Argentina vs. Uruguay – Seconda giornata Hexagonal Sudamericano sub 17 Ecuador 2011 – 31/03/11

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CRONACA

La prima conclusione a rete arriva dopo pochissimi minuti dal via e a portarla è Benjamin Pucheta, sedicenne centrocampista del Boca Juniors che arriva a scaricare il proprio mancino sugli sviluppi di una punizione. Buon tiro per lui, con l’estremo difensore Celeste che si distende però bene alla propria destra per salvarsi in corner.
All’undicesimo poi bellissima azione confezionata dal trio Ferreyra-Ocampos-Andrada con quest’ultimo che è liberato sul limite sinistro dell’area di rigore dove riesce ad arrivare al tiro, ancora una volta sventato da Cubero.

Qualche minuto più tardi saranno invece Carreras ed Ocampos a provarci: il primo eseguirà una spettacolare rovesciata parata dal portiere avversario, il secondo cercherà invece un destro ad incrociare dal vertice sinistro dell’area, con il pallone che si alzerà però di poco sulla traversa.
Al ventesimo, quindi, Ferreyra ci proverà da centrocampo, ma il suo pallonetto terminerà alto.

In campo c’è praticamente una sola squadra. I giovani argentini, però, non riescono a trovare la via della rete. Come al ventitreesimo, quando Maximiliano Padilla, sedicenne difensore in forza al Boca Juniors, arriverà a colpire di testa in area sugli sviluppi di un corner, facendo però sfilare la palla a lato del palo.
Uruguay che si fa vedere in avanti solo al ventottesimo quando Elbio Alvarez effettua un improbabile tiro-cross dalla sinistra, che non crea comunque alcuna apprensione a Sequeira.

Nella seconda metà della prima frazione, poi, i ritmi si abbasseranno notevolmente, così che le occasioni interessante verranno meno.
Da segnalare quindi solo la punizione battuta a meno di cinque dal termine dallo stesso Alvarez, con Sequeira che para però facilmente.

In apertura di ripresa torna a farsi vedere la Seleccion: Ferreyra riceve sul vertice sinistro dell’area di rigore e dopo essere rientrato sul destro calcia a giro sul secondo palo, senza però trovare lo specchio di porta.
Tra le fila della Celeste è invece Alvarez a confermarsi come il più pericoloso dei suoi: al cinquantacinquesimo il neo-entrato Guillermo Mendez parte in contropiede fulminando un avversario per prendere d’infilata la retroguardia avversaria e servire centralmente un pallone al suo compagno portante il numero otto sulle spalle. A tu per tu con il portiere e pressato da un avversario, però, il sedicenne centrocampista del Penarol fallirà un’ottima occasione per sbloccare il risultato.

Alvarez che avrà una buona occasione da goal anche pochi minuti più tardi quando Leonardo Pais recapiterà in area un cross da destra su cui piomberà proprio il buon Elbio, il cui colpo di testa in corsa sarà però preda di Sequeira.
Al sessantacinquesimo tornerà invece a farsi vedere l’Argentina, con Federico Andrada che colpirà di testa sugli sviluppi di un corner da sinistra: palla sul fondo.

Ed è proprio lui, la punta riverplatense, a sbloccare il risultato: corre il minuto settanta quando Federico riceve palla in area da Paredes – in patria già ribattezzato come il “nuovo Riquelme” – e dopo essersi aggiustato il pallone sul destro lo calcia a fil di palo, radente il suo. Sulla conclusione in questione Cubero non può nulla, tanto che non si muoverà nemmeno e restando bloccato sulle gambe potrà solo guardare il pallone infilarsi in porta e gonfiare la rete.

I colpi di scena non sono però finiti e pochi minuti più tardi la Celeste pareggia: Gianni Rodriguez è liberato sulla destra da un bel lancio di un compagno che taglierà tutto il campo per servirlo laddove la difesa argentina si mostrerà scoperta. Una volta in possesso di palla, quindi, il terzino sinistro di proprietà del Danubio si porterà sul fondo per effettuare poi un cross morbido nel mezzo laddove Maximiliano Padilla finirà col deviarlo di testa nella propria rete, anticipando l’uscita del proprio portiere.
Patatrac notevole, anche in relazione al fatto che il pallone non sarebbe stato intercettato da nessun giocatore uruguaiano e sarebbe comodamente finito proprio tra le braccia di Sequeira.

