Colombia vs. Uruguay – Qualificazione Mondiale Brasile 2014 – CONMEBOL – 07/09/12

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E’ un Colombia – Uruguay dal forte sapore italiano quello che si gioca all’Estadio Metropolitano Roberto Melendez.

Sono infatti sei i giocatori in campo che militano attualmente in compagini del nostro campionato: gli uruguagi Cavani (Napoli), Arevalo Rios (Palermo), Alvaro Pereira (Inter), Diego Perez (Bologna), oltre ai colombiani Armero (Udinese) e Zuniga (ancora Napoli).

Buttando un occhio alle panchine il conto sale: da una parte l’interista Gargano, dall’altra il parmense Pabon e il Viola Cuadrado.

Per un totale di nove giocatore.

Se poi contiamo gli assenti (Yepes, che però ormai pare fuori dal giro, Ibarbo e Guarin) e gli ex (Muslera, Ramirez e Forlan) ecco che esce una squadra fatta e finita, con anche qualche riserva. Per un undici che potrebbe schierarsi così:

Muslera; Zuniga, Yepes, Rios, Armero; Cuadrado, Perez, Guarin, Pereira; Cavani, Forlan.

Niente male davvero, se escludiamo il fatto che uno dei due centrali sarebbe un mediano adattato. Senza contare, però, che ci sarebbe il talento di Ramirez da poter inserire a piacimento!

La partita, tutt’intorno al mondo, più che per i legami con il nostro calcio è comunque logicamente attesa soprattutto per lo scontro tra due dei bomber più forti ed in forma che il panorama globale offra oggi: lo scatenatissimo Falcao da una parte, il sempre generoso Cavani dall’altra.

Alla fine a spuntarla è… Teofilo Gutierrez.

In realtà a portare in vantaggio la Colombia, dopo un paio di minuti, è proprio l’infallibile Falcao, punto di forza di una nazionale da non sottovalutare.

Nella ripresa, però, James Rodriguez e Teofilo Gutierrez salgono in cattedra e mettono k.o. da par loro la Celeste.

Dapprima il numero 10 Cafetero scambia con Falcao per far partire poi un bel filtrante che pesca il taglio di Gutierrez, bravo ad incrociare bucando Muslera.

Poi il solito Rodriguez (tempo fa obiettivo di mercato juventino, chissà che qualcuno nei pressi di Torino non stia iniziando a mangiarsi le mani…) sfonda sulla sinistra, centra in area di rigore e trova l’inserimento, ancora una volta puntuale, del solito Gutierrez, che firma da par suo la doppietta che affonda definitivamente l’Uruguay.

Come non bastasse ad inizio recupero ci pensa Zuniga a rendere ancora peggiore il conto: scambio con Falcao, tunnel all’interista Pereira, ingresso in area e saetta a trafiggere Muslera. 4 a 0 pesantissimo. E vittoria molto più che meritata da parte di questa Colombia.

Celeste invece molto brutta e deludente, praticamente mai in partita.

Forlan è solo l’ombra del giocatore che era fino ad un paio d’anni fa. Più che giocare a calcio gioca a nascondersi. Cavani può poco, lasciato troppo solo dai compagni, sembra comunque non crederci nemmeno.

Dietro qualche sbavatura di troppo, nonostante la presenza di due difensori molto esperti come Godin e Lugano. In mezzo si resta in balia della mediana colombiana, che pur essendo orfana dell’ottimo Guarin dimostra di tenere benissimo il campo.

Bisogna comunque levarsi il cappello di fronte a questa Colombia. La nazionale Cafetera attraversa infatti un ottimo momento. Raramente, in passato, aveva raggiunto queste vette di talento.

Insomma, questa è sicuramente una delle “Colombie” più forti della storia.

Basta anche solo scorrere il loro – misero – albo dei trofei per notare come questa nazionale, in tanti anni di storia, abbia combinato davvero molto poco.

Ai Mondiali (dove manca da Francia 1998) solo quattro presenze. Per tre volte non oltre il primo turno, in Italia (miglior risultato di sempre) si dovette invece accontentare di raggiungere i quarti di finale, quando la squadra di Higuita (non ha bisogno di presentazioni), Escobar (ucciso per un autogoal fatto ai Mondiali di quattro anni dopo), Rincon (passato da Napoli), Guerrero (passato da Bari) e Valderrama (anche per lui vale il discorso fatto per Higuita) tra gli altri passò come una delle migliori terze il primo turno (dietro a Germania Ovest e Jugoslavia) per venire poi subito eliminata dalla rivelazione Camerun (doppietta di Luis Milla e goal di Redin, tutto avvenuto nei supplementari).

Le cose non sono andate poi tanto meglio in Copa America, dove la Colombia vanta una sola vittoria, quella del 2001. Avvenuta però in una situazione particolarissima: innanzitutto la nazionale Cafeteros giocò in casa. Poi, proprio per problemi legati alla sicurezza, a quella competizione non partecipò l’Argentina ed il Brasile mandò una squadra di “rincalzi”.

Insomma, una vera e propria edizione monca, che aiutò non poco la Colombia ad imporsi per la prima (e al momento unica) volta.

Ora è prematuro dire dove potranno arrivare questi ragazzi. Che ancora, ad oggi, nemmeno sono qualificati al prossimo Mondiale.

C’è però da dire che la qualità non manca. A partire da quel Falcao che è indubbiamente uno degli attaccanti più forti del mondo, passando poi per i vari Rodriguez, Zuniga, Guarin e Armero (vabbè, qui son qualità atletiche più che altro!) chissà che la Colombia, in futuro, non possa stupire.

Magari come fatto proprio questa sera.

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