campagnaro.Erick Thohir

Una decisione troppo tardiva che non ha permesso ai suoi di trovare la rete che avrebbe garantito i tre punti e, soprattutto, l’aggancio al Napoli.

Tutte situazioni in cui il poco coraggio dell’allenatore livornese si è mostrato palese.

E la solita domanda: può essere lui l’allenatore giusto per l’Inter di Erick Thohir?

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