Inter vs. Milan – Derby della Madunina – Ventiquattresima giornata di Serie A – 15/02/09

E’ l’Inter ad aggiudicarsi il derby della Madunina: la squadra di Mourinho, infatti, batte quella di Ancelotti per 2 a 1, non senza polemiche (immancabili direi in partite del genere).

Davanti a 76178 spettatori la squadra di Mourinho riesce, nonostante lasci per buona parte del tempo il possesso del pallone agli avversari, ad avere la meglio e a portarsi a casa i tre punti, che visto il pareggio rimediato nel pomeriggio dalla Juventus porta i Nerazzurri ad allungare di altri due punti il loro vantaggio, che ora è di nove punti.

E’ un derby che non comincia benissimo e per tutto il primo quarto d’ora di partita lo spettacolo in campo non è dei più gradevoli. Al 17′, poi, la prima grandissima occasione da goal, che fa da comburente su un fuoco che bruciava a stento: Ibrahimovic libera Cambiasso sulla sinistra, il mediano argentino pesca Stankovic libero in area (ci sarebbe da chiedersi che fine avesse fatto Jankulovski nell’occasione) che si trova a tu per tu con Abbiati per il più facile dei goal. Il trequartista serbo, però, sembra come addormentarsi, favorendo il rinvenimento da dietro di Ambrosini che, di gran carriera, gli sopraggiunge alle spalle sventando un’occasione ghiottissima; Inter davvero vicinissima al vantaggio.

A quel punto però anche il Milan comincia a battere i primi colpi: Ronaldinho lancia Pato in profondità, la punta carioca dopo essersi liberato di Julio Cesar si allarga troppo, finendo poi anche con lo scivolare. Per quanto non sia un’occasione paragonabile a quella che aveva visto Stankovic addormentarsi incredibilmente a pochi metri dalla porta è sicuramente il segnale che il Milan c’è e non vuole essere solo spettatore non pagante del match.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=9rK0_zoxYzg]

Poco più tardi è ancora il fantasista brasiliano ad inventare, sempre per il suo giovane connazionale: Dinho crossa in mezzo all’area dove c’è una deviazione (probabilmente di Santon, che stava abilmente stringendo su Pato, piuttosto che di Pato stesso); Julio Cesar è però attento e blocca sicuro.

Al 29′  il fattaccio: Maicon, che nonostante un risentimento muscolare stringe i denti per non perdersi il derby, crossa in mezzo all’area dove la difesa Rossonera (probabilmente il reparto peggiore tra tutti e sei i reparti in campo) si dimentica di Adriano, che può andare a colpire di testa. Il suo tocco, però, è sporco e la palla cade sul suo braccio; con un movimento che è sinceramente complicato da definire (può essere volontario come involontario) Adriano modifica la traiettoria del pallone – che non sarebbe mai entrato senza quel tocco – facendolo finire alle spalle di Abbiati, che chiede inutilmente il fallo di mano dell’avversario: Rosetti convalida. Polemiche a non finire nel post partita, specialmente tra tifosi (come è ovvio).

Dopo un tiro di Seedorf stoppato dalla difesa Nerazzurra arriva, al 43′, il raddoppio della squadra di casa: Muntari batte una punizione da centrocampo, sventagliando al limite dell’area dove Ibrahimovic ha buon gioco (la difesa Rossonera ha sofferto moltissimo, specialmente di testa) e può fare una sponda aerea per l’accorrente Stankovic che di prima intenzione calcia firmando il raddoppio (con Jankulovsky che avrebbe potuto tentare di intervenire in maniera più decisa in quest’occasione).

Il primo tempo si chiude quindi sul 2 a 0, con uno scoramento dilagante tra i tifosi Rossoneri.

La seconda frazione, poi, non inizia certo meglio di com’era finita la prima: Kaladze si addormenta e scivola su di un lancio lungo nella sua zona, spianando la strada per Adriano; la punta carioca calcia quindi di sinistro appena dentro l’area, ma il suo pallone, che cercava il secondo palo, si spegne sul fondo. Adriano dopo aver siglato il vantaggio spreca quindi una ghiottissima occasione per chiudere la partita. E la cosa si farà sentire.

Poco più tardi Kaladze fa uno svarione molto simile e da modo ad Ibrahimovic di allungare allargandosi sulla destra; il suo cross in mezzo non troverà Adriano pronto all’appuntamento, così che sfumerà un’altra ghiotta occasione per chiudere il match.

Al 51′ torna a farsi vedere Ronaldinho: il trequartista carioca si inventa un assist al bacio per Seedorf che però, da posizione favorevole, spreca tutto malamente. Ed è proprio Dinho a dare il la all’azione del goal della bandiera: il suo tocco per Jankulovsky è al bacio e libera il terzino ceko sul limite sinistro dell’area di rigore; per Marek è un gioco da ragazzi alzare la testa ed appoggiare in mezzo, più indietro rispetto alla sua posizione, dove un accorrente Pato ci mette il piattone e riapre la partita. Siamo al 70′, il Milan ha altri venti minuti per trovare il pareggio.

