Bayern Monaco vs. Barcellona – Semifinale andata Champions League 2012/2013 – 23/04/13

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Troppo Bayern o troppo poco Barça?

Credo sia questa la domanda centrale di una partita davvero letteralmente dominata da una squadra troppo a lungo – stoltamente – sottovalutata qui in Italia.Arjen Robben

Dove c’è sempre un “bug” culturale non indifferente per cui una squadra diventa “forte” solo DOPO aver eliminato una nostra compagine in Europa.

La spiegazione è semplice: nella patria del “siamo tutti CT” nessuno (ovviamente va letto come “pochissimi”) guarda le partite. Se non FORSE quelle della propria squadra, appunto.

E così si finisce col parlare troppo spesso per nulla. Ahimè, anche tra gli addetti ai lavori.

Troppo Bayern o troppo poco Barça, dicevo?

Ad inizio stagione vedevo i catalani come favoriti. Ma del resto, a rigor di logica, non si poteva fare altrimenti. Certo, io per primo avevo qualche dubbio riguardante il cambio di allenatore, ma la squadra, sulla carta, è così forte che non può non essere considerata a priori la prima forza d’Europa.

Squadra inferiore al solo Barça mettevo proprio questo Bayern Monaco. Che ad una difesa certo non irresistibile affianca un ottimo – per quanto non sempre propriamente continuo, ma la materia è di primissima qualità – portiere, un centrocampo tra i migliori d’Europa per distacco ed un attacco – ovviamente trequarti compresa – letteralmente devastante.

Questo per sottolineare come nulla voglia togliere al Bayern. Ma indubbio è che mai – da quando esiste il “superBarça”, almeno – ho visto un Barcellona così scialbo come quello di stasera.

Tanto possesso palla – e questo è il dato peggiore di tutti: tenere palla per il 65% del tempo e perdere 4 a 0 – mai sterile quanto oggi ed una debolezza complessiva davvero spaventevole.

Il Bayern Monaco però è oggi una corazzata davvero quasi inaffondabile. Che per l’anno prossimo ha già preso Guardiola e Gotze, segno chiaro di come punti a costituire un vero e proprio impero, proprio stile Blaugrana.

Che, dal canto loro, qualcuno dà come a fine ciclo.

Non so, difficile dirlo. Difficile essere a fine ciclo quando si ha in squadra il miglior giocatore al mondo, che davanti a sé ha ancora molti campionati da protagonista.

Certo è però che, in qualche modo, questo ciclo sta sì esaurendosi ed il Barça avrebbe bisogno di una bella rinfrescata. Magari iniziando ad investire bene sul mercato, non come fatto spesso in passato.

Come dimenticare l’acquisto forse più folle della storia, quell’Ibrahimovic che per quanto fortissimo fu pagato uno sproposito (più dei 50 milioni in sé non si capisce come si fosse potuto aggiungere un Campione come Eto’o a quell’offerta) in una squadra che di lì a poco inizierà a giocare col “falso nueve”?

O ancora il caso Chygrynsky, pagato una follia (rispetto all’accoppiata valore effettivo/utilità) per essere poi subito rispedito al mittente. O quell’Alexis Sanchez anche oggi spettatore non pagante, inserito in un contesto in cui un giocatore dalle caratteristiche del contropiedista come lui fatica ad adattarsi?

Insomma, il Barcellona oggi è a metà del guado. Non può chiudere completamente i conti col proprio passato, dato che diversi giocatori in rosa oggi dovranno gioco-forza far parte del Barça del futuro, ma non può nemmeno lasciare tutto invariato. Questa Champions lo dice chiaramente, del resto.

Nel corso della fase finale si è superato – e con qualche fatica di troppo – un Milan tutt’altro che irresistibile ed un PSG certo non stellare, per altro rischiando di non passare il turno. Fino all’ecatombe di stasera.

Certo, nel calcio tutto è possibile e magari la sera del ritorno mi troverò a rimangiarmi tutto quanto, ma la Champions giocata quest’anno, sicuramente sotto i loro livelli e le loro aspettative, dice chiaramente che qualcosa in estate andrà fatto per dare una mano di “vernice fresca” alla squadra.

E il Bayern?

Come detto, chapeau. Finalmente anche in Italia iniziano ad accorgersi che in Germania c’è un’etica del lavoro che noi qui ci sogniamo. Una capacità di programmazione e di spendere bene davvero notevole (cosa quest’ultima che lo stesso Barça, come detto, si sogna). E tanta voglia di fare bene.

La forza economica del Bayern è difficilmente replicabile altrove, ma da sola non basterebbe. I soldi vengono spesi bene, secondo una logica ferrea. Il Bayern è la squadra che accentra la maggior parte dei migliori talenti che escono in Bundesliga, potendoselo permettere. Cosa questa che ovviamente rende più facili i giochi anche una volta varcato i confini.Mario Gotze

Ovvio, il calcio è fatto di cicli. E fino a ieri il ciclo vincente era quello del Barcellona. Che però oggi, come detto, si trova a dover fare una mezza rifondazione. E domani, soprattutto, potrebbe trovarsi a battagliare di anno in anno, fino allo stremo delle forze, contro un Bayern Monaco che mentre vede la coppia Ribery-Robben avvicinarsi o toccare i trent’anni si è già assicurato la coppia Shaqiri-Gotze.

E scusate se è poco…

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