Brasile 2014: arrivati i 23 definitivi di mister Prandelli!

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Le vigilie italiane di ogni grande manifestazione calcistica sono immancabilmente costellate da polemiche a non finire.

Ovviamente, quantomeno per non smentirci, la cosa si sta ripetendo e continuerà per tutti i giorni che ci separano dal via al Mondiale brasiliano di quest’anno.

Se dopo le preconvocazioni avevamo potuto assistere a giornate intere di lamentele che vertevano, per lo più, sulla mancata presenza di Florenzi, da stasera fino quantomeno a che l’Italia non arriverà ad un quarto se non semifinale Mondiale (il che equivarrebbe ad un’impresa, secondo chi scrive) si sprecano i post ed i commenti in favore dei nuovi esclusi, da Rossi – primo in assoluto della lista – a Destro, passando per Pasqual, Maggio e Romulo.

Ma andiamo a vedere un po’ quali sono state le scelte definitive del nostro Commissario Tecnico.

Partendo dai portieri, che erano però già praticamente sicuri del posto. Mirante, infatti, era stato portato a Coverciano solo per precauzione. Buffon, Sirigu e Perin, però, non si sono infortunati, e saranno proprio loro tre a volare in Brasile.

Dove immaginiamo che lo juventino, reduce da una stagione iniziata male ma proseguita su ottimi livelli, sarà sicuramente il titolare, anche solo per una questione carismatica.

Buone cose, comunque, le ha messe in mostra anche lo stesso Sirigu, sia in quel di Parigi che nell’amichevole di ieri contro l’Irlanda, dove è risultato il migliore tra gli Azzurri in campo.

Perin, infine, andrà a fare esperienza. Del resto, ad oggi, sono proprio lui, Sirigu e Scuffet a contendersi la successione a difesa dei mitici pali Azzurri, andando quindi a vestire quella maglia che, in passato, è già stata portata con grandi risultati da ottimi portieri come Toldo, Peruzzi, Pagliuca, Zoff, Albertosi, e chi più ne ha più ne metta.

Anche in difesa le scelte erano più o meno obbligate, potremmo dire.

Personalmente mi spiace un po’ vedere convocato Ignazio Abate, cui avrei preferito Pasqual, con Darmian e De Sciglio abili e tranquillamente arruolabili sulla destra (ma capaci di giostrare anche a sinistra), ed il jolly Chiellini a poter fare tanto il centrale quanto il terzino.

Darmian ai tempi del Milan

Per il resto le convocazioni ci stanno. Barzagli sulla carta sarebbe il centrale migliore, anche se non splende per stato di forma e sarà da monitorare nei prossimi giorni. Bonucci è quello che è, ma ha il piede migliore del lotto, ed in previsione di un Pirlo iper-marcato potrebbe tornare utile. Paletta viene da buone cose in quel di Parma, ed alla fine ha spuntato il dualismo con Ranocchia, che comunque volerà in Brasile per restare a disposizione fino all’ultimo giorno prima dell’esordio, limite entro cui Prandelli potrà effettuare eventuali avvicendamenti qualora ci fosse qualche infortunio.

Se dietro non ci sono grandi polemiche (per quanto ho letto di qualcuno che si è addirittura spinto a rimpiangere l’assenza di Ogbonna, che mi sembra un po’ eccessivo anche solo visto il campionato del colored ex Torino) qualcuna in più sorge a centrocampo.

Dove farebbe molto rumore, se solo non si fosse rotto la tibia proprio ieri, l’assenza di un fedelissimo di Prandelli come Montolivo.

Detto poi delle tante polemiche sorte a causa dell’assenza di Florenzi (che anche io, come ho già avuto modo di dire, avrei portato in Brasile, sia per valore che soprattutto in relazione all’età), in molti rimpiangono anche la duttilità dell’oriundo Romulo, che sicuramente avrebbe potuto aiutare il C.T. in varie situazioni di gioco.

Alla fine a volare in Brasile saranno quindi bene o male i giocatori che ci si aspettava, con una piacevole aggiunta: quel Marco Verratti che in tanti pensavano sarebbe potuto rimanere a casa, ma che invece alla fine ha convinto Prandelli.

Oltre a lui gli Azzurri si dovranno sicuramente aggrappare ancora una volta alla classe dell’intramontabile Andrea Pirlo, giunto sicuramente all’ultimo Mondiale e con ogni probabilità anche all’ultima grande manifestazione con la maglia della Nazionale. Al suo fianco le mezz’ali di riferimento potrebbero essere De Rossi, uno dei pochi eroi del 2006 rimasti a disposizione di Prandelli, e Marchisio, che nonostante abbia perso la titolarità nella Juventus a causa della fragorosissima esplosione di Pogba resta centrocampista di tutto rispetto.

A fare da contorno, oltre al già citato Verratti, anche Parolo ed Aquilani. Ed è proprio qui che mi sorge qualche dubbio: perché così tanti centrocampisti – va aggiunto anche Thiago Motta, riserva designata di Pirlo – quando uno di questi (direi uno tra Parolo ed Aquilani) poteva essere sacrificato in favore di Pepito Rossi?

A completare il lotto a centrocampo la duttilità di Candreva. Che, esploso alla Lazio, è reduce da una ottima Confederations Cup disputata dodici mesi fa proprio in Brasile. Giocatore in grado di ricoprire più ruoli, è sull’esterno, dove può sfruttare la sua grande gamba, che andrebbe impiegato per farlo rendere al meglio. E chissà che con l’infortunio di Montolivo non diventi proprio il 4-3-3 il “modulo Mondiale”…

Veniamo quindi all’attacco.