E ci prova.

Ancora Ronaldinho lancia Inzaghi che, partito incredibilmente in posizione regolare, calcia malamente contro Julio Cesar.

Dejan Stankovic, qui con Facchetti il giorno della sua presentazione allInter, sigla la rete che vale la vittoria nel derby (inter.it)
Dejan Stankovic, qui con Facchetti il giorno della sua presentazione all'Inter, sigla la rete che vale la vittoria nel derby (inter.it)

La pressione Rossonera apre però falle nella già traballante retroguardia ospite, così che Adriano dopo essersi liberato di potenza di Maldini lo semina in velocità e si presenta a tu per tu con Abbiati, senza però dimostrare molta più freddezza di Inzaghi: anche lui, infatti, calcia contro al portiere.

Il Milan si riversa quindi nella trequarti avversaria e reclama un rigore quando il solito Ronaldinho serve Inzaghi con uno dei suoi tocchi sotto; la punta milanista termina però a terra: guardando il replay dalle spalle dei giocatori si nota come la mano di Chivu si appoggi sulla spalla di Inzaghi e faccia una pressione. Non si può chiaramente capire l’entità della stessa, ma dalle immagini il rigore sembrava potesse starci. Sugli sviluppi dell’azione, comunque, Pato arriva al tiro ma trova la risposta di un attento Julio Cesar.

Negli ultimi dieci minuti, quindi, Mourinho vede la condizione fisica dei suoi decrescere e decide di arroccarsi in difesa per salvaguardare il risultato: compie le sue tre sostiuzioni in serie finendo col giocare con sei difensori, tre centrocampisti (con spiccate doti di rottura) ed una sola punta (Ibrahimovic) completamente lasciata sola in avanti, allo sbando. Inter che quindi abbassa di diversi metri il proprio baricentro finendo col portare fino a sei uomini (più il portiere) nella propria area di rigore quando la manovra milanista finisce con lo stazionare sulla trequarti. In ogni caso sono sempre dieci gli uomini (portiere compreso) dietro la linea del pallone: il solo Ibrahimovic è dispensato da questa difesa strenua.

La linea Maginot costruita dal tecnico portoghese, comunque, funziona: i suoi reggono bene e chiudono praticamente tutti gli spazi. Solo al 90′ Inzaghi avrà un’opportunità interessante per andare in rete quando Ronaldinho verticalizzerà da metà campo e lui, liberato da una sponda di Pato, calcerà verso la porta di  Julio Cesar, che riuscirà però ad evitare la rete opponendosi con un piede (in precedenza aveva trovare la rete proprio finalizzando un cross di Pato, ma la sua posizione di partenza era nettamente irregolare).

E’ questa l’azione che, di fatto, chiude il derby. Un derby vinto con merito dall’Inter, ma è altrettanto vero che se nel forcing finale i Rossoneri fossero riusciti a trovare il pareggio non ci sarebbero potute stare molte recriminazioni.

In casa Rossonera detto della prova negativa della difesa bisogna cercare di capire quali sono i mali che affligono questo reparto. Ciò che salta subito all’occhio sono le primavere di Maldini, ormai definitivamente giunto al capolinea di una lunga e gloriosa carriera. Il capitano Rossonero, infatti, ha dimostrato oggi tutti i limiti dovuti agli anni che ormai si sentono e pesano; emblema del tutto l’azione in cui Adriano si è liberato con facilità di lui sulla trequarti e poi è riuscito a fuggire fino in area, con Paolo che arrancava alle sue spalle senza però riuscire a recuperare lo spazio perso. Ma non è certo solo la ruggine di Maldini il problema. Nesta continua ad avere problemi alla schiena ed il suo rientro a slittare; a questo punto ci si chiede se tornerà mai in condizioni adatte a giocare a calcio ad un certo livello. Kaladze che dimostra tutti i suoi limiti: nel momento d’oro della sua carriera le sue prestazioni beneficiavano della vicinanza di un Nesta in condizioni eccezionali; quando è lui a dover reggere la baracca dimostra tutti i suoi – molteplici – limiti. Se in centro alla difesa le cose non girano la fascia sinistra non è certo messa meglio: Jankulovsky è un terzino che sa spingere con una discreta efficacia ma la cui fase difensiva è eufemisticamente rivedibile. Diverse sono le occasioni in cui, quest’anno, le reti subite dai Rossoneri erano almeno parzialmente imputabili a lui. Zambrotta, invece, è l’unico a potersi ancora salvare. Anche per lui, però, gli anni passano è c’è da augurarsi che in via Turati stiano già pensando al futuro.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=1QCAtOOaTRY]

La nota positiva della serata milanista è sicuramente Ronaldinho. La sua prova nel derby, infatti, è stata d’alto livello; con le sue giocate ha più volte illuminato la scena, distribuendo palloni d’oro ai compagni, che spesso non si sono però dimostrati all’altezza della situazione. Dei suoi tanti assist, infatti, solo uno è stato fatto fruttare al meglio. La brillantezza atletica non è quella del miglior Ronaldinho, ma la condizione pare crescere; rispetto ad inizio campionato prova a saltare uomo con maggiore continuità (e spesso ci riesce anche) e pare essere anche più ispirato quando si tratta di inventarsi la giocata in grado di liberare i compagni. Se fino ad ora il suo apporto era stato ampiamente criticabile stavolta non c’è niente da dire: Ronaldinho da applausi, sicuramente il migliore tra i suoi.

