Settori giovanili – Barcelona Cadete B

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Lo scorso novembre introdussi la Juvenil B del Barça, un mesetto fa il Real Madrid Castilla.
Oggi, invece, il mio viaggio nell’universo calcistico giovanile torna a fare tappa in Catalogna: dopo la formazione allenata da Sergi Barjuan, infatti, presenterò oggi il Cadete B Bluagrana, ovvero sia la squadra dei classe 96 (con qualche 97 aggregato) gestita da Francesc Artiga Cebrián.

E quale modo migliore posso avere di introdurre un discorso se non quello di raccontarvi una loro partita?
Spazio allora alle immagini che giungono dal Centro Sportivo Gamper, dove il Cadete B del Barça, leader del proprio girone, si scontra contro i giovani del Rapitenca, noni in classifica.

I Blaugrana partono mettendo subito in mostra la propria inesperienza (ma del resto data l’età era pure normale finisse così): Dani riceve palla sulla destra e s’infila in mezzo a due avversari all’altezza del centrocampo, finendo però con l’allungarsi troppo il pallone e favorendo la ripartenza di Nasi che preso possesso della sfera punterà la porta avversaria effettuando un tiro dalla trequarti con cui proverà a beffare Pol, spedendo però la palla oltre la traversa.
Al quinto si fanno quindi vedere anche i padroni di casa: Fran centra un pallone dalla trequarti per Arnaldo che dopo averlo controllato di petto supera il proprio diretto marcatore con un bel sombrero, penetrando in area ma subendo l’uscita del portiere avversario, Baby, che non gli permetterà di tornare sul pallone.

Al decimo Mohamed guadagna un calcio d’angolo con uno dei già tanti affondi Blaugrana sulla fascia mancina. Sul punto di battuta si presenta Wilfried che centra un pallone allontanato dalla difesa del Rapitenca giusto al limite dell’area dove si fa trovare prontissimo Adama che si coordina molto bene calciando di sinistro ma riuscendo solo a sfiorare il palo alla destra dell’estremo difensore avversario.
Tre minuti e lo stesso Adama mette in mostra le sue scintillanti doti atletiche: ricevuta palla all’altezza della metà campo, infatti, l’ala colored farà suo il pallone saltando sul posto il diretto marcatore per poi liberare tutta la velocità di cui è dotato trovando il fondo dopo essersi bevuto facilmente un secondo avversario. Sul suo cross in mezzo ci sarà quindi uno scontro tra Baby ed Arnaldo, con quest’ultimo che riuscirà poi in qualche modo a colpire il pallone che si schianterà sul palo. L’arbitro però vanificherà il suo tentativo di replicare in rete fischiandogli un fallo che, in effetti, poteva tranquillissimamente starci.

Al diciassettesimo sarà invece Mohamed a crossare, questa volta da sinistra, con Adama che s’infilerà sul secondo palo colpendo al volo con buona coordinazione un pallone realmente molto ostico per come spioveva. Non troverà la porta, l’ala destra della formazione Blaugrana, ma metterà ancora una volta in mostra le sue buone doti tecniche.
Cinque minuti e Nasi torna ad avere un’ottima occasione, sempre su di una ripartenza dovuta ad un errore di Dani che dimostra un controllo approssimativo facendosi rubare palla oltre la metà campo e dando modo alla Rapitenca di ripartire in velocità. Il filtrante per il numero 17 degli ospiti è quindi preciso così che il buon Nasi si va a trovare al limite dell’area a tu per tu con Pol, che prova a superare con un pallonetto che va però a terminare ad un metro buono dal palo.

Al ventottesimo è invece Carlos, centrale difensivo Blaugrana, ad avere l’occasione di sbloccare il risultato: il ragazzo riceve infatti palla sul secondo palo sugli sviluppi di un corner e dopo averla controllata prova a crearsi lo spazio per andare al tiro, facendo però sfilare il pallone a filo del secondo palo.
E’ comunque sempre la poca esperienza di questi ragazzi, dotatissimi da un punto di vista puramente tecnico, a far correre pericoli alla squadra di casa: come al trentaduesimo, quando Xavier riceve da Aleix ed effettua un appoggio orizzontale mollissimo su cui può piombare con efficacia un avversario che verticalizzerà immediatamente in direzione di Ivan che giunto a tu per tu con Pol non riuscirà però a superare il portiere avversario, calciandogli la palla addosso e riuscendo solo a guadagnarsi un angolo amarissimo, visto il goal mangiato.

