MLS 2014 nel vivo: finita la regular season, via ai playoff!

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

La Major League Soccer sta entrando nel vivo proprio in questi giorni.

Per portarvi a scoprire meglio questo mondo, e più nello specifico l’andamento della stagione, mi sono fatto una chiacchierata con uno dei blogger più competenti, corretti ed educati della rete: Giacomo Costa, uno dei massimi esperti di MLS in Italia.

Partiamo dalla struttura: spiega un po’ a chi la MLS la conosce poco come è organizzato il campionato.

Comprendere la struttura del campionato può essere difficile per chi non lo mastica, sicuramente meno per chi segue gli altri sport americani. Infatti prende spunto dalle altre leghe con le “conference”, in questo caso Eastern e Western. Attualmente hanno rispettivamente 10 e 9 squadre, ma dalla prossima stagione (il campionato inizia a marzo e finisce ad inizio dicembre) entreranno Orlando City e New York City; inoltre il Chivas USA (ceduto per circa 100 milioni a degli imprenditori locali e a Tan Lian del Cardiff City) darà l’addio portando la lega a 20 squadre con lo Sporting Kansas City e gli Houston Dynamo che traslocheranno nella Western Conference. Entreranno nel 2017 Atlanta (che ha già 16,000 abbonati) e la nuova squadra di Los Angeles. Sacramento (20.000 spettatori in USL Pro) dovrebbe essere la 4° californiana. Ancora qualche dubbio per Miami, soprattutto per lo stadio e per la fan base. David Beckham potrebbe essere costretto a cambiare location, magari per il molto meno “glamour” Minnesota.
Fino a questa stagione le squadre hanno affrontato 24 volte le avversarie della stessa conference e 10 quelle dell’altra andando a comporre 34 giornate. Questo per quanto riguarda la Regular Season, ovviamente. Dall’anno prossimo dovrebbe cambiare il tutto dato che le squadre saranno 20. A fine stagione partono i classici play off dove si qualificano direttamente le prime tre classificate delle due conference, più le due vincitrici dello spareggio tra la 4° e la 5° classificata di ciascuna conference. Si arriva poi alla finale, chiamata MLS Cup, che è una partita secca che si disputa nello stadio della miglior classificata tra le due finaliste nella regular season.
Altra regola fondamentale del campionato è il salary cap, che molti non capiscono, mentre altri vorrebbero anche in Europa. Attualmente il limite è basso, troppo basso, ma già dalla prossima stagione dovrebbe salire grazie anche al nuovo contratto televisivo di 7 anni che porterà nelle casse del campionato circa 530 milioni in più rispetto a quello del periodo 2007-2014. Le regole hanno un solo obiettivo: rendere il campionato il più equilibrato possibile.

Veniamo all’edizione che sta entrando nel vivo in queste settimane: ad est si sono imposti i D.C. United davanti a New England Revolution e Columbus Crew. Al Knockout round vanno invece New York Red Bulls e Sporting Kansas City. La classifica rispecchia il valore effettivo delle squadre?

Per quanto mi riguarda lo Sporting Kansas City resta la squadra più collaudata, cazzuta ed equilibrata del campionato. Dopo aver trionfato lo scorso anno sono finiti al knockout stage anche per un pizzico di sfortuna. Hanno perso Zusi e Besler, convocati da Klinsmann per il Mondiale, da metà maggio a inizio luglio, il terzino destro Myers è fuori da inizio stagione, hanno ceduto Rosell allo Sporting Lisbona e hanno giocato qualche partita con un solo centrale di ruolo. Per il resto la classifica credo rispecchi i valori delle squadre; quelle rimaste fuori avevano qualcosa in meno delle altre, anche Toronto che ha speso tutto il budget per pochi giocatori. Il DC United ha fatto l’esatto contrario e ha chiuso al primo posto, ma ci sarà modo di parlarne più avanti dei Black & Red. Il New England e il Columbus Crew sono molti simili non avendo nomi che spiccano, ma questo vuol dire davvero poco. Al Knockout stage i newyorkesi hanno il vantaggio di giocare in casa, ma io punterei sullo Sporting Kansas City, anche se fare pronostici è davvero dura. Di solito la squadra di New York nel momento che conta davvero fallisce miseramente, ma il calcio è bello perché hai sempre l’opportunità di rimediare.

Ad ovest invece sono stati i Sounders a spuntarla, tre punti avanti ai Galaxy ed otto sui Real Salt Lake. Allo spareggio Dallas e Vancouver. Anche qui, è questo un ranking veritiero delle forze in campo?

