Ranking UEFA – Seconda giornata della stagione 2014/2015

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E’ presto per cantar vittoria. Ma ad oggi il trend di cui parlai al termine della scorsa stagione, quando scrissi questo pezzo per confutare i titoloni che parlavano di sorpasso portoghese, si sta confermando.

La tre giorni di Coppe Europee, infatti, ci lascia in dote ben 4 vittorie – tutte in Europa League -, un pareggio e una sconfitta. Un bottino migliore rispetto a quello dei lusitani, che ci contendono il quarto posto.

Settimana scorsa, come potete vedere dalla classifica qui sopra, il nostro vantaggio era di un solo decimo di punto. Un’inezia.

Del resto, come ho avuto modo di dire su Facebook e Twitter, la nostra performance stagionale ci vedeva al sesto posto generale, a parimerito con la Russia. Davanti al Portogallo, certo, ma proprio di quel poco che ci bastava per conservare la quarta posizione su base quinquennale.

Proprio questa tre giorni di Coppe, però, ci ha regalato le ottime vittorie di Inter, Torino, Fiorentina e Napoli, che pur con qualche chiaro-scuro sono riusciti a portare a casa tre punti importanti tanto per le loro classifiche quanto per il nostro ranking nazionale.

A questo si deve quindi aggiungere il pareggio strappato dalla Roma di Totti in quel di Manchester. Non, purtroppo, la sconfitta rimediata a Madrid dalla Juventus. Che, ovviamente, non porta beneficio al ranking.

Prestazioni, queste, che danno un buon input alla nostra situazione. Aiutandoci a consolidare, come potete vedere nella grafica che segue, il quarto posto.

Bando all’euforia, però.

La stagione è lunga, ed il buon inizio fatto registrare dalle nostre compagini non può e non deve ingannare. Il calcio italiano ha ancora tutti i problemi che lo hanno portato ad uscire dall’elite (quelle prime tre posizioni che garantiscono 7 squadre qualificate alle competizioni UEFA) europea e la strada per completare la risalita è ancora lunghissima.

Ad oggi, infatti, continua ad avere più senso guardarsi alle spalle, che non chi ci precede.

Perché se anche essere quarti o quinti non cambia nulla, a livello di qualificate, c’è in gioco il prestigio, sempre più ridotto, del nostro movimento calcistico. E posto che l’anno prossimo, con l’inizio della nuova stagione, il Portogallo perderà i 18 punti totalizzati quattro anni or sono, fondamentalmente c’è da tenere duro in questa stagione. Respingere l’attacco oggi vorrebbe dire consolidare il quarto posto. E, a quel punto, si potrebbe anche iniziare a pensare ad un piano di attacco al terzo.

Non solo. A partire dal prossimo anno, per quanto è un discorso che affronteremo meglio più avanti, il Portogallo si troverà un po’ nella nostra situazione attuale. A doversi guardare le spalle dal probabile attacco della Francia, più che a sperare nel sorpasso ai nostri danni.

Ma tornando a noi, perché parlavo di possibile euforia?

Non solo e non tanto per l’ulteriore distanziamento del Portogallo in classifica generale. Quanto perché, guardando il ranking relativo solo alla stagione in corso, al primo posto ci troviamo proprio… l’Italia!

La giornata di ieri, infatti, ha portato il nostro movimento a fare un gran balzo in avanti, portandoci quindi da quel sesto posto in coabitazione con la Russia di cui dicevo, su su fino al gradino più alto del podio, davanti alla Croazia (prima sino a ieri) ed alla Spagna.

Un grande risultato parziale che però non deve ingannare.

Giornate buone capitano a tutti (basti pensare alla Croazia, appunto), ma i problemi delle nostre compagini sono evidenti: la Juve non ha ancora trovato una dimensione europea, la Roma battaglia con fierezza ma il girone è complicatissimo, l’Inter non ha un gioco, il Torino fatica a segnare, il Napoli è completamente fuori forma e la Fiorentina è sempre tempestata dagli infortuni.

Insomma, non tutto è oro ciò che luccica. Ma per le prossime due settimane godiamoci il nostro primo posto nel ranking di questo inizio di stagione, sperando di poterlo confermare anche a fine stagione (sarà ben difficile): è dal 2003 che l’Italia non chiude una annata al primo posto del ranking stagionale.

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