Biscotto? No, pan di Spagna. Ora manca solo la Nutella…

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Il tempo è poco, la tensione tanta. Perché il brivido Azzurro mi ha sempre scosso da dentro in maniera dirompente. E ad ogni grande competizione è sempre la stessa storia… nel bene e nel male.

Troppe chiacchiere si sono fatte in questi giorni.

Logico aver paura, ma la mancanza di rispetto che in tanti hanno avuto nei confronti di Spagna e Croazia, mettendo le mani avanti su di un possibile biscotto insultando così la correttezza e la sportività di questi due popoli, e, non meno, dell’Irlanda, snobbata manco fosse un mix del peggio di Andorra e San Marino, mi ha abbastanza nauseato.

Due sono, dal punto di vista di chi scrive, le cose importanti oggi:

– battere l’Irlanda (prima cosa, fondamentale, anche solo per riscattare un Europeo comunque finora sottotono);

– rispettare chi si ha di fronte.

Punto.

Perché il colmo sarebbe che la Spagna o la Croazia la spuntassero, servendoci su di un piatto d’argento la possibilità di passare il turno, e noi non andassimo oltre un pareggio con l’Irlanda del Trap, che dopo due sconfitte nelle prime due giornate sicuramente vorrà lasciare all’Olanda il triste primato degli zero punti in classifica.

E in questo senso fa riflettere il comportamento di Cesare Prandelli, piuttosto impanicato.

Perché dopo aver effettuato delle convocazioni per continuare, palesemente, sulla strada del 4-3-1-2 ha deciso, all’ultimo, di stravolgere il modulo. Commettendo poi diversi errori di valutazione nella scelta degli uomini da schierare dall’inizio quanto dei cambi da attuare a partita in corsa.

Vistosi mettere con le spalle al muro, con un solo risultato utile per sperare di passare il turno, eccolo tornare sui suoi passi, rivoluzionare la difesa e tornare alle origini, con il modulo che ci ha permesso di volare all’Europeo.

Nonostante tutto questo “rebelott”, come si direbbe dalle mie parti, l’Italia parte favorita stasera.

Diamo quindi per buono che gli Azzurri ce la facciano.

Serve che dall’altra parte, possibilmente, una delle due squadre si imponga sull’altra.

O, quantomeno, che non pareggino con due o più goal per parte.

In questo senso io vedo scarsamente probabile l’eventualità di un biscotto. Un po’ perché tutti gli occhi del mondo saranno puntati su quella partita, vista la pressione mediatica di cui è stata caricata.

Un po’, soprattutto, perché conto tanto sull’orgoglio in particolar modo spagnolo.

Del resto che figura ci farebbero i Campioni d’Europa e del Mondo in carica se biscottassero una partita con la comunque nettamente inferiore Croazia per estromettere la certo non irresistibile Italia?

Oggettivamente una figura barbina.

Poi certo, nel calcio tutto è possibile e qualcuno, come Marca, addirittura rispolvera vecchie ruggini – calcistiche – del passato, citando la gomitata di Tassotti a Luis Enrique, per sottolineare come dei rancori non ancora sopiti potrebbero esserci. Rancori che potrebbero portare all’accordo con la Croazia.

Io a tutto questo non credo.

Penso anzi che le possibilità di qualificazione, a bocce ferme, vedano la Spagna nettamente favorita per il passaggio del turno, seguita proprio dall’Italia. Con la Croazia, quindi, sfavorita rispetto agli Azzurri.

E ripeto: innanzitutto vincere. Perché non ci sarebbe beffa più grande, nemmeno il biscotto, di una Spagna che distrugge i croati con l’Italia che non riesce a battere l’Irlanda e deve uscire mestamente dal torneo…

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