La ripresa sia apre con tre novità: Alex Corredera va a sostituire Aleix, infortunatosi in occasione dell’ultima azione della prima frazione di gioco, Mousta va a rilevare Fran e Sergio Buenacasa prende il posto di David.
Il tutto porta quindi una riorganizzazione dei ruoli tra difesa e centrocampo, con il solo attacco a rimanere invariato: capitan Xavier passa infatti in difesa, con Carlos spostato sul centro-destra e lui ad occupare il centro-sinistra della linea a quattro che fa la guardia a Pol. In mezzo, invece, Wilfried diventa il centrale di centrocampo, con Sergio e Alex ad agire come mezz’ali.

Al sesto torna quindi a farsi vedere il Barça dalle parti di Baby: Wilfried verticalizza bene per Arnaldo che dopo aver controllato il pallone prova a battere l’estremo difensore avversario con un pallonetto con il quale riesce solo a sfiorare l’incrocio dei pali, lasciando che il pallone si spenga sul fondo.
Due minuti e, finalmente, la squadra di casa passa, riuscendo a concretizzare la maggior mole di gioco costruita sino a quel momento: Xavier recupera palla a centrocampo ed effettua uno splendido lancio di almeno quaranta metri con cui mette in movimento Adama il quale dopo aver controllato il pallone avrà qualche problema a superare il proprio diretto avversario, riuscendo comunque in qualche modo a crossare in area. Proprio qui arriverà l’inserimento, sul secondo palo, di Alex Corredera che calcerà al volo di sinistro un pallone assolutamente non irresistibile, ma che finirà comunque col bucare Baby per l’1 a 0 Blaugrana.

Un solo minuto più tardi splendida azione sulla sinistra con Adama che viene liberato sul secondo palo e si presenta a tu per tu con l’estremo difensore del Rapitenca, che è bravo questa volta a chiudergli lo specchio di porta in faccia, facendosi calciare addosso il pallone.
Nella seconda frazione sembra comunque essere scesa in campo una sola squadra. Così al quattordicesimo minuto arriva il raddoppio: Mohamed effettua una bella discesa sulla sinistra entrando in area per poi appoggiare all’indietro a Mousta il cui cross mette in difficoltà Baby. Sull’uscita sbagliata del portiere ospite, che non riuscirà a trattenere il pallone, è quindi un gioco da ragazzi per lo stesso Mohamed firmare la rete del 2 a 0.

Al diciottesimo altri cambi: Juanma va a rilevare Xavier, James prende il posto di Mohamed ed Ernest prende il posto di Pol a difesa dei pali.

A quel punto le tante sostituzioni arrivate nel giro di un quarto d’ora abbondante distruggono tutti gli equilibri stabiliti, con gli ospiti che riusciranno ad uscire un po’ dal guscio approfittando di una approssimazione della squadra di casa. Il tutto, però, senza riuscire a bucare la resistenza Blaugrana.Al trentasettesimo sono però proprio i subentranti a fare la differenza: Sergi Palencia, entrato nel corso del secondo tempo al posto di Dani, scende bene sulla destra convergendo al centro e mettendo in movimento Sergio Buenacasa che s’infilerà alle spalle della difesa avversaria, salterà con una splendida finta Baby e depositerà facilmente in rete il pallone del 3 a 0 chiudendo una partita praticamente dominata in lungo ed in largo dai giovani catalani.

Vittoria piuttosto facile, infatti, quella di una squadra che sta dominando il proprio girone: in 17 incontri i giovani Blaugrana hanno raccolto 14 vittorie e 3 pareggi, realizzando ben 63 reti a fronte di 11 soli goal incassati.
Barça che incrementerà sicuramente il proprio bottino già nel prossimo fine settimana, quando i ragazzi di Francesc Artiga Cebrián saranno impegnati sul campo dell’Amposta CF ultimo in classifica con una vittoria a fronte di ben sedici sconfitte.

Cosa dire, di questa squadra?
Tatticamente il Cadete B, come tutte le altre compagini Blaugrana è praticamente l’esatta copia della compagine allenata da Guardiola. E’ infatti ormai notissimo come il metodo Barça si fondi anche – e soprattutto – su questo: schierare tutte le proprie rappresentative con il medesimo modulo significa abituare tutti i ragazzi, fin da giovanissimi, a giocare secondo certi schemi, che dovranno quindi poi limitarsi a replicare in prima squadra (qualora riescano ad arrivarci).
Può sembrare una cosa da poco, ma è indubbio dire che tutto ciò favorisce notevolmente l’integrazione di un ragazzo giovanissimo tra i professionisti: del resto gli è richiesto semplicemente di replicare movimenti già conosciuti, non andando quindi a snaturare il proprio gioco. E la cosa, è piuttosto evidente, funziona.