La Western Conference la reputo di qualità migliore rispetto alla Eastern. Credo che anche in questo caso i valori siano stati rispettati quasi del tutto. I Seattle Sounders hanno visto finalmente l’esplosione di Martins e Dempsey dopo un 2013 di certo non brillantissimo e in difesa hanno aggiunto il veterano Chad Marshall, che si è rivelato un vero e proprio colpaccio. Sono una grande realtà che spesso e volentieri gioca di fronte a quasi 70.000 spettatori, sicuramente candidati a vincere la loro prima MLS Cup. I Galaxy a inizio stagione faticavano e non poco; li ritenevo una squadra con grosse lacune. Anche perché Omar Gonzalez, Donovan e Keane stavano giocando malino, e loro tre sono gli uomini fondamentali della squadra. Invece Bruce Arena ha fatto uno dei suoi soliti lavoroni, aiutato anche da un Omar Gonzalez rientrato in gran forma dal Mondiale, e quando è al 100% è insuperabile in difesa, e dall’orgoglio di Donovan dopo la porta che gli ha sbattuto in faccia Klinsmann e dopo il ritiro annunciato ad agosto. Tra i meriti dell’allenatore americano anche l’essersi inventato Robbie Rogers terzino sinistro e l’aver spostato il 23enne Gyasi Zardes in attacco che ha chiuso con 16 goal in 22 partite da titolare. La delusione in questa conference è senza dubbio Portland. Io li avevo addirittura dati come vincitori ad inizio stagione, dopo un gran 2013 nel quale si erano imposti come squadra con il miglior gioco con un offensivo 4-2-1-3. Statisticamente per vincere la MLS hai bisogno di almeno 3 difensori americani; loro dovevano rinforzarsi in quel ruolo e prendere un giocatore come Chad Marshall, che ha acquistato Seattle. Un centrale collaudato, abituato ai lunghi viaggi del campionato e alle difficoltà climatiche. Invece hanno puntato su Paparatto, arrivato dal campionato argentino, che difficilmente poteva fare bene in un campionato con uno stile di gioco come quello americano viste le sue caratteristiche. Infatti è finita male, anche se sono rimasti fuori per un solo punto. Tra Dallas e Vancouver, parlando dello spareggio, credo che siano più meritevoli i texani che giocheranno anche la partita in casa. Attenzione però ai canadesi che hanno giocatori imprevedibili come il 20enne Manneh (se non lo conoscete scaricate il mio ultimo ebook, La carica dei 301, ndr).

La classifica dei marcatori ad oggi è dominata da Bradley Wright-Phillips, autore di ben 27 reti. Quella degli assist dal solito Landon Donovan con 19 passaggi decisivi all’attivo.
Se dovessi fare qualche nome, chi sono stati i migliori giocatori della regular season?

Penso che nessuno, nessuno, si sarebbe immaginato 27 goal (6 su rigore) da parte di Bradley Wright-Phillips. In un certo senso ha anche fatto la storia dato che è il primo europeo a vincere il titolo di capocannoniere nella Major League Soccer. Ora lo seguono diverse squadre di Premier League ma dovrebbe rimanere a New York. Donovan dopo un inizio opaco ha tirato fuori l’orgoglio dopo l’esclusione dal Mondiale e grazie anche all’annuncio del ritiro. Purtroppo uno dei miei calciatori preferiti dal 2006 sta per chiudere una carriera che lo ha reso il vero simbolo del soccer americano.
Per farti qualche nome per ruolo credo che il miglior portiere sia stato Bill Hamid, una vera e propria saracinesca in questa stagione. In difesa premierei Omar Gonzalez e Matt Hedges di Dallas. A centrocampo Nguyen che ha siglato 18 goal da centrocampista centrale e in attacco, oltre a Bradley Wright-Phillips, direi Dom Dwyer, che ha siglato 22 reti, e Martins che mi ha colpito molto per la sua grande forma fisica.

Quando si parla di calcio con me, il discorso non può che finire anche sui giovani. Di americani ne ho inseriti molti nella mia carica dei 301. Ma dicci, quali sono stati i più interessanti di questo campionato, a tuo avviso?

