Approfondimenti tattici – La difesa a 3: Juventus, un ottimo esempio – Temporeggiamento e pressione

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Nelle puntate precedenti abbiamo parlato dei presupposti della difesa a tre, delle situazioni di palla coperta o scoperta e, infine, dello slittamento laterale.

Oggi andiamo ad approfondire i meccanismi di temporeggiamento e di pressione che una difesa a tre si trova a dover affrontare nel fronteggiare le avanzate delle squadre avversarie.

In questo senso tornano ad essere centrali le capacità dei singoli, in particolar modo di lettura delle varie situazioni di gioco.
In linea di massima, infatti, una difesa che si rispetti deve trovarsi a rinculare di fronte ad un portatore di palla. Facendolo avvicinare sì all’area di rigore ma, nel contempo, andando ad infilarlo anche in quella sorta di “imbuto” che si viene a creare centralmente quando gli spazi, via via che si avanza, si restringono (o portandolo ad allargarsi fin dove non vede più la porta se l’attacco è portato dall’esterno).

Temporeggiamento

Come è possibile notare in questo fermo immagine, quindi, in situazione di palla scoperta la difesa rincula verso la propria area di rigore.

A seconda di dove si trova il portatore di palla – che in questo caso è assolutamente centrale – i difensori devono poi reagire di conseguenza.

Uno dei tre dovrà quindi lasciare la linea difensiva per uscire in pressione sull’avversario, andando a contrarlo in situazione di uno contro uno.

Capacità di lettura ed efficacia nell’1 vs. 1: due qualità indispensabili.

Nella situazione in oggetto, quindi, Bonucci dovrà lasciare la linea di difesa ed uscire in pressing sull’avversario, provando a rubargli palla o, quantomeno, a mettergli pressione sull’eventuale tiro.

Pressione centrale

Logico che in situazioni di questo tipo i due giocatori non interessati alla fase di pressione sul portatore dovranno lavorare sulla copertura del compagno, aspetto che approfondiremo in un prossimo appuntamento con questo approfondimento.

E’ importante comunque sottolineare come nelle situazioni di temporeggiamento e pressione tutta la linea difensiva sia coinvolta, se non in marcatura o pressing diretto, proprio in situazione di copertura passiva.

Ovviamente il discorso fatto fino ad ora vale anche quando il portatore di palla si trova ad attaccare sull’esterno.

In quel caso il difensore posizionato defilato da quella parte dovrà, anche qui, leggere la situazione, temporeggiare per provare a portare l’avversario dove non possa nuocere direttamente andando così a bagnargli le polveri, per poi uscire in pressione cercando di arginarne del tutto l’avanzata.

Pressione esterna

Indicativamente la fase di difesa passa da quella di temporeggiamento a quella di pressione nei pressi dell’area di rigore.

Ovviamente avere giocatori abili nella lettura delle varie situazioni di gioco aiuta proprio in questo senso: è possibile anticipare l’intervento se le situazioni circostanziali consigliano questa soluzione.

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