Semifinali Coppa d’Asia Qatar 2011 – 25/01/11

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Si consumerà sabato alle quattro di pomeriggio (ora italiana, s’intende) l’ultimo atto del torneo continentale asiatico in corso di svolgimento in quel del Qatar.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Xs7Rvwbeq8I]

E, tutto secondo pronostico, a giocarsela fino in fondo saranno il Giappone, favorita assoluta alla vittoria finale, e l’Australia, prima tra le outsider in coppia con quella Corea del Sud eliminata dai Samurai Blu proprio nel corso del penultimo atto.

Partita molto vivace ed emozionante quella giocata tra la squadra di Zaccheroni e le Tigri Asiatiche. Indubbiamente il match più appassionante e piacevole da seguire tra tutti quelli visti sino ad oggi in questa comunque interessantissima competizione, che ha messo in mostra come il livello medio del calcio asiatico si stia pian pianino alzando.

Una semifinale che mi auguro abbiate visto un po’ tutti, perché assolutamente meritevole.
Due squadre affrontatesi a viso aperto che hanno dato vita ad uno spettacolo assolutamente apprezzabile.

Giappone schieratosi con il consueto 4-2-3-1 camaleontico con il buon Nagatomo, per quanto mi concerne indubbiamente MVP del match, a fungere da terzino puro in fase di non possesso palla e da ala aggiunta in fase di possesso, scombinando non poco i piani difensivi dei Guerrieri Taeguk, che hanno sofferto molto la spinta portata dal laterale attualmente in forza al Cesena.
Zaccheroni che ha quindi scelto di puntare sul solito Kawashima in porta proteggendolo con Iwamasa, Nagatomo, Uchida e Konno. Confermata quindi la coppia Endo-Hasebe in mediana così come il reparto offensivo, composto da Kagawa-Honda-Okazaki sulla trequarti e dall’unica punta Maeda.

Di contro Cho Jun Heon ha invece schierato un 4-5-1 che ha visto Sung-Ryong agire a difesa dei pali protetto da una linea a quattro composta da Du-Ri e Young-Pyo sugli esterni con Jae Won e Yong-Hyung centrali. A centrocampo, quindi, piazzati Yong Rae, Sung Yueng e Chung Yong con Ji Sung e Ja-Cheol con licenza di supportare l’unica punta di ruolo, Dong-Won.

Partita da subito molto vivace giocata su ritmi piuttosto alti che viene falsata dopo poco più di venti minuti di gioco da un intervento arbitrale che porterà il direttore di gara ad assegnare un penalty assolutamente eccessivo in favore della Corea, per un atterramento in area – successivo ad un contrasto spalla a spalla – di capitan Park Ji Sung. Sul dischetto si presenterà quindi il giovane Sung Yeung che fredderà Kawashima, che avrà comunque modo di rifarsi più avanti.

E’ comunque il Giappone a macinare più gioco. Sotto il profilo atletico, infatti, le due squadre sembrano bene o male equivalersi ma i nipponici mostreranno più fluidità di gioco, costruendo occasioni più interessanti nonostante un Kagawa piuttosto fuori dal match.

Il pareggio arriverà al trentaseiesimo minuto, quando Nagatomo effettuerà una delle sue solite sgroppate sulla fascia infilandosi alle spalle di Cha Du Ri per poi centrare un pallone che Maeda dovrà solo spingere in rete.

Lungo tutto il corso del secondo tempo, quindi, non arriveranno altre realizzazioni nonostante i giapponesi, ancora una volta, provino a fare qualcosina più degli avversari, che comunque non rinunceranno, a loro volta, ad attaccare.

Il match si sbloccherà quindi nuovamente al novantasettesimo minuto quando l’arbitro effettuerà un’ennesima scelta piuttosto dubbia assegnando un rigore al Giappone. Sul dischetto si presenterà Honda che si farà però respingere un rigore calciato malissimo. Sul pallone piomberà quindi Hosogai, che ribadirà in rete per la gioia dei suoi.

A quel punto i coreani troveranno la forza di effettuare l’ultima sfuriata e dopo aver inserito i 196 centimetri di Shin-Wook daranno il tutto per tutto per trovare il pareggio, iniziando a recapitare una serie di palloni sulla testa del loro puntero che sgomiterà con efficacia nel cercare di farli rendere al massimo.
E proprio un pallone recapitato sulla sua testa accenderà una mischia in area che sarà risolta, a sette secondi dalla fine, da Jae-Won.

Finale all’ultimo respiro, quindi, con le due squadre costrette ai rigori.

Qui Kawashima, come detto, si riscatterà e metterà in mostra la sua grandissima reattività andando a parare i rigori di Koo Ja Cheol e Lee Yong Rae rendendo quindi superfluo l’errore dal dischetto di Yuto Nagatomo, che macchierà una prestazione praticamente perfetta (in cui andrà anche a sfiorare un incrocio dei pali e a colpire proprio un palo esterno in una seconda occasione) non trovando lo specchio di porta dagli undici metri.

Il successivo errore di Hong Jeong-Ho sarà quindi poi sfruttato da Yasuyuki Konno, che spiazzando l’estremo difensore avversario chiuderà definitivamente ogni discorso, catapultando i nipponici in finale.

Giappone che ora se la dovrà quindi vedere contro un’Australia capace di fare d’un sol boccone un Uzbekistan assolutamente non all’altezza della situazione. Dopo essersi meritatamente qualificati alle semifinali, infatti, Jeparov e compagni cederanno di schianto, facendosi asfaltare con un 6 a 0 che non lascerà dubbio alcuno.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=lS4OWqVrV5o]

Mattatori della partita saranno Kewell, Ognenosvki, Carney, Emerton, Valeri e Kruse, che dovranno ora provare a ripetersi anche nel corso della finalissima.

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