Imprescindibile la presenza di Balotelli, praticamente impossibile lasciare a casa Immobile dopo il titolo di capocannoniere dell’ultimo campionato (che gli varrà il trasferimento al Borussia Dortmund, dove sarà destinato a giocarsi il posto lasciato libero dalla partenza di Lewandowski con Adrian Ramos) e praticamente scontata anche la presenza dell’altro torinista, Cerci.

Alla fine a far discutere sono le convocazioni di Cassano ed Insigne, in luogo di Rossi e Destro.

Al primo viene rinfacciato di essere un peso in fase di non possesso e di non reggere i 90 minuti. Il secondo invece è visto come calciatore sopravvalutato, reduce da una stagione non eccezionale, e per qualcuno anche inutile in questo contesto tattico.

Ora, partiamo da una premessa: io Pepito Rossi l’avrei portato. E lo stesso Destro, numeri – e qualità – alla mano non avrebbe certo sfigurato in una rosa di 23 ipotetici nomi da portare in Brasile.

Però iniziare a fare pipponi pseudofilosofici sul fatto che un giocatore piuttosto che un altro sarebbe stato più adatto al tipo di gioco che ha in mente Prandelli mi sembra fuoriluogo, semplicemente perché solo il nostro C.T. ha bene in mente quale dovrà essere la fisionomia della nostra squadra.

Detto questo, sono convinto che se Prandelli avesse visto bene Giuseppe Rossi l’avrebbe portato. Perché non farlo comunque? Probabilmente perché è conscio del fatto che le nostre possibilità di uscire al girone sono discrete. E sapendo che per fargli riprendere la forma ci potrebbero volere settimane, probabilmente l’avrebbe portato – stante così le condizioni – solo nel caso avessimo avuto un girone più morbido, e quindi chance concretissime di passare agli ottavi.

Fa comunque specie, ma certo non è colpa di Prandelli, vedere come un giocatore così, sicuramente tra i migliori sfornati dal nostro calcio negli ultimi anni, non abbia ancora disputato una grande manifestazione pur essendo già arrivato a 27 anni (che significa che la prima manifestazione importante potrebbe giocarla addirittura a 29 anni, pur essendo esploso presto).

Sfortuna e scelte – in passato – discutibili ne hanno segnato profondamente la carriera.

Ma detto di Rossi, trovo davvero difficile fare processi tattici a Prandelli, quando noi non possiamo sapere le sue idee.

Ci vedo comunque un filo logico, in queste scelte.

Con la rosa a sua disposizione, infatti, potrà tranquillamente variare tra almeno tre moduli: quel 4-3-1-2 base, che sarebbe stato sicuramente il prescelto qualora ci fosse stato Montolivo. Il 3-5-2 che caratterizza la Juventus campione d’Italia, con la difesa già fatta, i vari De Sciglio e Darmian fluidificanti (anche se in questo caso sarebbe tornato utile Romulo, tanto che non credo vedremo mai questo modulo in Brasile) e la ben nota opzione De Rossi difensore già vista due anni fa. Infine, il 4-3-3, con tanta scelta come mezz’ali a centrocampo ed i vari Insigne, Cerci e Candreva a giocarsi un posto al fianco della prima punta (Balotelli o Immobile).

In realtà, credo che proprio l’infortunio patito da Montolivo possa aver cambiato un po’ le carte in tavola. Con lui presente e quasi sicuramente titolare sulla trequarti, infatti, il C.T. avrebbe potuto rinunciare a cuor più leggero ad Insigne, portando così, a seconda, Rossi o Destro.

Polemiche – inutili – e valutazioni a parte, speriamo davvero che Prandelli si sia fatto i suoi bei conti in tasca in maniera corretta. E che questa Nazionale ci tolga delle soddisfazioni.

Io credo che passare il turno non sarà semplice come molti dicono, posto che l’Uruguay ha il duo d’attacco migliore del Mondiale (nonostante oggi Suarez paia acciaccato) ed una squadra più che discreta; e l’Inghilterra ci è di qualcosa superiore, nonostante rischi di pagare la presenza in panchina di un allenatore – quantomeno non più – all’altezza per certi livelli.

Anche qualora passassimo il turno, comunque, difficilmente potremo fare un Mondiale da paura. Credo che le semifinali non siano, sulla carta, alla nostra portata. Squadre come Argentina, Brasile, Germania e Spagna (in puro ordine alfabetico) ci sono infatti sicuramente superiori, nel complesso.

Del resto comunque qualora passassimo avremmo discrete chance di arrivare almeno fino ai quarti di finali, che deve essere un po’ il nostro obiettivo minimo (del resto, abbiamo pur sempre quattro Mondiali appuntati sul petto).

Difatti qualora passassimo il girone ci incroceremmo col Gruppo C, quello cioè in cui giocheranno Colombia, Grecia, Costa d’Avorio e Giappone. Squadre certo tutte da non sottovalutare, ma comunque alla portata degli Azzurri.

I problemi veri sorgerebbero appunto ai quarti, dove la sfida con una tra Brasile, Olanda o Spagna sarebbe molto probabile. E qui le cose si farebbero da dure a tendenzialmente impossibili.

Ma questi sono solo voli pindarici. Come si dice, se vuoi vincere un Mondiale devi essere pronto ad incontrare ed eliminare squadre forti, anche magari favorite.

Del resto non può andare sempre come nel 2006, quando fondamentalmente marciammo in carrozza fino alla semifinale (legittimando comunque quel trionfo grazie alle vittorie sulla Germania padrone di casa e sulla Francia dell’ultimo Zidane).

Per chiudere, queste le due possibili soluzioni che immagino possa star vagliando il nostro Commissario Tecnico:

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