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La notizia che un po’ tutto il popolo Rossonero aspettava, alla fine, è arrivata: Allegri è stato ufficialmente esonerato dalla carica di allenatore dell’AC Milan.
Un esonero assolutamente tardivo, secondo l’opinione di chi scrive.
Massimiliano Allegri, che qualcosa di buono in carriera l’ha comunque combinata ed è innegabile, andava rimosso due stagioni or sono, al termine di quel campionato – il primo – vinto dalla Juventus di Conte.
Passino i tanti infortuni patiti dal suo Milan quell’anno, ma i Bianconeri si imposero con una rosa di valore molto inferiore a quella allenata da Allegri. Che, tra gli altri, poteva contare su due assoluti fenomeni come Thiago Silva e Ibrahimovic (non per nulla venduti a peso d’oro di lì a poco).
Eppure Allegri in società, in particolar modo in seno ad Adriano Galliani, ha goduto di una fiducia smisurata, che sinceramente fatico a comprendere.
Nemmeno il pessimo inizio di stagione dello scorso anno convinse la società ad un cambio di guida tecnica. Una scelta che a qualcuno apparì azzeccata alla luce del terzo posto finale raggiunto, anche però grazie a, diciamo, non poca fortuna.
Per quanto potesse essere difficile, a quel punto, rimuovere un allenatore che dopo un inizio negativo aveva compiuto un mezzo miracolo, Galliani e compagnia sbagliarono a confermare la fiducia in Allegri. Che puntualmente, quest’anno, si è dimostrato ancora una volta non all’altezza di gestire una situazione più grande di lui.
Così l’esonero, tardivo, non poteva che essere l’unica via da perseguire.
Intendiamoci: i problemi del Milan sono più profondi di quanto possa dire il semplice esonero di un mister. Ma un cambio di guida tecnica, anche solo per provare a dare la scossa ad un ambiente sempre più molle, era doveroso.
Del resto il Milan è a -30 dalla Juventus, -20 dai preliminari di Champions, -10 dalla zona Europa League e a solo +6 dalla zona retrocessione.
Concentriamoci però proprio sul futuro tecnico della squadra, partendo da un presupposto: da giugno in poi la squadra pare sia già stata promessa a Clarence Seedorf.
Stante tutto questo, quali le possibilità che si aprono ora?
- Squadra a Tassotti
Con l’esonero di Allegri la squadra sarà momentaneamente affidata a lui. Non è da scartare l’ipotesi che, stavolta, possa fare il traghettatore in solitaria, onde evitare di bruciare possibili allenatori per il futuro. - Squadra a Inzaghi
Giusto ieri ho visto il derby Primavera, vinto ottimamente dai giovani Rossoneri.
Due piccoli dubbi: la squadra è tutta farina del suo sacco? E poi, non si rischierebbe di bruciare un giovane allenatore che potrebbe comunque avere una fulgida carriera davanti a sé?
Infine, ultima piccola considerazione: qualora Inzaghi facesse bene cosa si farebbe a fine stagione? Lo si rispedirebbe in Primavera? - Squadra a Seedorf
Forse l’opzione migliore.
Se la panchina è stata già davvero promessa a lui avrebbe qualche mese per prendere contatto con l’ambiente e decidere quali rami potare in vista della prossima stagione.
Anche qui, un dubbio: qualora la squadra continuasse ad andare male non si rischierebbe di partire la prossima stagione con già un po’ di sfiducia nei suoi confronti? - Squadra a Trapattoni / altro traghettatore esterno
Nel caso in cui la soluzione interna non fosse gradita e non si volesse rischiare di bruciare Seedorf si potrebbe cercare un traghettatore – a questo punto va da sé, di esperienza – al di fuori del Milan.
Sarà molto interessante capire quale linea prevarrà. Il tutto in attesa di capire quale sarà il futuro societario del Milan.
Con Barbara destinata a prendere il “potere”, in vista un repulisti generale?
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