Un progetto sportivo chiaro è ciò che sta alla base di ogni vittoria. Quale futuro per la Juventus?

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Ho poche certezze nella mia vita. Una di queste è sicuramente che servano progetti sportivi chiari e ben studiati per poter raccogliere risultati rilevanti. Per poter vincere, nel caso di grandi squadre come lo è la Juventus.

Come ho già avuto modo di scrivere in passato proprio su questo blog personalmente mi pare che dopo Calciopoli le cose in seno al club di Corso Galileo Ferraris sia andate male principalmente proprio per via di una mancanza da questo punto di vista. Per questo motivo ho sempre creduto, e credo ancora, che la prima mossa da fare sia quella di riorganizzare i quadri societari, affidando la gestione della società a persone competenti, ognuno secondo il proprio ruolo.

Perché di errori, è inutile negarlo, ne sono stati fatti davvero parecchi dal giorno in cui il club Bianconero ottenne la promozione in A ad oggi. Errori che hanno ampliato il gap tecnico rispetto all’Inter. Differenza questa che va colmata con operazioni oculate: partire cercando un regista (Xabi Alonso) per poi acquistare un mediano di rottura (Poulsen) mi fa pensare proprio che il progetto alla base sia poco chiaro, se non inesistente.

A questo si è aggiunto, quest’anno, anche un errore di valutazione nella scelta del tecnico: il buon Ciro Ferrara, persona squisita ma quantomeno acerba per quell’incarico, ha infatti bucato clamorosamente facendo cadere la squadra in un vortice in cui la Juventus resta invischiata tutt’ora, senza che nemmeno il cambio di allenatore abbia potuto nulla.

Il tutto si è tradotto in un fallimento quasi totale: uscita prematura dalla Champions League, figuraccia in Europa League, quarto posto quasi impossibile da raggiungere. Davvero pessimo per una delle squadre più blasonate d’Italia.

Oggi però sembra che le cose possano finalmente cambiare: secondo quando riportato da La Stampa, infatti, le possibilità che il prossimo anno la Juventus possa inserire nei propri quadri societari un dirigente esperto come il varesino Giuseppe Marotta sono molte ed in continuo aumento.

Marotta che è da ormai trentadue anni nel mondo del calcio: cominciò infatti la sua vita da dirigente come Direttore del Settore Giovanile del Varese nell’ormai lontano 1978. L’anno successivo, quindi, venne subito promosso a Direttore Generale della società buosina, ruolo questo che ricoprì sino al 1986.
Da lì in poi, quindi, proprio il ruolo di Direttore Generale fu quello che gli venne sempre cucito addosso: Monza, Como, Ravenna, Venezia ed Atalanta sono state le tappe della sua carriera da quando lasciò Varese a quando sbarcò, nel 2002, a Genova. Due anni come D.G. prima per ricoprire il doppio ruolo di Direttore Generale ed Amministratore Delegato poi, sino ad oggi. Sino a quest’estate, almeno.

Potrebbe essere Marotta l'innesto giusto per la dirigenza juventina

Poi?

Poi potrebbe decidere di dare una svolta decisiva alla sua carriera effettuando l’ultimo step che gli manca: sbarcare in una delle società più importanti d’Italia per provare ad imporsi come uno dei migliori dirigenti calcistici del nostro paese.

Riguardo a questa cosa sono diverse le cose da prendere in considerazione. Innanzitutto la capacità di un dirigente, Marotta appunto, che non scopriamo certo oggi essere competentissimo. Sono infatti convinto che se messo in condizione di lavorare potrebbe far bene in qualunque squadra d’Italia. Juventus compresa, quindi.

Proprio qui però si apre una delle parentesi più importanti riguardo alla possibilità di contrattualizzare un nuovo dirigente: metterlo in condizione di lavorare. Perché poi il punto è tutto lì: la competenza da sola non basta se mancano le basi per poter agire. Ecco quindi che risulterebbe inutile, a mio avviso, ingaggiare un dirigente esperto come Marotta se poi non ci fosse una proprietà pronta a supportare il suo operato in tutto e per tutto.

Perché, appunto, sono i progetti sportivi seri, studiati e ben messi in pratica a fare la differenza.

Una volta che si sarà scelto un nuovo Direttore Generale e lo si sarà messo in condizione di lavorare al meglio, quindi, si dovrà pensare al resto: all’allenatore, innanzitutto, ed alla campagna acquisti-cessioni della prossima estate.

Rispetto alla prima questione si fanno sempre più insistenti le voci che danno un possibile arrivo di Rafa Benitez sulla panchina Bianconera. E qui sorgono delle perplessità: il manager spagnolo ha indubbiamente fatto piuttosto bene in Europa da quando è sulle rive del Mersey, per quanto però abbia dimostrato, a mio avviso, qualche limite nella scelta dei giocatori. Un fine tattico, insomma, ma con capacità manageriali non alla stessa altezza della sua preparazione come allenatore.

Sarà Benitez il nuovo allenatore Bianconero?

Bisogna quindi capire se Benitez sbarcherebbe a Torino con la pretesa di fare da solo il mercato o meno. Anche perché intendiamoci: a quel punto l’utilità di Marotta andrebbe a limitarsi notevolmente, dato che rischierebbe di non poter mettere becco in materia di nuovi acquisti.

Per quello che riguarda il mercato, invece, i dirigenti Bianconeri si stanno muovendo già oggi, almeno per quanto riguarda alcune operazioni di contorno. Pare infatti che sia ormai scontato il riscatto di Molinaro da parte dello Stoccarda, così come quasi sicuramente l’Atletico Madrid farà lo stesso con Tiago. Situazione simile anche per Almiron: il Bari dovrebbe infatti esercitare il diritto di riscatto sulla metà del cartellino del centrocampista argentino, affare questo che porterebbe 2,5 milioni di euro nelle casse del club di Corso Galileo Ferraris.

Ancora un po’ fermo, invece, il mercato in entrata, proprio in attesa di capire quali saranno gli sviluppi societari e a livello di guida tecnica.

L’unica trattativa in via di definizione sembra quindi essere quella riguardante Martin Caceres: secondo quanto riporta la versione web del quotidiano sportivo uruguagio Ovacion, infatti, Bettega e Secco si sarebbero incontrati con Txiki Begiristain con cui si sarebbero accordati sul futuro del Pelado. Il giovane difensore Celeste, quindi, pare sia destinato a rimanere alla Juventus in prestito per un altro anno (operazione questa che costerebbe solo 300mila euro al club torinese). Ma non solo: il riscatto per l’acquisto dell’intero cartellino verrebbe quasi dimezzato, passando ad una cifra vicina ai sette milioni di euro, indubbiamente molto più abbordabile rispetto a quello che sarebbe il costo da sostenere attualmente per il suo riscatto.

Il futuro della Juventus, quindi, pare stia cominciando a delinearsi in maniera un po’ più chiara. E anche più serena: dopo qualche stagione in cui le cose sembrava venissero fatte con approssimazione, infatti, potrebbe esserci una svolta importante in tal senso.

Caceres dovrebbe restare a Torino in prestito anche il prossimo anno

E, nel caso, i tifosi bianconeri avrebbero di che gioire.

1 commento

  1. …Che dire, speriamo che finalmente si possa intravvedere un futuro in questa Juventus… speriamo che questo progetto si possa percepire.. perchè negli ultimi anni non è stato così…

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