Immagini dal Mondo – Ronaldo è ancora vivo e batte un colpo in Libertadores: affondato il Cerro Porteño

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Sono le 19.50 (ora locale) di mercoledì 17 marzo 2010 ed allo stadio General Pablo Rojas – intitolato così in onore di quello che fu per quattordici anni il Presidente della società che vi gioca – scendono in campo Cerro Porteño e Corinthians, in un match valevole per la terza giornata dei gironi eliminatori della Copa Libertadores 2010.

Al fischio di inizio effettuato dal cileno Pablo Pozo il Timão si affida ai sapienti piedi di una vecchia volpe del fùtbol brasiliano, Ronaldo, ed a quelli del giovane Dentinho per venire a capo di quest’insidiosa trasferta in quel di Asuncion.

I tifosi, però, sono piuttosto scettici rispetto alla condizione dell’ex Fenomeno: il giocatore che in passato fece ammattire le difese di mezzo mondo con i suoi dribbling secchi e le sue accelerazioni quasi extraterrestriali è oggi un ultratrentenne sovrappeso che pare aver perso anche il suo proverbiale feeling con goal.

Ronaldo festeggia assieme a Bruno Ferreira ed Elias Mendez la rete che vale la vittoria sul Cerro Porteno

Lo scatto, infatti, era già stato perso da tempo. Ma anche dopo tutti i problemi fisici che hanno minato la carriera di questo grandissimo giocatore e dopo che il passar del tempo e la prolungata assenza dai campi da gioco avevano lasciato segni evidenti nel suo fisico Ronaldo aveva mantenuto un grandissimo feeling con il goal tanto che anche nella sua esperienza al Real, non condita dai numeri che aveva fatto vedere a Barcellona e Milano, si era confermato come un cannoniere di indubbia efficacia.

Ultimamente, però, le cose avevano cominciato a cambiare e oltre a dimostrare di essere lontano da una forma fisica accettabile Ronaldo non riusciva nemmeno più ad essere efficace sotto porta tanto che in seguito ai cinque match passati senza l’ombra di una realizzazione il quotidiano Lance aveva azzardato un sondaggio nel quale chiedeva ai tifosi del Timão se fosse il caso di panchinare l’ex stella Nerazzurra o meno, ottenendo in tutta risposta una leggera prevalenza di risposte affermative: troppo appesantito questo Ronaldo per poter incidere come un tempo.

Nonostante questo, come detto, Ronaldo era in campo da titolare al fianco di Dentinho anche nel match contro El Ciclón de Barrio Obrero. Presenza, la sua, che si rivelerà determinante ai fini del risultato.

Dopo quaranta minuti di gioco, infatti, Dentinho posizione la palla nell’area di tiro dei corner alla sinistra della porta difesa da Diego Barreto e si appresta a battere un calcio d’angolo. Nel frattanto Ronaldo aspetta la battuta poco dentro il limite dell’area, all’altezza del secondo palo, sotto la non certo stretta sorveglianza di Miguel Angel Torren, 21enne terzino argentino nativo di Villa Constituction meglio conosciuto in patria come El Guerrero Azulgrana che si trasferì ad Asuncion nel 2008, proveniente dai Newell’s Old Boys.

Il cross di Dentinho parte corto sul primo palo e viene prolungato da uno splendido colpo di tacco di Danilo, centrocampista corinthiano. Sul secondo palo, quindi, accorre proprio Ronaldo che dopo essersi liberato facilmente della marcatura molto approssimativa di Torren può avventarsi sul pallone per battere in tutta tranquillità Barreto, che nulla può per opporsi alla conclusione ravvicinata della punta carioca.

Il goal, per come è stato realizzato, non è certo nulla di straordinario, anzi. Certo, pregevole, se prendiamo in considerazione l’azione nel suo insieme, è l’esecuzione dell’assist, quello splendido colpo di tacco volante. Ma la conclusione in sè quella no, proprio non varrebbe un intero intervento su di un blog.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=7NyK1ymb5fE]

Trattandosi di Ronaldo, però, le cose cambiano. Del resto siamo al cospetto di un giocatore che vicende personali a parte risulta essere uno dei migliori giocatori visti calcare un campo di calcio da che Maradona ha lasciato il calcio. Non solo: siamo al cospetto di un ragazzo che se non avesse avuto tutti quei problemi fisici verrebbe forse oggi considerato alla stessa stregua – o quasi – di Pelè e Maradona, i due migliori calciatore della storia per antonomasia.

Certo, non gli restano molti anni da giocare. E le sue cartucce le ha sparate quasi tutti. Però fa piacere vedere come nonostante errori e sfortuna una leggenda del calcio come lui riesca ancora ad essere decisivo.

Perché, per la cronaca, il Timão ha poi vinto quella partita 1 a 0, proprio in virtù del suo goal. Rete che risulta essere importantissima anche per la classifica del Corinthians, ora primo a quota 7 punti nel suo Gruppo 1.