Uruguay che galvanizzato dalla fortunosa rete appena realizzata cercherà l’eurogoal con Guillermo Mendez che farà partire un bel tiro di prima intenzione da oltre la trequarti, con il pallone che finirà però per terminare di poco sopra alla traversa argentina.
Una cosa simile, ma dalla parte opposta, proverà a farla anche Paredes, che otterrà però un medesimo risultato.

Le due squadre, a quel punto, tireranno un po’ i remi in barca: nessuna delle due avrà più la forza né lo slancio giusto per poter arrivare al goal vittoria così che il match terminerà – a livello di risultato – in perfetta parità.

COMMENTO

Se la parità perfetta si realizza in pieno nel risultato di questo match non si può dire altrettanto per ciò che concerne il suo svolgimento laddove l’Argentina ha potremmo dire dominato per larghi parti del match.

La compagine guidata da Oscar Garré, ex Campione del Mondo a Messico ’86, ha infatti espresso un calcio migliore, mostrando un tasso tecnico più elevato rispetto a quello degli avversari che poco hanno potuto fare in diversi momenti della partita per contrastare la maggior tenacia argentina.

Uruguay ed Argentina che sono per altro da sempre un po’ le due nazioni – o per meglio dire nazionali – che mettono più in mostra quella cosa che viene chiamata garra e che potremmo definire furore agonistico.
Stasera, però, debbo dire che in questo senso mi hanno abbastanza deluso i ragazzi di Fabian Coito: mi sarei aspettato molto di più a livello di carattere ed intesità di gioco. Ma forse i tanti match disputati dall’inizio della competizione si sono un po’ fatti sentire sui giovani uruguagi.

Argentina che raccoglie quindi un solo punto utile per la classifica ma che ai punti meriterebbe di portare a casa il bottino pieno.

A livello di singoli hanno destato buona impressione Brian Ferreyra tra le fila della Seleccion ed Elbio Alvarez tra quelle della Celeste.
Il primo è l’ultimo prodotto della sempre ottima scuola argentina di trequartisti, giocatore rapido di gambe e dal dribbling ubriacante che milita attualmente nel Velez, il secondo è invece un centrocampista in forza al Penarol, club in cui ha compiuto tutto il suo percorso formativo. Per ciò che concerne la nazionale Alvarez partecipa a questo Sudamericano dopo aver già preso parte a quello under 15 disputato nel 2009 in Bolivia (esatto, proprio quello in cui si mise per la prima volta in mostra agli occhi del mondo quel Lucas Piazon di cui parlai qualche tempo fa).

Giusto poi menzionare anche Leandro Paredes, che in patria già hanno designato essere l’erede di Riquelme (sarà forse per il fatto che è un trequartista cresciuto tra le fila del Boca Juniors!?): subentrato nella ripresa ha servito ad Andrada l’assist per il goal che ha sbloccato il risultato. Non ha avuto moltissimo tempo per mettersi in mostra, ma il paragone citato è pesantuccio e non poteva non essere riportata la cosa…

TABELLINO

Argentina vs. Uruguay 1 – 1
Marcatori: 70′ Andrada, 77′ (og) Padilla
Argentina (4-3-1-2): Sequeira; Zarate, Baez, Padilla, Pinto; Carreras, Iniguez, Pucheta (61′ Silva); Ferreyra (61′ Paredes); Ocampos, Andrada (84′ Pugh). A disposizione: Galvan, Mela, Beloso, Villalba, Benitez, Allione. Allenatore: Oscar Alfredo Garré.
Uruguay (4-4-2): Cubero; Tabarez, Silva, Velasquez, Rodriguez; Ratti, Moreira (66′ Poggi), Paiz, Alvarez; Cortelezzi (62′ San Martin), Mascia (54′ Mendez). A disposizione: De Amores, Gorga, Carrera, Canobra, Furia, Aguirre. Allenatore: Fabián Coito.
Arbitro: Diego Lara (Ecuador). Guardalinee: Byron Romero (Ecuador) e Jairo Romero (Venezuela). Quarto uomo: Mayker Gomez (Venezuela).
Ammoniti: Iniguez, Paredes, Ocampos (Argentina); Velasquez, Ratti, Alvarez (Uruguay).

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