In casa Nerazzurra le cose vanno invece sicuramente meglio. La difesa interista dimostra una solidità molto maggiore di quella milanista, con Chivu e Samuel coppia assolutamente affidabile anche ad altissimi livelli. Maicon nonostante il problema fisico ha disputato una buona partita (anche se io non l’avrei rischiato o l’avrei comunque tolto a fine primo tempo, sul 2 a 0), Santon dimostra grande personalità e pur senza fare sfracelli su quella fascia gioca una partita molto composta ed ordinata; il goal milanista, è bene sottolinearlo, arriva da un’azione che si sviluppa sulla fascia opposta a quella di sua competenza. Sulla sinistra, infatti, anche grazie all’aiuto di un sempre dinamico Muntari chiude piuttosto bene la porta in faccia agli avanti avversari.

La nota positiva è sicuramente Adriano: giudicando solo la prova di ieri, infatti, apparrebbe un giocatore almeno parzialmente ritrovato. Non è ancora l’Imperatore che noi tutti conoscemmo qualche stagione fa, ma è sicuramente sulla buona strada per ritrovarsi. Ora c’è solo da sperare che inizi a condurre una vita da professionista degno di tal nome. Un appunto negativo, invece, lo farei nei confronti di Ibrahimovic: la punta svedese risulta comunque decisiva, dato che è lui a servire l’assist per il goal di Stankovic, ma come spesso è accaduto in passato in partite di un certo calibro sembra tenda un po’ a nascondersi. Oggi, di sicuro, non ha brillato.

Infine, per chiudere la disamina su questo bel derby (direi uno dei derby più belli e interessanti delle ultime stagioni), vorrei porre un paio di appunti a Mourinho… innanzitutto per quanto riguarda lo schieramento e soprattutto l’atteggiamento messo in campo negli ultimi dieci minuti.

Dal sessantesimo circa, infatti, forse anche per via del venir meno delle forze fisiche l’Inter ha cominciato via via ad arretrare il proprio baricentro. Il tutto è culminato con i cambi, quando Mourinho ha costruito una sorta di Fort Knox attorno alla porta difesa da Julio Cesar. Nulla di male, in sè. L’Italia è la patria del Catenaccio, non ci scandalizziamo di certo davanti ad una cosa simile. Poi certo, ognuno ha la propria idea di calcio, e la mia prevede che la difesa eviti di schiacciarsi a ridosso dell’area di rigore… questo per due motivazioni principali: da una parte la squadra può restare più corta ed occupare quindi meglio gli spazi, dall’altra si cerca di tenere il più possibile il pallone e gli avversari lontani dalla propria area di rigore. Ma il problema non è tanto che Mourinho non sia venuto incontro ai miei gusti tattici (ci mancherebbe), quanto che è lui il primo a criticare le provinciali che si presentano a Milano solo per distruggere il gioco altrui, cercando di portare a casa così almeno un punticino.

Credo sia incoerente uscirsene criticando molti dei nostri allenatori per il troppo difensivismo per poi mettere in scena uno spettacolo di quel genere. Anche perché un conto è, con tutto il rispetto, vedere un Catania o una Reggina difendersi in 10… ben altro è vedere un Inter tutta schiacciata nella propria area di rigore, solo per intasare gli spazi.

Sarebbe quindi bello poter scambiare quattro chiacchiere con Mourinho, uomo d’indubbia intelligenza, proprio per discorrere di questa cosa.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=a4BH-BZFl8k]

La seconda cosa di cui mi piacerebbe parlare con Mourinho riguarda invece il possesso palla: Josè ha più volte detto pubblicamente che il suo stile di gioco prevederebbe che i suoi giocatori tengano il possesso del pallone più degli avversari; ieri questo non è avvenuto. Anzi! Al termine della partita lo score interista in tal senso segna un misero 35% di possesso, che si commenta da sè.

Certo, è facile dichiarare poi che alle volte un allenatore deve snaturare il proprio credo per il bene della squadra… ma in questo caso non è questione di aver snaturato nulla, l’Inter ha proprio lasciato il pallino in mano ai Rossoneri.

Insomma… tutto sommato una bella partita. Averne così!

3 commenti

  1. La difesa milanista è imbarazzante… anche se il Goal di Adriano per me era da annullare!

  2. …grazie mille del tuo commento..mi hai salvato….nn sapevo proprio cm fare il riassunto del derby che mi avevano dato da fare scuola…

    1. AHAH!
      Beh, almeno fammi sapere cosa ne pensa il tuo professore…

      Comunque o te la cavi già di tuo con un tema o credo che non ci metterà molto il tuo prof a capire che quella non è farina del tuo sacco… ^_^

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