Bastia vs. PSG – Sesta giornata Ligue 1 2012/2013 – 22/09/12

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La domanda sorge spontanea: come può il Paris Saint Germain non vincere questo campionato?

Perché oggettivamente, dopo l’ultima sessione di mercato vissuta da assoluta regina d’Europa (nonostante le spese certo non contenute di club come Chelsea e Zenit), il PSG sembra davvero non avere la possibilità di mancare, come accaduto l’anno scorso, il bersaglio grosso.

Basta leggere la formazione scesa in campo oggi all’Armand Cesari per capire che per perdere questo campionato i parigini dovrebbero davvero impegnarsi. E tanto. Auto-sabotarsi, insomma.

Sirigu a guardia dei pali (splendida la sua parata a metà del primo tempo, col portiere ex Palermo che vola a togliere dall’incrocio una punizione ben calciata da Khazri), difesa a quattro composta dall’ex Ajax Van der Wiel, terzino destro ad affiancare Thiago Silva, entrambi all’esordio assoluto in Ligue 1.

Il centro sinistra è invece affidato a capitan Sakho, già un’istituzione a Parigi nonostante la giovane età, affiancato da Armand.

A centrocampo giostrano come mezz’ali Chantome e Matuidi, angeli custodi del genietto pescarese Verratti, posto da Ancelotti in cabina di regia.

Davanti, poi, Nené e Menez larghi a dare fantasia, Ibrahimovic centrale.

Capite bene che con un undici così (e senza voler citare gli assenti) il campionato sembra già segnato.

Logico quindi che non può essere la cenerentola Bastia, tornata in Ligue 1 dopo una doppia promozione, a frapporsi tra i parigini e la vittoria finale.

Detto-fatto, infatti, arriva un 3 a 0 senza tanta storia che consegna altri tre punti ai ragazzi di Ancelotti, ora a quota 12, tre punti sotto il Marsiglia.

Che però certo, ha disputato una partita in meno. Interessantissimo quindi capire cosa l’OM riuscirà a rimediare domani, nello scontro del Velodrome contro il modesto Evian (attualmente sedicesimo con quattro punti all’attivo).

Vittoria piuttosto facile, dicevamo, pur con un Bastia che ci mette voglia e non accetta supinamente un risultato già praticamente scontato alla vigilia.

Però i vari Modeste e Khazri (miglior assistman di campionato – 3 – dopo le prime cinque giornate) non bastano a bucare la resistenza della retroguardia parigina, che anche grazie a un buon Sirigu porta a compimento un match da porta inviolata.

Davanti, invece, è l’esatto contrario: troppo talento, che i difensori corsi non possono ingabbiare a lungo.

Così dopo sei minuti il PSG è già davanti: punizione sul secondo palo, sponda di Ibrahimovic e goal sottomisura di Menez.

Ma ovviamente non può certo finire lì.

Ibrahimovic, smessi i panni da assistman, torna a vestirsi da bomber e va a sfruttare al meglio uno scavetto delizioso del solito Verratti (in tanti lo rimpiangeranno a lungo, in Italia…) per firmare il 2 a 0.

Due goal per tempo, nella ripresa ci pensano Matuidi ed ancora una volta Ibrahimovic a fissare il risultato finale sul 4 a 0.

Emblematico l’ultimo goal parigino per definire la difesa corsa: Choplin si addormenta sulla trequarti, non sale in linea coi compagni e tiene in gioco un Ibrahimovic che scattato ampiamente in posizione regolare andrà a trovarsi al piccolo trotto a tu per tu con Novaes, bucandolo con un tocco preciso.

Fenomeno svedese che grazie alla doppietta di oggi sale a quota 7 reti segnate in 5 partite effettive da lui disputate in campionato.

Ed è tutto un dire.

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