Turchia vs. Italia – Qualificazioni Europeo under 21 Israele 2013 – 10/11/11

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Non tutto è oro ciò che luccica, dice il detto. Ma via il cappello davanti a Mattia Destro.

Chi mi segue su Twitter e Facebook avrà sicuramente inteso ciò cui mi riferisco, anche senza aver visto la partita.

La punta cresciuta nell’Inter ha infatti disputato un’ottima prestazione, condita da una doppietta.

Ma, soprattutto, ha realizzato un goal di grandissima fattura: lanciato nello spazio si infila nella retroguardia avversaria per stoppare di sinistro e battere il portiere avversario con un bel pallonetto di destro, ad infilarsi a fil di palo.

Un goal che mi fa saltare sulla poltrona e che consegna agli Azzurrini, in pratica, buona parte del biglietto che vale l’accesso ai play-off.

Ma non tutto è oro ciò che luccica, dicevo. Perché l’aver vinto 2 a 0 la trasferta più difficile – sulla carta – del girone non deve far pensare che questa squadra sia uno schiacciasassi inarrestabile, pronta a riportare l’under21 italiana sul tetto d’Europa.

La partita di oggi pomeriggio ha infatti palesate tutti i limiti di questa squadra, che sintetizzerò brevemente qui…

Si parte da una difesa per nulla solida, in cui Crescenzi è sembrato molto meno attento del solito ed in cui Capuano ha lasciato molto a desiderare come sostituto di Antei.
Compitino per Donati, l’unico ad ergersi un po’ rispetto alla media è Caldirola, autore per altro di un recupero che vale un goal su un retropassaggio follemente sbagliato da Rossi.

Oltre a Bardi, che compie un paio di parate – di cui uno un autentico miracolo – che valgono il prezzo del biglietto.

A centrocampo si nota come l’assenza di Insigne, vera arma in più in fase creativa di questa squadra, pesi moltissimo.

Troppo lineare la mediana Azzurra, con Marrone e Rossi che non escono praticamente mai dal tracciato, Saponara generoso ma che continua a non convincermi e Florenzi sempre buono per ogni occasione, ma certo non capace di giocate stile Insigne (o Giovinco, o Pirlo, o Totti, volendo risalire un po’ per le varie under 21 viste in campo dal sottoscritto).

Davanti, poi, continuo a non capire come ci si possa presentare con questo Paloschi.

Posto che a me il ragazzo non ha mai convinto appieno nemmeno agli esordi, quando tutti lo pompavano alla grande e quando venno investito del titolo di novello Inzaghi, bisogna dire che dopo tutti gli infortuni che ha avuto si è davvero un po’ perso.

Non si può dire se non raggiungerà mai livelli adeguati, ma in questo momento non è presentabile come titolare in una under 21.

Passare da Gabbiadini – squalificato per l’occasione – a lui vuol dire perdere veramente tanto.

Una fortuna vera, quindi, che Destro sia in forma splendida. Due sue giocate girano una partita che, nel complesso, non si può dire la nostra nazionale abbia meritato chissà quanto.

Bene così, comunque. E ora via dritti e filati verso i play off. Sperando, una volta lì, di evitare la figuraccia in cui incappammo l’ultima volta…

3 commenti

  1. Concordo sul fatto che alla squadra messa in campo ieri da Ferrara mancava assolutamente un po’ di fantasia. Insigne è in questo momento l’unico a poterla garantire.
    Totalmente d’accordo anche riguardo il giudizio negativo su Paloschi. Per usare una frase fatta, ieri l’under 21 era in campo con soli 10 uomini.
    Però aver vinto dopo aver sbandato paurosamente fa morale.

    La vera tragedia è che nessuno di questi giocatori è titolare in Serie A, a parte Destro. Un dato che deve far riflettere sul reale livello del calcio giovanile in Italia e di conseguenza sul nostro futuro

    1. Sinceramente io non la penso esattamente così.
      Credo che non sia tanto il reale livello del calcio giovanile italiano il problema, quanto una questione di cultura che ci trasciniamo dietro da davvero troppo tempo.

      Giovinco alla Juve ha sempre faticato tantissimo, ed era uno che faceva tutta la differenza del mondo in under 21.
      Eppure a Torino non trovava spazio.
      Oggi è in una piccola e nonostante sia fondamentalmente un centrocampista offensivo, per caratteristiche, è tra i migliori bomber del campionato. Segno che fenomeno non lo è, ma che il suo non essersi imposto a Torino è dovuto più che altro – secondo il mio parere almeno – alla scarsa fiducia e spazio che gli hanno dato, non a suoi demeriti oggettivi.

      E lo stesso lo si potrebbe dire per tantissimi giocatori.
      Destro in Primavera era IL bomber. Alle qualificazione ai campionati europei under 19 fece tipo 5 reti in 3 partite, miglior cannoniere del continente.
      Poi arriva a Genova e il campo non lo vede praticamente mai.
      Genova dove tra l’altro stavano commettendo lo stesso errore pure con Merkel. Un altro che già l’anno scorso aveva dimostrato di poter valere tranquillamente un posticino da subentrante nel Milan… eppure spazio zero per lui.

      Boh, gli esempi potrebbero essere davvero molteplici.
      Basti pensare a Romizi che tutte le volte che l’ho visto in under faceva grandissime cose… ma che intanto se ne stava in Lega Pro con la Reggiana.
      Oppure che Ogbonna – che non amo particolarmente, più che altro per una questione di attenzione e continuità – che “rischia” di andare all’Europeo sta, a 22 anni, in Serie B.

      Insomma… sicuramente il calcio italiano ha vissuto momenti molto migliori (e io su questo blog non perdo occasione per dirlo, anche se ultimamente visto il poco tempo scrivo molto meno di una volta) di questo… ma è altrettanto vero che rispetto agli altri paesi patiamo un problema di scarsa fiducia nei confronti dei nostri giovani (pure quelli forti, perché El Sharaawy giocasse nell’Arsenal sarebbe titolare e nello United Ferguson lo impiegherebbe con continuità, per dire).

      E’ un cane che si morde la coda.

      Boh, a questo paese servirebbe una rivoluzione culturale a tutti i livelli.
      Un nuovo Rinascimento.

  2. Sono perfettamente d’accordo sul problema culturale: in Italia non si osa mai lanciare i giovani. Nessuna fiducia. Qui si parla di giovani anche a propostito di Matri e Pazzini, che hanno ormai 27 anni.

    Fai l’esempio di El Sharaawy: assurdo che Allegri lo faccia giocare solo 12 minuti, con il risultato sul 3-0, con il Palermo e non lo metta in campo nemmeno un minuto nelle partite successive. Tra il Paloschi visto con la Turchia e l’italo-egiziano penso ci sia un abisso.

    Perciò sono d’accordo con te che non ci sia fiducia nei giovani, e che, quando la fiducia c’è, al primo errore viene meno.
    Il mio commento finale era rivolto più che alla mancanza di buoni giocatori al loro mancato impiego e pertanto alla loro ritardata e a volte mancata maturazione. Solo giocando il giovane può mantenere le promesse.

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