Stars of the Future – Stephan El Shaarawy, il Faraone savonese

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Nome: Stephan El Shaarawy
Data di nascita: 27 ottobre 1992
Luogo di nascita: Savona (Italia)
Nazionalità: italiana, egiziana
Altezza: 180 cm
Peso: 73 kg
Ruolo: trequartista
Club: Padova (prestito dal Genoa)
Scadenza contratto: 30 giugno 2013
Valutazione: 6.000.000 €

CARRIERA

Tra un mese e poco più compirà diciotto anni. Eppure ha già esordito in Serie A, è ed è stato punto fermo di alcune selezioni giovanili nazionali ed ha anche già firmato la sua prima rete nella Serie Cadetta.

Questo è Stephan El Shaarawy, figlio di madre italiana e padre egiziano che rappresenta uno degli esempi più puri di talento calcistico che sono cresciuti negli ultimi anni lungo lo stivale.

Ma partiamo dal principio: nato a Savona il 27 ottobre del 1992 Stephan entrò a far parte delle giovanili del Grifone prestissimo, ad undici anni di età. Qui bruciò tutte le tappe: cinque soli anni più tardi, infatti, arrivò già l’esordio assoluto in Serie A. Era il 21 dicembre 2008 quando pose il suo primo piede su di un campo in cui si stava disputando un match del nostro massimo campionato. Sette soli minuti di gioco, giusto il tempo di iniziare a saggiare un palcoscenico su cui tornerà presto da protagonista.

Quella stagione, quindi, si toglierà un’altra soddisfazione importante andando a vincere la Coppa Italia Primavera. Quella successiva, invece, arriverà l’imposizione in campionato, da trascinatore. Il tutto dopo aver già vinto qualche mese prima anche la Supercoppa italiana.

A livello Primavera, insomma, ha vinto tutto in Italia. Convincendo quindi anche i vari tecnici federali a farne un punto di forza delle nostre rappresentative giovanili, dall’under 16 all’under 18, passando da quell’under 17 con cui ha disputato nel corso dell’anno solare 2009 Europei e Mondiali di categoria.
E’ comunque facile prevedere che presto entrerà nel gruppo dell’under 21, magari già dal prossimo ciclo.

Dopo aver collezionato tre presenze in due anni in prima squadra e, soprattutto, aver raccolto i successi già citati con la maglia della Primavera il buon El Shaarawy ha deciso che per continuare il proprio processo di crescita avrebbe dovuto lasciare Genova: passare una o due stagioni ancora confinato nelle giovanili, infatti, sarebbe stato poco utile a chi sa già essere un fattore a quei livelli. Ed ecco, quindi, concretizzarsi il suo passaggio al Padova.

Idee ben chiare in testa, comunque, per il Faraone savonese che subito dopo la vittoria del Campionato Primavera così si espresse rispetto al suo futuro: “Tramite il mio procuratore so che sono soprattutto quattro le squadre interessate a me: Lecce, Siena, Novara e Cesena. Tutte destinazioni molto importanti ma, quel che conta, è che mi venga data la possibilità di giocare”. Alla fine a spuntarla è stata la quinta contendente, il Padova. E la scelta di Stephan di trasferirsi in Veneto snobbando piazze importanti come Lecce, Cesena (entrambe in Serie A) e Siena o con progetti solidi e vincenti come Novara ha pagato: El Shaarawy è diventato infatti subito una delle colonne Biancoscudate, andando giusto nel corso di quest’ultimo week-end a firmare la sua prima rete assoluta tra i professionisti, infilandosi nelle larghe maglie della difesa reggina per andare a trafiggere il malcapitato Puggioni.

Prestazione monstre quella del piccolo Faraone, che ora ha tutta Padova ai suoi piedi. “E’ stata una partita emozionante, correre sotto la curva mi è venuto spontaneo, e vedere che i tifosi mi hanno applaudito in quel modo è stato da brividi”, ha commentato Stephan al termine del match.
El Shaarawy che, secondo il suo attuale allenatore (Alessandro Calori, ndr) “Ha talento, ha fatto un’ottima partita, non può che essere elogiato”. Occhio, però, a non montarsi e montargli troppo la testa: “Non dobbiamo dimenticare che il ragazzo ha solo 17 anni e non va caricato di troppe responsabilità. So che a voi viene naturale esaltarlo per le sue doti e non posso chiedervi di fare altrimenti, però da parte mia cerco di tenerlo il più umile possibile perchè possa diventare davvero un campione”.

E se le parole di chi lo allena potrebbero apparire scontate è giusto riportare anche quelle del tecnico che ha visto la sua squadra rimanere annichilita davanti al Faraone savonese, Gianluca Atzori:  “L’avevo visto in qualche video e mi era piaciuto, ma dal vivo è ancora più impressionante, ha delle qualità davvero eccellenti”.
Evidentemente il talento c’è.

Padova sogna, Genova (almeno sulla sponda Rossoblù) si frega le mani. E pensare che un annetto e mezzo fa, qualche tempo dopo il suo esordio in Serie A, sembrava essere sul punto di lasciare l’Italia, ripercorrendo le orme che i vari Rossi, Lupoli, Dalla Bona, Macheda, Petrucci, Borini, Sala, ecc avevano tracciato prima di lui. Sul ragazzo, infatti, piombò il Real Madrid che, pare, offrì ben 6 milioni di euro, attuale base d’asta per intavolare un’eventuale trattativa per il suo acquisto, per assicurarsene i servigi.
Ben sapendo che di lì a qualche anno la sua valutazione sarebbe potuta crescere ancora e che per qualche stagione, comunque, Stephan sarebbe anche potuto tornare utile al Grifone.