Nel complesso la cosa che colpisce di più, guardandoli giocare, è la tranquillità con cui sanno giocare il pallone. Perché, posso garantirvelo, MAI mi è successo di vedere, nel corso di questi ottanta e rotti minuti, un giocatore Blaugrana buttare via il pallone per evitare di perderlo. In alcuni casi pur di mantenere il possesso dello stesso provando ad impostare un’azione si sono anche visti azzardi non da poco, come dribbling in zone in cui sarebbe meglio evitare, ok. Però è anche vero che a quest’età è più importante insegnare come gestire il pallone, che prendere un goal.Ecco quindi come una squadra di undici quattordicenni provenienti dalle più disparate parti del mondo abbia già assimilato una filosofia di gioco, quella del Tiki Taka, che tante soddisfazioni ha fatto togliere tanto al Barça stesso quanto, negli ultimi anni, alla nazionale spagnola di per sè. Ed è un vero spettacolo per gli occhi vedere dei ragazzini non buttare mai via il pallone, concentrarsi sulla monopolizzazione dello stesso e cercare sempre di costruire azioni manovrate.

Entrando nello specifico è comunque bene analizzare anche uno per uno i singoli scesi in campo.

A difendere i pali si sono alternati Pol Serrat Fortuny ed Ernest Costales Martínez.
Il primo è un classe 96, il secondo invece un 97 aggregato sotto età al Cadete B, quando i suoi coetanei giocano tutt’ora nell’Infantil A. Su di loro si può comunque dire poco, non essendo stati praticamente mai messi sotto pressione e non avendo quindi avuto modo di dimostrare il proprio valore.

Sulla destra della difesa si sono invece dati il cambio Daniel Segura Vargas e Sergi Palencia Hurtado, entrambi nati nel marzo del 96 ad una settimana di distanza l’uno dall’altro.
Dani, partito titolare, ha messo in mostra una certa rapidità di base ed un dribbling discreto, lasciando però intravvedere anche una concentrazione non proprio ottimale ed un controllo di palla che ha spesso lasciato a desiderare, se paragonato ai propri compagni. Sergi, invece, non ha avuto moltissimo tempo per mettersi in mostra, ma la sua discesa che è valsa la rete del 3 a 0 è stata realmente devastante.

Sulla fascia opposta si sono alternati Francisco Javier Alvarez Ferrer e Moustapha Seck, entrambi classe 96.
Il primo sembra essere un predestinato: se non si brucerà, infatti, il suo approdo in prima squadra sembra quasi scontato. Dopo aver mosso i primi passi – calcistici – nel Cusa La Granja sbarcò nell’universo Barça alla tenerissima età di 7 anni, inserendosi da subito in un contesto competitivo quanto formativo come quello Blaugrana. E’ da sempre uno dei punti forti delle formazioni giovanili catalane ed il suo talento è già stato apprezzato e riconosciuto da più parti. Basti pensare che a fine 2008 partecipò al Torneo Internazionale Alevin F7 Maspalomas giocando contro a diverse squadre europee molto quotate (tra cui Milan ed Inter) venendo eletto miglior giocatore dello stesso. Terzino sinistro di propensione prettamente offensiva Fran sa gestire benissimo il pallone, ha un ottimo dribbling, una buona velocità di base ed un piede piuttosto educato. E’ sicuramente un nome da tenere d’occhio.
Molto più lineare, invece, il buon Mousta, quattordicenne di origini senegalesi che fa di fisico ed atletismo i propri punti forti.

La coppia titolare in mezzo alla difesa è stata composta da Aleix Bigordà Cava e Carlos Blanco Moreno, anch’essi due 96.
Interessante, tra i due, in particolar modo Carlos: sempre molto pulito sia negli interventi che nel trattare il pallone, infatti, il buon Carlos Blanco ha dimostrato anche di saper giocare con lo stesso rendimento sia sul centro-destra che sul centro-sinistra.
Ha poi trovato spazio da centrale anche il secondo dei due 97 di questa squadra, Juan Manuel García Rey, il quale non ha però avuto abbastanza tempo per poter mettere in mostra le proprie capacità.

