Borussia Dortmund vs. Bayern Monaco – Finale Champions League 2012/2013 – 25/05/13

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

E’ una finale molto godibile quella che Borussia e Bayern mettono in scena scontrandosi, prima volta assoluta per due compagini tedesche, in finale di Champions League.

Una finale che i gialloneri possono affrontare più sgombri psicologicamente rispetto ad un Bayern che arriva alla terza finale in quattro anni con due sconfitte cocenti alle proprie spalle da riscattare, oltre che i favori assoluti dei pronostici ed investimenti molto più importanti da giustificare.

Entrambe le squadre si schierano col loro classico 4-2-3-1 fronteggiandosi quindi in maniera speculare.

Ad iniziare – nettamente – meglio è il Borussia: ben messo in campo, affamato, come detto più sgombro mentalmente. Tutte cose che permettono ai gialloneri di sviluppare la propria manovra con efficacia, dando del filo da torcere a Neuer e applicando un pressing alto che mette in difficoltà gli avversari.

In questo senso l’immagine che segue spiega benissimo quanto appena detto:

Schweinsteiger costretto ad abbassarsi fino alla propria area di rigore per provare ad impostare l’azione, provando così ad alleggerire un po’ la pressione portata da Lewandowski, Reus e in generale un po’ tutti i ragazzi di Klopp.

Questa vigoria dura circa venticinque minuti. Perché il Bayern, come una formichina, lavora senza scomporsi cercando di girare l’inerzia della partita a proprio favore.

Il primo squillo i giocatori allenati da quella vecchia volpe di Jupp Heynckes lo fanno quindi proprio al venticinquesimo quando Mandzukic svetta in mezzo a due avversari trovando però un attento Weidenfeller molto attento e bravo ad alzare sopra la traversa.

Alla mezz’ora, poi, la difesa giallonera inizia a mostrare le prime crepe piuttosto importanti.

Il Bayern manovra sulla sinistra e la difesa scivola da quella parte.

Nel farlo (da questa foto si può apprezzare Schmelzer, terzino sinistro, stringere su Ribery verso il centro del campo) viene però lasciato liberissimo Robben sulla fascia opposta. Grosskreutz infatti non si abbassa con tempismo, e l’olandese volante è lanciato in profondità. Per un uomo con la sua velocità presentarsi a tu per tu con Weidenfeller è praticamente uno scherzo. Giunto in area, però, sembra rinnovare la propria maledizione da finale, sparacchiando contro al portiere avversario.

Cinque minuti e sono i bavaresi a farsi prendere d’infilata. Reus infilza la difesa con un bel filtrante fatto partire da poco prima della trequarti, con Lewandowski che si muove bene dettandogli ottimamente il passaggio per andare poi a superare Boateng, diretto marcatore, concludendo però contro Neuer, bravo ad uscire tempestivamente.

La partita è quindi molto piacevole ma i goal stentano ad arrivare. Come se non bastasse, in chiusura di primo tempo, Robben decide di mangiarsi un’altra rete:

Hummels buca malamente il lancio di Dante e l’ala olandese, dopo aver vinto anche un rimpallo, riesce a trovarsi nuovamente a tu per tu con Weidenfeller.

La maledizione sembra però farsi sempre più reale e pressante. Robben non ha la freddezza per piazzare la sfera, calcia dritto per dritto e colpisce il petto dell’estremo difensore avversario, bravo a chiudergli repentinamente lo specchio di porta.

Le emozioni principali, così, questa finalissima ce le riserva per la ripresa.

Un secondo tempo in cui il Borussia va in affanno, ballando in maniera incredibile – fino a capitolare due volte, ma sarebbero potute essere molte di più – di fronte al grande attacco bavarese.

Il match si sblocca al cinquantanovesimo.

Con una difesa giallonera che collassa.

TRE giocatori escono su Ribery. Che con un tocco mette in movimento Robben. Palla in mezzo dove a quel punto non c’è praticamente nessuno. 1 a 0 facile.

La gara però non è finita qui.

Il Borussia non ci sta. Dante commette una follia in area su Reus

e permette a Gundogan di pareggiare su rigore. Così alla maledizione personale di Robben sembra unirsi anche quella del Bayern tutto, che inizia ad aver paura di perdere la sua ennesima finale.

Finale che sembra davvero assolutamente stregata per l’ala olandese quando Subotic lo anticipa praticamente sulla linea di porta.

Eppure le cose sono destinate a cambiare proprio in chiusura. Quando Ribery riceve al limite, difende palla e prova a farla filtrare con un colpo di tacco.

Un gesto che potrebbe sembrare quasi scriteriato non fosse che Robben ha troppa voglia di riscattarsi. Così sprinta, raggiunge la sfera, riesce in qualche modo a bucare la difesa e fredda l’uscita di Weidenfeller. Per un goal che rompe sia la sua maledizione che quella della sua squadra, ora a quota 5 Coppe dei Campioni al pari del Liverpool e dietro alle sole Real e Milan.

Una vittoria meritata quella del Bayern, sia prendendo in considerazione l’intero percorso (annichilite Juventus e Barcellona), sia per la partita in sé. Dove a parte i primi venticinque minuti di difficoltà i ragazzi dell’ormai ex Heynckes hanno dimostrato la propria superiorità.

________________________________________________________________

Profilo Twitter personale: http://twitter.com/Mahor17
Profilo Twitter blog: http://twitter.com/sciabolatablog
Pagina Facebook blog: http://www.facebook.com/sciabolatamorbida
Profilo Google+: http://plus.google.com/u/0/110020531378259179490/posts
Profilo YouTube: http://www.youtube.com/user/MahorSM