Immagini dal Mondo – E’ un mondo di dribblomani: l’elastico

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Il calcio è uno sport che appassiona decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il calcio è uno sport che mi appassiona e mi rapisce, mi ingloba in esso e mi assorbe. Il calcio è poesia in movimento, tempesta d’emozioni, saggezza, follia. Il calcio è un concentrato di atletismo, tecnica e tattica. Il calcio è una metafora della vita.

Cosa rende così speciale il calcio? Me lo sono chiesto mille volte, senza mai riuscire a darmi una risposta.
Perché è così importante nella mia vita? Perché ho questo bisogno di giocarci, di guardare partite, di vivere le emozioni che esso mi da?

Non saprei proprio.

Di certo so che ogni singolo componente di questo sport mi fa vibrare, non è la singola giocata a darmi la scossa ma tutto l’insieme di episodi che rendono una partita ciò che è, cioè un momento speciale da vivere con intensità.

Detto questo non si può comunque negare che ci siano dei momenti che sono più speciali di altri perché le capacità individuali dei tanti campioni che si sono succeduti sui campi di gioco in questi anni li hanno resi tali.
Tra questi pezzi di bravura oltre alle grandi parate, ai goal da antologia, ai recuperi miracolosi ed agli interventi gladiatori ci sono sicuramente, e forse prima di tutte queste cose, i dribbling. Da che mondo è mondo sono proprio i giocatori dotati di fantasia ed inventiva, quelli capaci di fare secco un avversario alzando un sopracciglio o liberarsi di tre uomini con una finta di corpo, ad entusiasmare i tifosi di ogni parte del mondo.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=lsjBcii5yZk]

Proprio in questo senso vorrei quindi celebrare, di volta in volta, i più famosi gesti tecnici che rendono il dribbling qualcosa di speciale. Perché certo, spesso per saltare un uomo basta prenderlo d’infilata in velocità, spostare la palla di quel tanto che basta a metterlo fuori tempo e poi seminarlo prima ancora che lo stesso possa essersi girato per provare ad inseguirti.
Però volete mettere questo tipo di dribbling rapportati ai numeri che i grandi campioni fanno vedere in campo?

Numeri che sono talmente tanto apprezzati da ricevere spesso un nome, cosa che ne suggella, in qualche modo, bellezza ed immortalità.

In questa prima puntata dedicata ai grandi dribbling ed ai grandi dribblomani della storia, quindi, partiamo da un gesto tecnico reso celebre in particolar modo da Ronaldinho diversi anni prima di diventare quello che per molti è poi stato, cioè il miglior giocatore del mondo.

Parliamo, ovviamente, dell’elastico: in questo caso essere un centometrista non serve, tanto che spesso questo tipo di dribbling è usato per saltare l’avversario pur partendo da fermo.
Di cosa si tratta?
Il giocatore che ha la palla tra i piedi porta la stessa sul suo piede forte ed aiutandosi – spesso – con un movimento un po’ ciondolante del corpo atto a disorientare l’avversario fa leva su tecnica e rapidità d’esecuzione toccando il pallone prima con l’esterno, fingendo di spostarsi da quella parte, per poi riprenderlo subito con l’interno e superare l’avversario con un movimento secco, atto a freddare colui che si para davanti al dribblatore per provare a rubargli il pallone.

Reso celebre da Ronaldinho, come detto, questo dribbling è stato utilizzato più volte – ed in maniera molto efficace – da altri giocatori che fanno di tecnica e rapidità di gambe e d’esecuzione i loro punti forti come Cristiano Ronaldo, Fernando Torres, Ronaldo, Ibrahimovic, Robinho…

Elastico, arte e poesia allo stato puro…