L’Opinione – Buffon: valore aggiunto o presenza dannosa?

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Che Gianluigi Buffon sia stato uno dei portieri più forti del mondo è assolutamente fuori di dubbio.

Ai pochissimi che ancora possono nutrire qualche titubanza al riguardo dedico questo video, esemplificativo di chi e cosa è stato il portiere capace di chiudere – ovviamente anche grazie ad una grandissima difesa che gli giostrava davanti – il Mondiale 2006 senza aver subito un goal su azione da parte degli avversari.

Oggi però, dopo tanti anni di onorata carriera, le cose non sembrano essere più quelle di prima.

Buffon sta mostrando passaggi a vuoto preoccupanti, tanto che anche tra i tifosi più esigenti inizia a serpeggiare quel malumore che vorrebbe la squadra si affidasse ad un altro estremo difensore, pur con tutte le difficoltà che l’addio o il panchinamento di uno degli “eroi” che decise di scendere in B subito dopo un Mondiale vinto da protagonista comporterebbe.

Diciamolo chiaramente: se Buffon non fosse Buffon avrebbe, con ogni probabilità, già perso la maglia da titolare.
Diverse incertezze, qualche errore più grossolano e nel complesso la sensazione che un po’ le quasi 36 primavera alle spalle, un po’ i tanti problemi fisici (in particolare alla schiena) che ne hanno minato l’integrità abbiano ridotto notevolmente l’apporto che può dare al suo team.

Però il nome, la carriera e la riconoscenza qualcosa contano nel mondo del calcio. E allora ecco che, almeno in apparenza, la sua titolarità (anche in nazionale) risulta fuori discussione.

Eppure i primi scricchiolii si sono iniziati a sentire già in agosto, quando in un’amichevole precampionato contro l’Inter regala a Ricardo Alvarez un goal comodissimo, non trattenendo una conclusione dal limite tutto sommato parabile.

La replica, similissima, nemmeno un mese più tardi contro la Lazio, con una conclusione respinta improvvidamente a favorire il tap-in di Klose.

A fine settembre arriva invece un regalino al Chievo: rinvio sbagliato che nel giro di cinque secondi si trasforma in un goal di Thereau.

Nella stessa partita, solita palla non trattenuta. Anche se in questo caso il goal di Paloschi viene annullato.

E la lista potrebbe continuare.

Tutte situazioni che il miglior Buffon, inutile nascondersi dietro ad un dito, avrebbe gestito molto diversamente.

Ovviamente la questione, qui, non è tanto mettere in discussione la grandezza assoluta di quello che, dicevo nell’attacco, è stato uno dei migliori portieri della storia del calcio (a me verrebbe da dire il migliore, ma sarà patriottismo).

Quanto rendersi conto – e probabilmente lui per primo noterà la differenza col passato – che i tempi migliori sono andati e che, forse, è arrivato il momento di lasciar spazio alle nuove leve.

Intendiamoci: non sto dicendo che Gigi dovrebbe ritirarsi dal calcio né che sarebbe meglio lasciasse la nazionale (cosa che odio profondamente, tra l’altro). Quanto che, anche in rispetto di ciò che è stato, sarebbe il caso di provare qualche alternativa.

In nazionale ci sono Marchetti e Sirigu che scalpitano. E sebbene nessuno dei due mi convinca (troppi passaggi a vuoto, vedasi il secondo goal del Saint Etienne di ieri per averne un assaggio) c’è una nuova covata di estremi difensori interessanti, che vanno da Bardi a Leali (il quale è di proprietà della Juventus, tra l’altro), passando per quel Perin per cui stravedo da sempre e che ieri, proprio al cospetto del “Maestro”, ha dato grande dimostrazione di sé.Gianluigi Buffon

Come chiosa, un dato su cui riflettere. La miglior difesa del campionato è quella della Roma, che conta una sola rete subita in queste prime nove gare. Il tutto, a fronte di 11.9 tiri concessi a match.
Di contro, la Juventus è la squadra che concede meno tiri a partita (7.9). Eppure, ha già subito ben 10 reti.

Certo, a questo risultato non hanno contribuito solo ed esclusivamente le prestazioni dei due portieri. Ma altrettanto certamente non si può nemmeno ignorare la cosa…

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