Mondiale under 17 2015: ecco la Top XI!

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Si è concluso ieri notte, con la vittoria della Nigeria, il Mondiale under 17 disputatosi nelle ultime settimane in Cile.

Un Mondiale che ha visto ancora una volta ben comportarsi le compagini africane, forti di una precoce maturità fisico-atletica che a questo livello finisce quasi sempre per avvantaggiarle.

Proprio da qui nasce una finale disputatasi tra due stati del Continente Nero: Nigeria, appunto, e Mali.

Ma andiamo a vedere l’undici del torneo, composto con un po’ quelli che sono stati i giocatori capaci di raggiunge un livello di gioco più alto.

Akpan Udoh – Nigeria
Il portiere che mi ha impressionato di più tra quelli visti, cosa che per altro aveva fatto già all’epoca degli Europei under 17, è stato sicuramente il belga Teunckens. Che, però, si è macchiato di un errore sanguinosissimo nella semifinale contro Mali, un “infortunio” che di fatto è costato la finale ai giovani Diavoli Rossi.
Ecco perché, alla fine, la mia scelta deve cadere sul pur buon Udoh, estremo difensore dai riflessi notevoli capace di aiutare la Nigeria a riportare la Coppa del Mondo under 17 a Lagos e dintorni.

John Lazarus – Nigeria
Sul miglior terzino destro, invece, meno dubbi. Ed anche qui si torna in casa Nigeria, per premiare il buon Lazarus. Un pendolino capace di arare la propria fascia con costanza, avanti ed indietro. Un cursore laterale dalla grande soglia di attenzione e dall’ottima capacità di spinta. Certo, anche in questo caso l’essere già piuttosto maturo da un punto di vista atletico è evidente che lo ha aiutato molto ad imporsi come il miglior interprete del ruolo nel torneo.

Joaquín Esquivel – Messico
Il capitano del Messico, giunto quarto dopo averle prese dalla Nigeria in semifinale ed aver ceduto al Belgio nella finalina, si è dimostrato un giocatore già molto maturo dal punto di vista caratteriale e comportamentale. Giocatore già in possesso di una buona qualità tattica e dotato tecnicamente oltre la media del ruolo, ha dimostrato grande carisma e capacità di comandare tanto il proprio reparto che la propria squadra. Sicuramente una risorsa importante, per il Messico, su cui costruire il proprio futuro.

Wout Faes – Belgio
Il capitano del Belgio, arrivato terzo dopo aver ceduto al Mali per colpa della già citata “cappella” di Teunckens, si è dimostrato tra i centrali più affidabili del torneo, come del resto già fatto all’Europeo di categoria. Certo, la finalina è stata macchiata da un’espulsione, su cui per altro i giovani Diavoli Rossi hanno avuto molto da recriminare, ma nel complesso anche lui si è dimostrato difensore già discretamente solido e soprattutto maturo, quantomeno in relazione ad età e ruolo.

Pervis Estupiñán – Ecuador
Il terzino sinistro ecuadoregno si era già rivelato come il miglior laterale difensivo sinistro del continente sudamericano nel corso dell’ultimo torneo continentale di categoria. Bene o male si è ripetuto anche a livello mondiale, mostrando grandi doti atletiche che lo hanno reso una freccia davvero inarrestabile su quella fascia. Inutile dire che proprio la sua maggior maturità atletica ha inciso molto sul suo rendimento, permettendogli di dominare contro avversari certo non inferiori a lui, in prospettiva. Riuscirà a mantenere questo strapotere fisico negli anni?

Kelechi Nwakali – Nigeria
Il capitano della nazionale laureatasi campionessa del mondo ha messo in mostra un ottimo bagaglio, già piuttosto completo nonostante l’età verde. Tecnicamente abile, tatticamente attento, dotato di un fisico slanciato ed una buona capacità polmonare, Nwakali ha messo in mostra un gioco fatto di lotta e di governo che l’ha portato tanto a gestire il possesso nigeriano quanto a fungere da schermo per la propria difesa. A questo ha aggiunto anche una discreta capacità sui calci piazzati, sia diretti che non.

Dante Rigo – Belgio
Il giovane talento in forza al PSV è stato tra i trascinatori della nazionale belga, arrivata ad un onestissimo terzo posto finale. Sicuramente tra le mezz’ali più interessanti sul panorama internazionale, unisce una certa predisposizione all’inserimento con un buon feeling col goal, come confermato anche nel corso di questo Mondiale.

Dante Vanzeir – Belgio
Si può inserire un giocatore nella Top XI di un torneo basandosi su di una sola partita?
Non lo so, ma lo faccio uguale. Perché quanto fatto ieri da Vanzeir nella finalina contro il Messico è stato assolutamente devastante: due goal ed un assist in un match giocato per buona parte con l’uomo in meno, e soprattutto dando l’impressione di uno strapotere assoluto che non ricordavo dai tempi di Deulofeu, che in categorie come queste sembrava un Messi più forte.
Doveva essere Azzaoui la star dell’attacco belga, ed invece proprio sul filo di lana il Belgio ha “scoperto” il giocatore del Genk…

Samuel Chukwueze – Nigeria
Sicuramente uno dei giocatori più dotati dell’intera competizione. Taglia e cuce il gioco in posizione avanzata, rifornendo di palloni un po’ tutti i compagni che gli capitano a tiro, a partire dal bomberissimo Osimhen. A livello di under 17 sicuramente un talento importante e difficile da contenere.

Aly Mallé – Mali
In realtà non è stato certo l’unico maliano ad aver fatto molto bene – altrimenti non sarebbero arrivati sino in finale – ma tra una cosa e l’altra è l’unico che vado ad inserire in questa Top XI. Ed è di certo un giocatore che porterei immediatamente in Europa, dato che ha prospettive solidissime da giocatore di categorie importanti. Da capire, semmai, a quale livello riuscirà ad attestarsi.

Victor Osimhen – Nigeria
Se la Nigeria è stata la squadra mattatrice del torneo (come dimostrano vittoria finale ed il fatto che ho pescato nella loro rosa a piene mani per costruire questa Top XI) di sicuro Osimhen ne è stato il mattatore assoluto. Un goal ogni sessantatre minuti giocatori. Ovvero sia dieci segnature totali, con tanto di record storico nella competizione, posto che prima di ieri Sinama-Pongolle era riuscito a fermarsi “solo” a nove. Giocatore assolutamente devastante, ma altrettanto evidentemente già molto più maturo dei propri pari età. Ora c’è quindi da capire quanti margini di miglioramento possa avere (da un punto di vista tecnico nemmeno pochissimi, ma ci si deve lavorare tanto e bene).


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