Porto vs. Spartak Mosca – Andata dei quarti di finale di Europa League – 07/04/11

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CRONACA

Trenta secondi e i russi si rendono subito pericolosi con Wellinton che buca la difesa portoghese e dopo aver resistito al tentativo di intervento di Rolando calcia a lato del primo palo.
Porto che prova a ribattere al quarto minuto quando Guarin riceve palla poco oltre la trequarti da Falcao e scarica un destro potente che è però ben controllato da Dikan e finisce con lo spegnersi sopra la traversa.

All’ottavo occasionissima per Varela: Moutinho batte una punizione dal fianco sinistro dell’area di rigore e pesca il compagno, solissimo al limite dell’area piccola. L’ala sinistra della formazione di Villas Boas riesce però solo a sfiorare di testa, non riuscendo a trovare la zuccata vincente ad un passo dalla porta.
Tre minuti e l’occasionissima capita sui piedi di Welliton che parte in velocità dalla trequarti facendo secco Fernando al limite dell’area riuscendo poi a calciare prima del ritorno di Rolando, trovando però la pronta respinta di Helton. Certo, avesse indirizzato meglio il tiro avrebbe chiuso alla grandissima la splendida iniziativa personale di cui si era reso protagonista…

Sul fronte opposto è invece Hulk a farsi vedere. Il suo mancino da fuori sfila però a lato del palo alla sinistra di Dikan.
Punta brasiliana che poco più tardi salta secco Rafael Carioca per sfondare sulla destra convergendo in area e centrando un pallone basso respinto, in qualche modo, da Dikan, che così facendo anticiperà quindi Falcao.

E’ Hulk, pur senza strafare, il protagonista principale di questa prima parte di match: al ventiduesimo, infatti, la punta esterna carioca rientra da destra per scaricare il suo potente mancino, impreciso anche in questa occasione.
Hulk che al ventiseiesimo servirà una palla bassa (schema su punizione) a Falcao che arriverà a calciare di prima intenzione contrato da un avversario, finendo con lo spedire la palla alle stelle.
Dieci minuti più tardi il Porto eseguirà invece uno schema da corner con Moutinho che centrerà una palla bassa sul primo palo in direzione di Hulk il quale proverà a girarla di prima intenzione spedendola però oltre la traversa.

Porto che passerà al trentasettesimo di gioco quando Alvaro Pereira crosserà a giro dalla sinistra pescando Falcao sul secondo palo con la punta colombiana che si tufferà incornando ad incrociare, prendendo in controtempo Dikan che verrà quindi bucato facilmente dall’attaccante della formazione di Villas Boas, che potrà così salire a quota 8 reti in questa competizione.

Spartak che proverà a reagire subito con McGeady che si libererà alla grande con uno splendido numero di due avversari andando poi a servire Kombarov che sbaglierà però il tempo dell’inserimento finendo quindi col farsi chiudere tempestivamente da Maicon.
Porto che cercherà invece il raddoppio al quarantatreesimo quando Hulk si libererà bene di Makeev sulla destra per poi crossare sul secondo palo dove il solito Falcao prenderà il tempo ad un avversario incornando però a lato e chiudendo così, di fatto, la prima frazione di gioco.

La ripresa si apre col solito Porto in avanti.
Bella, al cinquantunesimo, l’iniziativa di Guarin che fa partire un cucchiaio con cui serve Pereira in area il cui controllo è però difettoso, con la palla che sfila quindi sul fondo.

Cinque minuti più tardi è ancora una volta il centrocampista colombiano a rendersi protagonista di un bell’assist per un compagno: questa volta è Varela ad essere servito ma la sua girata, arrivata in seguito ad un bello stop di petto, termina alta sopra la traversa.
All’ora di gioco è invece ancora Hulk a rendersi protagonista: dopo essersi guadagnato una punizione con una bella iniziativa palla al piede va a battere la stessa in maniera praticamente perfetta, trovando però l’interno della traversa a negargli la gioia di una meritatissima rete.

Quattro minuti più tardi Guarin batte un calcio d’angolo con cui pesca Falcao sul secondo palo la cui sponda aerea non è però sfruttata né da Rolando né da Maicon. Sugli sviluppi dell’azione è ancora la punta colombiana a rendersi protagonista smorzando di petto un pallone in favore di Varela, la cui conclusione di prima intenzione bucherà Dikan per il 2 a 0.

Al sessantasettesimo torna, al solito sporadicamente, a farsi vedere lo Spartak con il solito Wellinton che s’infila in velocità alle spalle di un non sveglissimo Rolando andando poi ad effettuare un tiro-cross dalla sinistra con cui non riuscirà però a servire l’accorrente McGeady.

C’è comunque una sola squadra in campo ed al sessantanovesimo il Porto triplica: calcio d’angolo battuto dalla sinistra con Maicon che taglia sul primo palo sfruttando la dormita della difesa russa per firmare la rete che chiude definitivamente il match.

A riaprirlo immediatamente è Kombarov che due minuti più tardi sfrutta un buco enorme della difesa portoghese ricevendo da Dzyuba per bucare poi facilmente Helton sul proprio palo.

Spartak che quindi pare tornare a crederci ed al settantasettesimo ci riprova con Alex, il cui sinistro da fuori è però chiuso in angolo dall’estremo difensore avversario.
Sul fronte opposto arriva invece l’immediata risposta di Hulk che fa secco un avversario per portarsi in area e scaricare di destro, senza però trovare lo specchio di porta.

