Italia vs. Spagna – Secondo turno Fase Elite qualificazioni Europeo under 19 Estonia 2012

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Il movimento calcistico spagnolo si conferma ancora una volta superiore a quello italiano.

Il 2 a 1 con cui le giovani Furie Rosse s’impongono sull’under 19 Azzurra, infatti, pesa.

Pesa soprattutto perché questa sconfitta sancisce l’addio all’Europeo di categoria.

La Spagna parte meglio. Dopo cinque minuti Suso, tra i giocatori più interessanti della rappresentativa iberica, calcia dalla distanza, trovando la parata in angolo di Pigliacelli.

E’ una Spagna che pur essendo distante lontano anni luce da quella super che, tra i grandi, è stata capace di vincere in due anni Europeo e Mondiale è impostata per creare gioco ed imporre il proprio stile sul campo.

L’Italia, di contro, dimostra che la nostra scuola tattica è tutt’altro che morta. E così di fronte ad una Spagna che prova a manovrare per mettere in difficoltà la difesa di casa si oppone una fase difensiva ben regolata oltre che una buona capacità di ripartire una volta strappato il pallone.

Spagna che, per altro, si piace troppo. E quel classico leziosismo iberico aiuta sicuramente gli Azzurri a restare compatti e concedere ben poco agli avversari.

Italia che, di contro, risulta piuttosto leggera, e non in quanto a peso in chili, là davanti.

Così nonostante sappia ripartire benino, con un Liviero che spinge più del suo alterego a destra, Zampano (comunque molto interessante) ed un Improta sempre ficcante, la nazionale Azzurra fatica ad essere incisiva sotto porta.

A regalare il vantaggio alla squadra di Evani ci pensa quindi Ramalho, che buca un lancio diretto in area, sbucciando il colpo di testa e regalando allo stesso Improta la rete dell’1 a 0 (nonché il suo secondo goal in due partite).

Da lì sempre brava la squadra di Evani a controllare il gioco spagnolo. Con le Furie Rosse che non a caso pareggeranno solo su punizione, nella ripresa, con Gomez.

Il goal che vale i tre punti per gli spagnoli, però, è un errore difensivo. Rodriguez riceve oltre la trequarti e non viene chiuso tempestivamente. Così arrivato al limite supera un uomo e impallina Pigliacelli imparabilmente.

E’ la fine, precoce, di un sogno chiamato Europeo.

In tutta onestà, nel complesso, l’Italia non ha demeritato. Per quanto sia sembrata “un po’ poca roba”.

E il nostro movimento continua a zoppicare…

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