Tra i centrocampisti mi ha poi abbastanza impressionato il camerunense Wilfrid Jaures Kaptoum, anch’esso già stella della Masia Blaugrana da tempo. Capace di disimpegnarsi sia come mezz’ala che come centrale, infatti, Wilfrid ha messo in mostra un grandissimo controllo del pallone abbinato ad una visione di gioco davvero notevole ed un piede piuttosto sensibile. Diverse le sue aperture interessanti, non ultima quella con cui ha aperto il gioco su Adama in occasione del goal capace di sbloccare il match.

Sono invece rimasto piuttosto deluso dalla prestazione del venezuelano David Alejandro Zalzman Guevara: sempre piuttosto molle, infatti, la mezz’ala sinistra Blaugrana non ha mai inciso sulla partita, giocata in maniera piuttosto mesta.
Al tempo stesso non si è certo messo a strafare Xavier Quintillà Guasch, la cui duttilità è però sicuramente dote preziosa ed importante per un allenatore: pur senza aver brillato, infatti, il secondo della dinastia Quintillà Guasch (il primo, Jordi, gioca nella Juvenil B attualmente) ha saputo disimpegnarsi benino sia da centrocampista centrale davanti alla difesa che da centrale di difesa. Interessante, comunque, anche la sua capacità di lancio.

Discrete anche le prestazioni di Àlex Corredera Alardi, divenuto capitano all’uscita dal campo proprio di Xavier nonché autore della rete dell’1 a 0, e Sergio Buenacasa Alba, bravissimo a saltare con una splendida finta Baby in occasione del 3 a 0.
Poco da segnalare, infine, per quello che riguarda James Efmorfidis, che ha disputato troppi pochi minuti anche solo per poter entrare in ritmo partita. Curioso, comunque, che un ragazzo di quattordici anni conosca già cinque lingue: cosa, questa, dovuta anche al privilegio di avere padre greco, madre olandese e di vivere in una città come Barcellona. Un vero e proprio meltin’ pot d’etnie, un po’ come il nostro Dumitru!

Tra gli attaccanti quello che mi ha impressionato di più è invece stato il maliano Adama Traore Diarra, in possesso di un’esplosività ed una velocità di base capace di fare realmente la differenza tra i pari età. L’ala destra africana ha infatti arato la propria fascia di competenza, risultando assolutamente devastante una volta partito palla al piede. C’è poco da dire: in questo momento i suoi coetanei possono fermarlo solo falciandolo, cosa per altro avvenuta in più occasioni nel corso del match.

Giocatore interessante, comunque, anche quel Mohamed El Ouriachi, marocchino, che ha agito sulla fascia opposta: esplosività minore rispetto al compagno agente sull’out di destra ma una tecnica sopraffina ed una capacità di dribbling davvero interessante. Sulla fascia mancina di questo Cadete B forma un tandem micidiale assieme a Fran.

Abbastanza deludente, infine, il paraguayano Arnaldo Antonio Sanabria Ayala, prima punta piuttosto tecnica ma che condivide una certa “mollezza” con David Zalzman che lo rende piuttosto irritante da vedere.

Squadra interessante, comunque, questo Cadete B con giocatori già parecchio maturi, per avere solo 14 anni.
Assolutamente prematuro dire dove potranno arrivare, ma alcuni di loro, è inutile negarlo, dimostrano oggi di avere qualità realmente importanti. Dovranno solo saperle sviluppare appieno senza bruciarsi, magari montandosi la testa.

Al solito si sente spesso parlare di modello Barça, senza che però si faccia poi particolare attenzione alle varie componenti dello stesso. Ecco il perché di pezzi come questo.

Del resto se i vari Puyol, Messi, Xavi ed Iniesta sono diventati quello che sono è sicuramente merito di Madre Natura e del loro impegno. Ma in questo processo di realizzazione non va nemmeno sottovalutato il ruolo svolto dalla Masia, luogo perfetto per crescere giovani calciatori di qualità.

4 commenti


  1. Che tipologia di allenamento si dovrebbe fare per provare ad imitare il tiki taka del barcellona?

    1. Questo dovresti chiederlo ai tecnici del Barça.
      Immagino però che nelle parti tecniche delle loro sedute incentreranno molto il lavoro sul possesso palla… poi gli esercizi precisi non si può che andare a chiederli a loro!


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