Il solito Hulk si fa poi vedere con un’ennesima discesa sulla destra con cui guadagna un calcio di punizione sul lato destro dell’area russa. Sul punto di battuta si presenta lui stesso e pennella un bel cross per Fernando, che incorna però sopra la traversa. Sarà questa l’ultima azione dell’MVP del match, che uscirà tra gli applausi dei suoi tifosi per fare posto a Christian Rodriguez.
All’ottantaduesimo è invece James a rendersi protagonista raccogliendo un rilancio immediato del proprio portiere per scendere sulla destra e rientrare andando al tiro di sinistro, non riuscendo però ad infrangere lo specchio di porta.

A porre la definitiva parola fine sul match è colui che l’aveva aperto, Falcao. A sei dal termine, infatti, il puntero colombiano s’infila tra i due centrali russi per andare a raccogliere il cross dalla sinistra di Rodriguez, bucando Dikan con un bel piatto al volo.

Prima del triplice fischio finale ci sarà quindi tempo per il tentativo di Belluschi, che ci proverà con un destro a giro direttamente su calcio di punizione che terminerà però di poco a lato.

A chiudere ogni discorso in relazione al passaggio del turno sarà quindi il solito Falcao che andrà a deviare in tuffo di testa una punizione battuta dalla sinistra da Belluschi, firmando il 5 a 1 che vale la semifinale di Europa League.

COMMENTO

C’è una sola squadra in campo, il Porto. Che senza poi sforzarsi nemmeno troppo riesce a liberarsi alla grandissima di un avversario sulla carta tutto sommato piuttosto insidioso come lo Spartak Mosca con un roboante 5 a 1 che chiude del tutto la pratica qualificazione.

Praticamente impossibile pensare che i russi possano ribaltare il risultato al ritorno imponendosi 4 a 0 perché se è vero che la difesa del Porto mi ha lasciato non pochi dubbi e perplessità – e sulla cosa tornerò più avanti – è altrettanto vero che nel complesso il Porto è sembrato troppo superiore agli avversari. Posto poi che la fase offensiva dei portoghesi – ed anche su questo tornerò più avanti – è sembrata inarrestabile per la fragilissima difesa moscovita ecco che pensare alla possibilità di ribaltare il risultato al ritorno diventa piuttosto irrealistico.

Padroni di casa che nel primo tempo giocano praticamente a scartamento ridotto, chiudendo i primi quarantacinque minuti di gioco sull’1 a 0 per poi incrementare il ritmo nella ripresa chiudendo i giochi grazie alla splendida tripletta di Falcao, che grazie a questi goal scavalca il nostro Pepito Rossi in vetta alla classifica dei marcatori di questa Europa League.

Tornando alla questione delle fasi di gioco del Porto va aperta un’importantissima parentesi, quella riguardante l’allenatore dei lusitani Villas Boas. Lo stesso, credo tutti lo sappiate, è ormai sulla bocca di tutti: allievo di Mourinho ha portato quest’anno i Dragões a vincere il campionato portoghese con cinque giornate d’anticipo oltre che, di fatto, in semifinale di Europa League.
E cosa dire rispetto al suo lavoro? Giudicare appieno un allenatore dopo una partita non è possibile farlo, ma in effetti il lavoro che sta svolgendo il giovane tecnico di Oporto nella squadra della sua città è davvero notevole.

Partiamo quindi dalla fase offensiva: Porto che domina a qualsiasi ritmo sfruttando la buona tecnica di due mezz’ali come Moutinho e Guarin, la velocità di Varela, la rapacità di Falcao e lo strapotere fisico di Hulk. Trame di gioco ben studiate, diversi schemi su calcio piazzato, circolazione di palla fluida e continua.
Qualche problema in più, invece, per ciò che concerne la fase difensiva: il centrocampo non fa filtro al meglio in più di un’occasione laddove è il solo Fernando a schermare la difesa, aiutato sporadicamente dai due compagni di reparto. Difesa che di per sè sembra poi piuttosto fragile in special modo in mezzo, dopo Rolando e Maicon non hanno disputato una grandissima partita.

A discolpa del trentatrenne tecnico lusitano va comunque detto che il materiale a disposizione, in questo senso, non sembra essere di primissimo livello. Per capire qualcosa in più delle sue capacità in ambito di fase difensiva andrebbe visto all’opera in un contesto diverso, con giocatori di ben altro spessore.

In chiusura due parole rispetto alla presunta presenza di Fabio Paratici, braccio destro di Beppe Marotta, all’Estádio do Dragão: secondo i giornalisti di Mediaset Premium pare che lo stesso fosse in Portogallo per osservare Rolando che, come detto, personalmente non mi ha fatto una buonissima impressione (molto macchinoso e preso d’infilata praticamente in tutte le situazioni – già di per sè poche – pericolose costruite dai russi).
La sua presenza ad Oporto, però, potrebbe anche voler dire qualcosa d’altro.

Io osservatore non lo sono, ma almeno un paio di nomi da segnalargli inerenti alla partita di oggi li avrei…

MVP

Falcao tripletta e match chiuso con l’arbitro che gli consegna il pallone da portare a casa, come da tradizione.

A dominare il match è però Hulk, vera e propria forza della natura: la punta brasiliana, schierata sulla destra del tridente lusitano, è spesso praticamente inarrestabile. Fa un po’ di tutto, risultando una spina nel fianco piuttosto fastidiosa per la già di per sè fragile difesa russa.

TABELLINO

Porto vs. Spartak Mosca 5 – 1
Marcatori: 37′, 84′, 94′ Falcao, 65′ Varela, 69′ Maicon, 71′ K. Kombarov.

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