Tottenham vs. Lazio – Prima giornata Girone J Europa League 2012/2013 – 20/09/12

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Killer instinct.

Ecco cosa manca. Ad entrambe le squadre.

E poi c’è l’aspetto inerente la fortuna, che incide sugli episodi.

Partiamo dalla prima considerazione: entrambe le squadre riescono a produrre occasioni da goal, chi più chi meno. Ma non a sfruttarle. Così, ecco materializzarsi uno 0 a 0 piuttosto ingiusto per quanto visto in campo.

E proprio il killer instinct è una componente fondamentale di una squadra vincente, a maggior ragione quando si vuole arrivare ad imporsi in Europa.

A Londra, lo immagino, si staranno mangiando le mani. Anche perché in rete ci andrebbero tre volte (analizzeremo più avanti il “come”), tutte e tre annullate.

Però le decisioni arbitrali (anticipo: non sempre condivisibili) non possono essere un alibi totale. Una squadra che vuole arrivare in fondo e che là davanti può schierare giocatori del calibro di Dempsey, Bale, Lennon e Defoe non può uscire da White Hart Lane senza goal all’attivo.

Al tempo stesso la Lazio deve assolutamente essere più cinica.

Perché diciamolo chiaramente: se riesci a tenere la porta inviolata a Londra non puoi permetterti di sciupare ciò che davanti riesci a creare. Anche perché, preventivabilmente, non saranno decine e decine di palle goal.

Stupisce quindi che Klose, giocatore che porta il killer instict ben impresso nel suo pedigree, cicchi una palla che solitamente trasforma in rete cento volte su cento.

O che nella ripresa Mauri, centrocampista con un ottimo feeling col goal, sia lento, goffo ed impacciato e sciupi un’altra bella occasione.

Uscire con tre punti dal White Hart Lane sarebbe stata un’iniezione di fiducia pazzesca.

La fortuna, invece, gioca a favore della Lazio. Perché se ieri la Juve non era stata fortunata a livello episodico – basti pensare al goal deviato o alla traversa di Quagliarella – oggi la Lazio ha portato a casa la porta inviolata anche grazie a quello.

Del resto difficile credere che in occasione del goal di Dempsey (il primo dei tre annullati dalla terna) ci possa essere malafede arbitrale. Molto più sensato etichettare il tutto come “fortuna”, col guardalinee che non si avvede della posizione regolare (giusto in linea) del trequartista statunitense e sbandiera, rendendone vano il bel tuffo con incornata vincente.

Ed è una fortuna anche che la cosa si ripeta nella ripresa, quando è Bale ad essere colto in posizione di fuorigioco (se c’è è millimetrico), con l’ala gallese che nel continuo dell’azione servirà a Defoe, solo e porta vuota, la palla del vantaggio.

Non so se sia fortuna, ma certo è un episodio che gira a favore, anche quello che vede Mauri affossato in area sugli sviluppi di un angolo. Vedendo la ripresa dalle spalle della porta laziale sembrerebbe in effetti essere fallo, quello di Caulker. Va detto, però, che molti arbitri con ogni probabilità non l’avrebbero fischiato.

Poi certo, ci sono anche episodi sfortunati. Come quello che vede protagonista Gonzalez, che su una respinta aerea della difesa Spurs si avventa su di un pallone volante e calcia verso la porta difesa da Lloris, venendo fermato solo dalla traversa. Sarebbe stato un golazo notevole.

Nel complesso, comunque, buona Lazio in quel di Londra. Ai punti forse vincerebbero i padroni di casa ma gli uomini di Petkovic si comportano bene, ed escono dal campo a testa alta.

Una cosa che accade ormai piuttosto di raro, alle italiane impegnate in Europa.

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