Mourinho starebbe per scaricare Benzema. Italia più vicina?

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Torniamo a parlare di calciomercato perché nonostante manchino un paio di mesi alla riapertura ufficiale dello stesso qualcosa inizia già a bollire in pentola. Ad un paio di mesi o più dall’inizio della stagione, infatti, un po’ tutti i club italiani e non hanno avuto modo di rodarsi ed evidenziare i propri punti deboli, che vorranno sicuramente provare a colmare in sede di mercato di riparazione.

Tra le tante squadre europee che qualcosa dovrebbero fare c’è sicuramente la Juventus, afflitta da più di qualche problema, nonostante il periodo tutto sommato abbastanza positivo.
Perché a Torino, a fronte di un centrocampo che grazie agli innesti di Aquilani e Krasic ha elevato in maniera esponenziale il proprio rendimento sino a diventare uno dei reparti tutto sommato più interessanti dell’intero continente, vi è un attacco abulico abbinato ad una difesa con più di qualche problema, in particolar modo sulle fasce.

Non per nulla proprio in chiusura del mercato estivo Marotta e compagnia si erano mossi per provare a porre un’ultima pezza in extremis: dall’Arsenal era arrivato Traorè a puntellare la fascia sinistra della difesa, per l’attacco si era invece tentato l’assalto a Borriello, poi finito a Roma sponda Giallorossa.
Posto poi che Traorè non ha mai potuto giocare causa problemi fisici e che Motta ha steccato in più di un’occasione, mettendo in mostra grandi capacità in fase propulsiva abbinate però ad una scarsa propensione alla difesa, e che Amauri in primis ma anche Iaquinta ed in maniera non poi molto migliore Quagliarella stanno dimostrando di non essere dei grandi bomber ecco che i problemi riscontrabili due mesi fa in questa squadra si sono confermati in pieno anche alla prova del campo.

Ecco quindi che per gennaio si potrebbe aprire uno scenario molto interessante, che stuzzicherà sicuramente la fantasia dei tifosi Bianconeri. Prima di parlarne, però, è bene fare un passettino indietro, per poter tornare proprio a quell’ultima ed intensa settimana di mercato estivo. Fu allora, infatti, che, almeno secondo alcune indiscrezioni non confermate a livello ufficiale, i dirigenti di Corso Galileo Ferraris provarono un primo affondo per Benzema, giovane punta francese un po’ persasi nel marasma di Madrid.
La formula era quella ormai consolidata nei tre mesi precedenti di attività sul mercato: prestito con diritto di riscatto.

Sempre secondo queste indiscrezioni a Madrid avrebbero preferito certamente una cessione a titolo definitivo che permettesse loro di rientrare subito di buona parte dei trentacinque milioni spesi l’estate prima per acquistare il ragazzo dal Lione, ma che tutto sommato, qualora non fossero arrivate offerte migliori, si sarebbe potuto chiudere un trasferimento anche su quelle basi.

A bloccare il tutto, però, ci pensò José Mourinho, allenatore giunto da poco sulla panchina Merengue. Non tanto per fare uno sgarbo a quelli che fino a qualche settimana prima erano stati tra i suoi più acerrimi rivali allorquando sedeva sulla panchina interista, quanto più per un fatto meramente tecnico-tattico e numerico: avallare la partenza del francesino avrebbe infatti comportato che il suo Real sarebbe potuto rimanere con il solo Higuain come punta di ruolo.
Un po’ pochino, non c’è che dire. Certo, Cristiano Ronaldo in realtà sarebbe adattabilissimo in quella posizione, ma pensare di affrontare una stagione in cui si vuol provare da subito a vincere tutto con una sola punta di ruolo sarebbe stato piuttosto folle.

Trattativa bloccata, quindi, e fatta saltare.

Le cose, però, come dicevo potrebbero essere cambiate.
Perché dall’inizio della stagione ad oggi Benzema ha giocato pochissimo: trenta minuti a Maiorca, settantuno con l’Osasuna, il recupero nel match con la Real Sociedad, dieci minuti con l’Espanyol, ventotto col Levante, cinquantotto ad Auxerre, diciassette a Malaga, uno col Milan, ventitrè col Racing e sessantadue con il Murcia in Copa del Rey. Partita, quest’ultima, che pare abbia segnato il definitivo strappo tra Benzema e l’ambiente madridista, Mourinho compreso (significativo il titolo di Marca al riguardo: “Està muerto”).

Perché se già il giocatore, come è possibile notare guardando lo scarsissimo minutaggio che ha avuto a disposizione, indubbiamente non convinceva il tecnico lusitano dopo quanto accaduto in settimana si può forse iniziare a parlare di cessione futura, magari già a gennaio, per il ragazzo.

Ed ecco quindi che qualora fosse messo sul mercato la Juventus non potrebbe che tornare a farci un pensierino, posto che sicuramente gli occhi addosso glieli avevano già messi.
Del resto, poi, in molte squadre (Inter o Milan per dirne due, ma anche City e Chelsea per dirne altre due) la condizione di Benzema non migliorerebbe. Oggi come oggi, infatti, farebbe panca nella stragrande parte dei top club europei.

Non a Torino, però, dove c’è una squadra che in questo momento al top non è ma che sta mandando forti segnali di tornarci presto, tra le migliori d’Europa. E che vista la situazione del suo attacco citata in precedenza potrebbe garantirgli un minutaggio enormemente superiore a quello attuale.

Juve che dovrà comunque guardarsi dalla concorrenza, perché nonostante le quotazioni di Benzema siano crollate a picco nell’ultimo anno e mezzo il potenziale a sua disposizione resta di primo livello ed è impensabile che i Bianconeri siano gli unici pretendenti.

A complicare le cose, poi, c’è l’ingaggio faraonico percepito dal giocatore: 8,5 milioni di euro l’anno, come ricorderà chi lesse l’articolo che scrissi lo scorso aprile a proposito dei Paperoni del pallone, retribuzione che ne fa uno dei calciatori più pagati al mondo e che lo pone molto al di fuori delle attuali logiche Bianconere.
Per rientrarvi, infatti, Karim dovrebbe decurtarsi sensibilmente l’ingaggio, cosa che è sempre difficile avvenga.

Cosa possa succedere è difficile prevederlo. Le distanze si limeranno e alla fine Benzema diventerà un giocatore della Juventus? Il ragazzo giungerà solo in prestito per sei mesi di modo da rilanciarsi per essere poi ceduto altrove, a squadre con un tetto salariale di molto più alto rispetto a quello vigente dalle parti di Corso Galileo Ferraris? Karim resterà a Madrid, ritroverà sè stesso e piano piano convincerà Mourinho di essere più valido di Higuain?

Vedremo, restiamo in attesa. Dopo gli arrivi di Ibrahimovic, Robinho e Krasic, che hanno sicuramente arricchito notevolmente il calcio italiano, un altro giocatore dal talento assoluto sbarcherà in Italia?