Conte pensa al 4-3-3?

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La storia è nota: Conte sbarcò a Torino con l’etichetta di vate del 4-2-4. Dopo alcuni tentativi falliti, decise di schierare la propria squadra con l’attuale 3-5-2, modulo che è valso due Scudetti (e che ha portato la Juventus in vetta alla classifica anche quest’anno).

Le cronache di mercato, però, sottolineano con insistenza con Marotta & Co. sarebbero interessati all’acquisto di Menez dal PSG.
Contratto in scadenza a giugno, potrebbe liberarsi facilmente già a gennaio, per andare a rinforzare la rosa – già comunque molto competitiva in ambito nazionale – della Vecchia Signora.

L’eventuale acquisto dell’ex romanista, però, non può non aprire alcune riflessioni di carattere tattico.

Come detto, del resto, la Juventus di Conte si schiera ormai abitualmente con un modulo molto preciso. Che vede la presenza di tre centrali di ruolo, uno dei quali con licenza di offendere quando se ne presenta l’opportunità (Chiellini), uno che fa da regista arretrato aggiunto (Bonucci) ed un terzo più prettamente marcatore (Barzagli).

Sulle fasce, poi, agiscono Lichtsteiner ed Asamoah come fluidificanti, con Pirlo regista basso e la coppia d’oro Vidal-Pogba mezz’ali.

Infine, davanti, stanno trovando una sempre miglior intesa Tevez e Llorente, ormai praticamente inamovibili.

Dove potrebbe andare a schierarsi, in questo contesto tattico, Menez?

Forse giusto come seconda punta, giocando un po’ alla Vucinic. Ma sarebbe comunque una forzatura e significherebbe acquistare un giocatore per andare a snaturarne le caratteristiche.

Menez, valore – discutibile – a parte, non ha bisogno di presentazioni. I suoi trascorsi romani li ricordiamo un po’ tutti. E’ un ragazzo che predilige giocare tra le linee, in particolar modo partendo in posizione defilata. Il tutto per sfruttare rapidità, inventiva e dribbling.

Stante queste considerazioni viene naturale pensare che Antonio Conte potrebbe avere in mente un possibile cambio di modulo.

Del resto la critica che viene mossa più spesso alla sua squadra è semplice: in Europa praticamente nessuno (se escludiamo alcune squadre italiane ed il Liverpool) gioca con la difesa a tre. Che proprio al di là delle Alpi diventerebbe il limite principale dei Bianconeri.

Sarà mica che ragionando su queste critiche Conte stia iniziando a lavorare per passare al 4-3-3?

Così fosse, però, come verrebbe modificato l’11 di base?

Innanzitutto il passaggio alla difesa a 4 imporrebbe la sostituzione – o l’adattamento – di uno dei due centrali. In questo senso la Juve dispone di Giorgio Chiellini, che potrebbe facilmente tornare a fare il terzino sinistro, suo ruolo “d’origine”.

I due centrali resterebbero quindi Barzagli e Bonucci, mentre sulla destra dovrebbe scalare Lichtsteiner, perfettamente a suo agio nel ruolo di terzino destro.

Il centrocampo resterebbe praticamente invariato, mentre davanti Tevez dovrebbe defilarsi, per lasciare il centro dell’attacco a Llorente permettendo così di inserire Menez come alterego di Carlitos.

Sulla carta, insomma, dei cambiamenti minimi, che potrebbero essere ben metabolizzati dalla squadra.

Sorge però un dubbio (più che legittimo, penso): vale la pena modificare in maniera così profonda il modulo di gioco andando ad adattare o riadattare alcuni giocatori in ruoli più o meno differenti rispetto a quello attuale per far posto in squadra ad un giocatore come Menez?

Dovessi dare una risposta di getto risponderei sicuramente di no.

Perché il 26enne cresciuto nelle giovanili dei Lionceaux è sempre stato un giocatore terribilmente altalenante (ed in questo l’ho sempre visto molto simile a Vucinic). Capace sì di alternare giocate da fuoriclasse assoluto a prestazioni però molto povere di incisività.

Del resto se la materia di base è di primissima fattura, gli ingredienti non devono evidentemente essere stati amalgamati bene – volendo fare un paragone culinario – e ciò che ne risulta è un giocatore incostante, a tratti scostante, con le capacità di tirare fuori dal cilindro la giocata decisiva ma anche di regalare un uomo agli avversari.

Non solo.

Ammesso e non concesso che il suo valore assoluto possa essere superiore a quello di Asamoah (per logica dovrebbe essere lui, qualora si operasse questo eventuale cambiamento tattico, il giocatore sacrificato) e che Chiellini e Lichtsteiner possano rendere al massimo come terzini (sul secondo pochi dubbi, sul primo molti di più… forse a quel punto bisognerebbe operare sul mercato anche in questo senso) siamo proprio sicuri sarebbe cosa buona e giusta allontanare Tevez (attualmente il miglior realizzatore della squadra al pari con Vidal) dalla porta avversaria, andando quindi a limitarne l’incisività sottoporta?

Discorso che vale anche qualora si decida di togliere Llorente per tenere Tevez punta centrale – atipica – e schierare Menez-Vucinic larghi.
Due giocatori così poco costanti valgono il sacrificio di una punta utile e discretamente incisiva come Llorente?

Dubbi che solo il tempo potrà dissipare.

Di certo se un cambiamento tattico deve essere fatto va ragionato a fondo, anche e soprattutto in quelle che sarebbero le sue conseguenze tecniche.

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