Assalto respinto, quindi. Almeno sino ad oggi.

Perché dopo la gara di venerdì contro la Reggina il suo nome è tornato in auge e su di lui pare essere piombata l’Inter che proverà a fare forza sugli ottimi rapporti che intercorrono tra i patron delle due società, Moratti e Preziosi, per chiudere una trattativa che assicurerebbe ai Nerazzurri l’acquisizione di uno dei migliori giovani talenti del nostro paese.
Rispetto a questa trattativa, comunque, è intervenuto Roberto La Florio, procuratore del ragazzo, che ha subito provveduto a gettare acqua sul fuoco per evitare che queste voci potessero distrarre il suo assistito: “Premetto che le voci vanno e vengono, quando fai bene sei esaltato, ma poi ci metti poco a finire per terra. Il ragazzo deve rimanere con i piedi per terra, anche perchè sono solo chiacchiere, meglio pensare a fare bene con il Padova. Per lui è un anno impegnativo perchè deve andare a scuola e prendere la maturità, quindi sarà importante fare bene sia in campo che fuori”.

In attesa di sapere quale sarà il suo futuro, quindi, continueremo a seguirlo nel suo campionato di B, con la speranza che quella di venerdì sia una prestazione che il ragazzo potrà ripetere più e più volte.

CARATTERISTICHE

Ben fisicato, rapido, estroso, potente (in relazione all’età) e deciso. Ecco qual’è il mix vincente che la fusione dei geni italiani ed egiziani ha dato vita, plasmando il talento di Stephan El Shaarawy, tra i migliori prospetti sfornati dai nostri settori giovanili negli ultimi anni.

Trequartista, esterno, al limite seconda punta. E’ comunque prettamente offensiva l’attitudine di questo ragazzo, che dà il meglio di sè nella metacampo avversaria, palla al piede. Quando quindi può mettere in mostra la sua capacità di difesa del pallone, il suo dribbling secco ed efficace, la sua propensione alla rifinitura e le sue qualità realizzative.

Gradisce partire decentrato sul centro sinistra per poter quindi puntare la porta, accentrarsi e scaricare il suo destro micidiale. Destro con cui disegna spesso traiettorie imprendibili grazie tanto ad una grande precisione di calcio quanto ad un’ottima potenza. In questo senso si può ripensare alla rete realizzata nel corso della finale di Coppa Italia Primavera che disputò al termine della stagione 2008/2009 contro la Roma: dopo aver ricevuto palla sulla linea di metacampo l’accelerazione ed il filtrante in direzione di un compagno, incapace però di raggiungere il pallone. Respinta corta della difesa Giallorossa che facilita l’intervento di un altro giocatore del Grifone, subito capace di restituire palla allo stesso El Shaarawy. Controllo e tiro da fuori del talento italoegiziano, palla che si infila imparabile a fil di palo.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=FI2K_hjc6CU]

Non solo tiri da fuori e di potenza, però. Basta infatti ripensare proprio al suo primo goal ufficiale tra i professionisti, quello realizzato venerdì contro la Reggina, per rendersi conto di come questo ragazzo sappia anche essere freddo sottoporta, una volta venutosi a trovare a tu per tu col portiere: Vicente controlla sulla trequarti, attirando su di sè il centrale reggino che salendo crea un varco alle sue spalle in cui, lesto, s’infila di gran carriera proprio il fantasista scuola Genoa. Liberato in velocità, quindi, Stephan entrerà in area, bucando l’uscita di Puggioni con un piatto preciso.

Padova ai piedi del Piccolo Faraone, dicevamo. Perché oltre al goal appena raccontato per dire della freddezza del ragazzo El Shaarawy ha già dimostrato di saper essere letale anche in altre situazioni di gioco. Come in fase di rifinitura: sul 3 a 0 del suo Padova contro la Reggina, infatti, Stephan effettua un bel lancio morbido in area, bucando la difesa avversaria e pescando Succi, poi bravo a firmare da sè la rete del definitivo 4 a 0.

Ma non solo: nel corso di un match di Coppa Italia contro il Ravenna seppe propiziare con una sua azione tambureggiante il goal decisivo. Dopo aver ricevuto palla poco oltre il limite, infatti, il dribbling secco a saltare il diretto avversario, l’accelerazione per portarsi in area e, una volta chiuso da due uomini, il destro al fulmicotone su cui il portiere avversario non potè far altro che respingere il pallone sui piedi di Succi, ancora una volta lesto ad infilarlo poi in porta.

C’è bisogno di dire altro?

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE

Se a 18 anni sei in grado di decidere una partita in Serie B e dai l’impressione di poterlo fare e rifare mille altre volte non è per caso, quanto più perché hai un talento spropositato.

Una sola cosa sembra poter frenare questo ragazzo: l’incostanza di rendimento.

Una volta trovata quella, infatti, non potrà che arrivare il definitivo salto di qualità. Perché i mezzi li ha tutti ed il futuro è dalla sua. Nel vederlo giocare a certi livelli non ancora maggiorenne non si può che considerarlo un predestinato.

E, ripeto, a Genova si fregano le mani…

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