Limitandoci solo alla Major League Soccer ne ho un paio da menzionare. Tra i più “piccolini” uno è sicuramente Erik Palmer-Brown, probabilmente conosciuto per essere un obiettivo di mercato della Juventus da almeno un anno. Ma anche Haji Wright dell’academy dei LA Galaxy che tu hai inserito nel tuo ultimo libro. Passando ai più grandi con buona esperienza come non citare DeAndre Yedlin, apprezzato da tutti al Mondiale? Lo seguo dal 2012 quando ancora giocava nel college e sono contento che avrà l’opportunità di giocare per il Tottenham. Nato nello stesso anno di Yedlin, nel 1993, quindi nemmeno così giovane, anche Wil Trapp. Questo centrocampista di Columbus mi ha stregato perché è un leader nato, sembra di guardare un 35enne a fine carriera quando gioca, ovviamente per l’aspetto carismatico. Leggevo giusto qualche giorno fa un articolo che prendeva in esame i migliori centrocampisti U24 dei migliori campionati del mondo e lui era l’unico con una percentuale di passaggi lunghi (25 o più metri) riusciti dell’86%. Ce ne sarebbero molti altri da citare ma chiudo con Diego Fagundez, il ragazzo che pare essere cercato da Fiorentina e Roma. A 19 anni conta già 88 presenze, 22 goal e 14 passaggi decisivi in campionato. Sicuramente un giovane dal grande talento che può ancora migliorare molto. Spero che che nel caso in cui venga acquistato da una squadra italiana non finisca a marcire in primavera da fuori quota.

Facciamo ora un passo indietro. Brasile 2014: un Mondiale sicuramente positivo per il movimento calcistico statunitense. In quanti anni pensi che la Nazionale a stelle e strisce possa arrivare a costruire una rosa che sia competitiva per, quantomeno, arrivare in semifinale e quindi potersi giocare l’accesso all’ultimo atto?

La semifinale la sfiorarono già nel 2002 quando al comando c’era Bruce Arena, quel match contro la Germania grida ancora vendetta nelle menti degli appassionati americani per quel pallone che finì sul braccio di Frings sulla linea di porta. Il Mondiale passato è stato positivo, ma lo stesso Klinsmann ha commesso qualche errore, a mio modo di vedere. A partire dall’esclusione di Donovan, che meritava sicuramente il posto. E’ ovvio che se a lui ha preferito Brad Davis nella decisione finale ha pesato il rapporto difficile tra i due. Discutibile anche la gestione di Bradley che ha dovuto correre molto (alla fine dei gironi era il calciatore che aveva corso di più in tutta la competizione) per scelta dello stesso Klinsmann che lo ha schierato in un ruolo inedito per lui con una condizione fisica precaria (infatti si è operato ieri a New York). Ma oltre a questo il Mondiale è stato positivo, considerando che si sono ritrovati senza una punta di riferimento dall’inizio. Personalmente pensavo dall’inizio che l’avrebbero spuntata nel girone, mi sono fidato molto di giocatori, soprattutto della MLS, come Zusi, che ha servito assist decisivi, che seguivo da tempo.
Una rosa competitiva ai massimi livelli credo che la avranno nel 2022 quando diversi talenti come Green, Zelalem, Junior Flores, Hyndman, Pulisic, Rubin e via dicendo avranno 25-26 anni. Anche se è presto per dirlo. Prima o poi trionferanno anche in questo sport, credo sia quasi inevitabile.

Ultima domanda, un po’ d’obbligo, sul patron dei D.C. United. Una squadra che l’anno scorso, con Thohir al timone, ha stentato molto. Mentre quest’anno, con l’indonesiano più concentrato sulle vicende interiste, sta volando.
Eventuali coincidenze a parte, come è visto il Presidente dell’Inter nell’ambiente del calcio professionistico americano? E ancora, qual è il tuo pensiero al riguardo?

C’è un po’ di indecisione su di lui da parte dei tifosi del D.C. United, almeno per quel che ho potuto vedere io. Il fatto che abbia trascurato la squadra per l’Inter non è piaciuto, più che altro perché lo ha dichiarato pubblicamente, e anche la trattativa per lo stadio da 300 milioni sta un po’ stufando i tifosi che sono costretti a giocare in una struttura davvero pessima per gli standard del campionato. Sicuramente su questo ultimo punto si giocherà moltissima credibilità. Io credo che Thohir sia un ottimo businessman ma è meglio che per la questione tecnica lasci fare agli altri, non a uomini di sua fiducia, proprio ad altri che sanno fare il proprio lavoro. La sua prima stagione nella capitale statunitense è stata disastrosa, poi, complice l’acquisto dell’Inter, si è defilato dando più potere a terzi che, devo dire, hanno operato perfettamente senza acquistare “nomi” ma solo giocatori di sostanza che li hanno portati in testa alla Eastern Conference con un budget normalissimo.

________________________________________________________________

Compra il mio secondo libro, “La carica dei 301″! Costa solo 1 euro!

Facebook      Twitterblog      Twitterpersonale      G+      Youtube      Instagram