Salvatore Bocchetti torna in Italia: sta per firmare col Milan

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Era il 29 agosto del 2010 quando Salvatore Bocchetti, all’epoca non ancora ventiquattrenne, lasciò l’Italia dopo un paio di ottimi campionati nel Genoa (in precedenza aveva giocato a Lanciano in C1, un paio di presenze nell’Ascoli in A e due stagioni a Frosinone in B) per trovare fortuna – almeno economica – in Russia, più precisamente al Rubin.

Dopo quattro anni e mezzo passati tra Kazan e lo Spartak Mosca, dove approdò nel 2013, pare proprio che Bocchetti, a lungo inseguito da molte italiane (Napoli e lo stesso Genoa su tutte), sia sul punto di tornare nel Belpaese.

Pare sia infatti ormai chiuso l’accordo con il Milan, che lo preleverebbe in prestito sino a giugno con un probabile diritto di riscattarne l’intero cartellino alla fine della stagione.

Ma che giocatore è Bocchetti?

Ai tempi dell’under 21 prometteva sicuramente bene. Probabilmente proprio la decisione di andare a giocare in Russia gli ha tagliato un po’ le gambe: quello italiano è un calcio molto conservatore, in cui spesso chi va a giocare all’estero (gli esempi sono molteplici) finisce per essere tagliato fuori dal giro Azzurro.

Non è un caso quindi se tra il terzo posto ottenuto con l’under 21 all’Europeo del 2009 e la sua partenza per l’est Europa Bocchetti mise assieme cinque presenze in nazionale. L’ultima delle quali il 5 giugno del 2010, proprio un paio di mesi prima di lasciare l’Italia.

Una decisione, quella di accettare il principesco contratto offerto dai tatari, che ha sicuramente segnato profondamente la sua carriera. Se da una parte ha contribuito a far lievitare fortemente il suo portafoglio, dall’altra ha contribuito a non fargli spiccare mai quel salto di qualità che in molti si aspettavano.

Oggi, ormai ventottenne, è ai margini dello Spartak. Deluso e malinconico, quindi, pare ormai pronto a rientrare in Italia.

Ma com’è andata la sua esperienza russa e cosa ci si può aspettare dal suo ritorno in Italia? L’ho chiesto a chi la Premier Liga la segue costantemente, con amore e passione.

“Bocchetti partì molto bene al Rubin – dice Alberto Farinone, amministratore del forum “Calcio Russo” – con cui disputò da titolare anche la CL, non sfigurando. La stagione 2011-12 è stata probabilmente la migliore della sua carriera. Fu tra i pre-convocati di Prandelli per EURO 2012, anche se alla fine venne tagliato insieme a Ranocchia (partecipò comunque al Mondiale sudafricano con Lippi, anche se nessuno lo ricorda). Impiegato da Berdyev prevalentemente come centrale di sinistra in una difesa a 4, raramente da terzino (ruolo in cui è assolutamente adattato, per non dire improponibile). Nell’inverno del 2013 passa poi allo Spartak, parte forte ma si rompe il ginocchio e rimane fuori sei mesi abbondanti. Così così nella scorsa annata. In questa stagione ha giocato poco, il neo-tecnico dei moscoviti Yakin lo ha bocciato quasi subito. Non gioca da parecchi mesi, praticamente da agosto. Appena 226 minuti in RPL e 172′ in Coppa di Russia.”

A fargli eco anche Matteo Mongelli, grande appassionato ed esperto di calcio russo, che traccia un bilancio simile dell’avventura di Bocchetti in Russia: “Due volti: decisamente bene a Kazan, dove si è affermato come uno dei centrali difensivi più validi di tutta la RPL. Esperienza invece a dir poco drammatica quella allo Spartak: male lo scorso anno, fino ad arrivare all’esclusione dai titolari in questa stagione, dove ha influito anche il pessimo rapporto con Yakin (si è detto che lo stesso svizzero – dopo una lite con Tino Costa, Shirokov e Bocchetti stesso avesse posto un aut aut alla dirigenza: o le loro cessioni o le sue dimissioni)”.

Cosa dire, invece, delle sue prospettive italiane?

“Per me – riprende Alberto Farinone – è un centrale più che discreto, potrebbe rivelarsi anche un buon acquisto per il Milan (di sicuro non vale meno di Bonera, Zapata o del Mexés attuale), però ha bisogno di tempo per recuperare la forma, considera che è indietro in quanto a preparazione, essendo il calcio russo fermo da fine novembre. Spero per lui non l’abbiano preso per impiegarlo come terzino sinistro al posto di Armero, come temo.”

Insomma, cosa aspettarsi da questo rientro in Italia di Bocchetti?

Difficile a dirsi. Di certo se tornasse a giocare sui suoi migliori livelli sarebbe un ottimo acquisto per questo Milan. Andrebbe infatti ad aumentare la – scarsa – qualità della squadra e, riscattato, potrebbe dare un po’ di continuità tecnica là dietro, avendo ancora almeno tre o quattro anni di carriera importanti, davanti a sé.

Attenzione, però. Leggevo oggi che qualcuno pensa possa essere stato preso come terzino. Beh, fosse così mi preoccuperei, cari amici milanisti. Vero è che in passato gli è anche capitato di giocare in fascia, ma Salvatore Bocchetti è un centrale fatto e finito. A che pro prenderlo per farlo poi giocare fuori posizione?

_______________________________________________________________

Compra il mio secondo libro, “La carica dei 301″! Costa solo 1 euro!

Facebook      Twitterblog      Twitterpersonale      G+      Youtube      Instagram