Pro Patria – Savona: i tifosi organizzati bustocchi annunciano che diserteranno la gara

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Oggi mi è arrivato, direttamente da un tifoso della Pro Patria, il comunicato stampa congiunto di Pro Patria Club, Il Tigrotto e Ultras Pro Patria 1919 riguardante la gara di domenica contro il Savona. Eccolo:

Partiamo da un presupposto: io conosco un pochino l’ambiente e la situazione che si sta vivendo a Busto Arsizio. Nel contempo non ho rapporti diretti o privilegiati né con Presidenza o dirigenza del club biancoblu né con i gruppi di tifosi (il comunicato mi è arrivato nella casella messaggi personali della pagina Facebook del blog).

Ora, come sa chi mi conosce o segue da quando ho aperto il blog (cinque anni or sono, quando era uno strumento non inflazionato quanto oggi) sono pronto a rispettare le opinioni di tutti e discutere con chicchessia, quando trovo nei miei interlocutori altrettanto rispetto.

Detto ciò la chiacchierata con il tifoso che mi ha inviato questo comunicato è stata sicuramente molto piacevole, ma non ha comunque – giustamente, direi – cambiato il mio punto di vista.

Ma andiamo con ordine.

Certo non tutto ciò che è lamentato in questo comunicato risulta essere “sbagliato” (posto che non sta a me giudicare cosa lo sia e cosa no).

Ad esempio è vero che AD OGGI non si vedono prospettive future per questa società, che sta effettivamente vendendo alcuni giocatori importanti (ad esempio Nossa e Bruccini).

Non tutti i tifosi bustocchi, però, ricordano o hanno l’onestà intellettuale di ammettere quali erano le prospettive future quando l’attuale Presidente della società, Pietro Vavassori, sbarcò a Busto Arsizio.

A chi non sa, o fa finta di non ricordare, posso fare un po’ di chiarezza io: la Pro venne salvata ed iscritta al campionato successivo proprio grazie all’intervento dell’attuale patron.

Che non solo, appunto, evitò ai Tigrotti la liquidazione con successiva eventuale ripartenza dal campionato di Eccellenza o di Promozione. Ma che costruì da subito una squadra che, sul campo, meritò la scalata in Prima Divisione (sfumata solo per colpa dei punti di penalizzazione dovuti alla precedente gestione).

Non contento il patron, che pure non ha mai avuto un grandissimo feeling con una piazza forse troppo esigente, si ripetè l’anno dopo (la scorsa stagione). Conquistando – questa volta non solo virtualmente – la promozione in Prima Divisione.

Il rapporto tra piazza e società, però, è sempre stato complicato.

Intendiamoci, io non conosco personalmente e a fondo il Presidente né il suo operato. Quindi fatico a comprendere la parte di comunicato in cui i tifosi adombrano eventuali “meri fini personali” dietro al suo operato.

Mi limito, da esterno ed in maniera quanto più oggettiva possibile, a vedere quali sono stati i risultati raggiunti da questa dirigenza. Che, ripeto, in due anni è stata capace di salvare la Pro Patria dal fallimento centrando poi, sul campo, due promozioni consecutive.

Detto ciò, è vero che quest’anno le cose stanno andando male. Ma è altrettanto vero che, a quanto ricordo, Vavassori fu piuttosto chiaro già in estate, quando parlò o comunque paventò un certo “disimpegno”.

Del resto l’amore con la piazza non è mai scattato e in questo senso, forse, qualche colpa l’hanno anche i tifosi.

Che ad esempio a poche settimane dal salvataggio della società e dall’inizio della stagione 2011-2012 misero in scena una contestazione – a mio avviso, ovviamente – fuoriluogo nei confronti di una squadra (all’epoca allenata da Cusatis, alla sua prima esperienza tra i pro, attuale secondo di Sannino al Watford) che pur facendo fatica ad ingranare dimostrava di avere tutte le carte in regola per essere tra le protagoniste del campionato (come fu).

Io non so bene dire cosa ci sia dietro il rapporto tra i tifosi – forse troppo pretenziosi – della Pro e Vavassori. So però che se fossi tifoso dei Tigrotti avrei provato ad impostare il rapporto con lo stesso in maniera molto differente.

Io ero allo Speroni sia il giorno di quella contestazione (che commentai proprio con un “questa squadra è da promozione, una contestazione così precoce è sbagliata”) che quel famoso giorno dei “buu” a Boateng (che io sentii chiaramente rivolti SOLO a giocatori colored, al netto della mega polemica che poi giocatori e stampa ci ricamarono sopra).

E in questo senso posso capire la delusione umana del Presidente.

Nel contempo però capisco benissimo anche la preoccupazione dei tifosi, che non vedono futuro per la loro società.

Stante il fatto che avrebbero forse dovuto mostrare fin dall’inizio un po’ più di riconoscenza per chi salvò la loro squadra riportandola poi in Prima Divisione, se davvero c’è del “marcio”, come fanno intendere, dietro alla gestione Vavassori dovrebbero esprimersi in maniera più chiara.

Io non condanno la loro iniziativa, anzi. Finché si terrà su toni civili la rispetterò (ed in piccola parte condividerò anche).

Però se davvero c’è qualcosa dietro devono farla uscire. Altrimenti chi come me vede le cose da fuori e non può non notare i meriti dell’attuale dirigenza si vedrà costretto a reagire in maniera “freddina” a questo annuncio.

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