Approfondimenti tattici – La difesa a 3: Juventus, un ottimo esempio – Palla coperta, palla scoperta

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Dati i presupposti necessari ad applicare la difesa a tre scendiamo più nello specifico andando a vedere le varie situazioni di gioco ed il relativo comportamento che una difesa ben impostata deve tenere per svolgere al meglio il proprio compito.

Il tutto prendendo ad esempio la difesa della Juventus: come già spiegato questo particolare tipo di difesa è usato praticamente solo in Italia. E la squadra che giocando così ha fatto meglio è, appunto, la Juventus.

Partiamo quindi dalle situazioni di palla coperta e palla scoperta. Quelle cioè in cui la difesa non si trova normalmente già direttamente coinvolta nell’azione ma deve comunque reagire a seconda della posizione del pallone e del comportamento del portatore di palla.

La questione in questo caso è piuttosto semplice e si ripete più volte durante il match. Fondamentalmente, ad ogni azione avversaria.

La situazione di palla scoperta è quella in cui il portatore di palla può muoversi con discreta – se non completa – libertà con la possibilità di verticalizzare in qualsiasi momento e tagliare fuori, quindi, la linea difensiva.

In questo caso, come è possibile vedere dalle immagini, i difensori “scappano” verso la propria area di rigore, andando a “coprire” la porta.

Come si può notare da questo fermo immagine l’avversario porta palla e punta l’area avversaria. Ha campo davanti a sé, un compagno che fa movimento e detta l’eventuale passaggio ed un avversario – Pirlo, nel caso – che sta arrivando a chiuderlo. La palla, però, è da considerarsi assolutamente “scoperta”.

I difensori, così, “rinculano” verso l’area di rigore. Solitamente questo tipo di movimento è “chiamato” dal centrale. Il tutto per evitare che un eventuale lancio possa tagliar fuori tutta la difesa.

Il giocatore, infatti, potrebbe far partire da un momento all’altro un lancio per i compagni. Un po’ come in quest’altra situazione:

La palla è scoperta – nel fermo immagine, anzi, sta proprio per essere calciata – e gli attaccanti fanno movimento per dettare il passaggio al compagno. Come visibile qui sopra, quindi, Barzagli, Bonucci e Chiellini scappano verso la propria area, per non farsi prendere d’infilata.

Ovviamente a seconda della situazione la difesa deve reagire in maniera differente. In quest’altra situazione di gioco i tre rinculano tenendo la linea compatta. Con l’avversario che ha appena superato di slancio un centrocampista, però, i difensori dovranno essere bravi a leggere la situazione e reagire di conseguenza. Uno dei tre si staccherà per contrastare il portatore di palla, gli altri due lo copriranno (tenendo sempre un occhio ai rispettivi avversari, ma di queste situazioni specifiche parleremo più avanti).

Non sempre, però, le azioni di gioco sono lineari. Capita così che da una situazione di palla scoperta, come nei casi appena illustrati, si possa passare ad una situazione di palla coperta. Il tutto, in linea di massima, accade grazie al buon gioco dei centrocampisti, che vanno in pressione sui portatori provando a schermare la difesa.

Così se quando il portatore si trova in situazione di palla scoperta la difesa si trova a dover rinculare verso l’area, in quella di palla coperta succede l’opposto, con una sorta di “rimbalzo” nel senso opposto.

Perché?

Semplice. Se quando la palla è scoperta i tre devono evitare di farsi tagliar fuori e andare a proteggere porta ed area di rigore, quando la sfera è coperta i difensori devono andare a togliere spazio agli attaccanti.

Così in situazione di palla scoperta la difesa “corre ai ripari”. In situazione di palla coperta reagisce in maniera più “aggressiva”, mettendo in qualche modo sulla difensiva gli attaccanti avversari.

Che, se lenti a reagire, possono finire in situazione di fuorigioco in un baleno:

Fondamentalmente, quindi, si tratta di una sorta di partita a schacchi. In un certo momento è l’attaccante a dettare il movimento del difensore, che rincula per non farsi infilare. Subito dopo deve essere la punta a correre ai ripari, rimbalzando verso il centrocampo per non restare in offside.

Ovviamente queste situazioni sono quasi “banali”. Capitano diverse volte ad ogni match, praticamente in continuazione, ed è dato per assodato che un sistema difensivo, per essere anche solo considerato tale, debba aver automatizzato senza problemi questi movimenti. Che sono comunque i primi da curare, proprio per la loro ripetitività.

Non leggere bene le situazioni può infatti portare da una parte a farsi infilare con troppa facilità (con linea alta, taglio della punta e lancio del portatore a palla scoperta), dall’altra ad una situazione di frattura tra i reparti (con palla coperta ed i centrocampisti che escono in pressing i difensori non possono restare bassi, ma salire per mantenere così le giuste distanze tra i reparti).

Fondamentale, comunque, anche la rapidità con cui si legge un’azione. Perché il passaggio da palla scoperta

a palla coperta

è normalmente pressoché repentino. Altrettanto rapida dev’essere la reazione della linea difensiva.

________________________________________________________________

Profilo Twitter personale: http://twitter.com/Mahor17
Profilo Twitter blog: http://twitter.com/sciabolatablog
Pagina Facebook blog: http://www.facebook.com/sciabolatamorbida
Profilo Google+: http://plus.google.com/u/0/110020531378259179490/posts
Profilo YouTube: http://www.youtube.com/user/MahorSM

I commenti sono chiusi