Mauro Icardi, perso tra goal e l’incapacità nel gestire i social network

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L’esposizione mediatica di Mauro Icardi è stata sicuramente eccessiva, nell’ultimo periodo. La cosa realmente triste, che fa capire quanto sia arretrata la cultura sportiva del nostro paese, è che di lui si è parlato quasi esclusivamente per le ben note vicende extra campo. Come se il calcio, ormai, sia diventato un surplus nella vita di un giocatore.

Eppure Mauro Icardi è tutto fuorché un brutto giocatore, almeno secondo chi scrive.

A dirlo sono anche i numeri: nell’intera storia dell’Inter solo il grande Meazza e l’ottimo Angellilo ebbero una media goal migliore, a 21 anni. Pareggiata, invece, quella del mitico Sandro Mazzola.

Insomma, notevole.

Di Icardi ho parlato lo scorso anno anche nel mio libro, La carica dei 201.

Questo ciò che pensavo e scrissi di lui:

icardi

Insomma, una pietra abbastanza solida su cui poter provare a costruire il futuro della squadra, che con l’arrivo di Thohir ha iniziato una rifondazione a tutto tondo che, ovviamente, deve necessariamente passare anche dal campo.

Se da un punto di vista tecnico non discuto il giocatore, però, ci sono altri aspetti che mi lasciano perplesso.

Solitamente si dice che un campione non può essere tale se non accompagna talento e prestazioni a comportamenti adeguati. Cosa che ad oggi, è inutile nascondersi dietro ad un dito, Mauro Icardi non fa.

L’eccessiva esposizione mediatica di cui parlavo, del resto, è proprio lui a cercarsela. Con un uso smodato, e piuttosto bambinesco, dei social network.

Attenzione, io non sono tra chi crede che i giocatori di calcio non dovrebbero usare i social network. E che i loro eventuali profili dovrebbero essere dati in gestione ad agenzie di comunicazione, così che nulla di evitabile possa essere pubblicato.

Credo sia anzi bello che i calciatori, oggi, possano creare canali di comunicazione diretti coi propri tifosi.

Però, questo senz’altro, bisogna anche usare un minimo di intelligenza, tale per cui non si creino problemi come quelli che invece Icardi ha, a mio avviso, creato.

Un esempio, sicuramente più estremo del suo, è quello di Balotelli. Che oltre ad averne combinate di ogni in carriera, ora fa spesso discutere di sé per tweet poco consoni.

Al tempo stesso, senza voler giudicare la vicenda Maxi-Wanda-Icardi, è palese come l’uso smodato (e fanciullesco, appunto) che Mauro fa dei suoi profili social sia incontrollato e dannoso.

Ovviamente la risposta a queste osservazioni, immancabile, arriva puntuale: “E’ un ragazzo, maturerà”.

Certo. Il problema, che evidentemente molti non capiscono (in primis i giocatori), è che quando sei un calciatore professionista e guadagni quel che guadagni non ti puoi permettere di non essere maturo. Non puoi permetterti di non tenere regole di comportamento standard che non nuociano a te, alla tua società e all’ambiente in generale.

Insomma, penso che Icardi sia un ottimo giovane, dal futuro sicuramente roseo. Ecco, forse dire che è già oggi un mix di Vieri e Batistuta richiederebbe un test dei livelli di alcool nel sangue immediato, ma è altrettanto vero che le prospettive sono quelle di avere un bomber di sicuro rendimento per il futuro.

Nel contempo, però, è anche ora di crescere. O il rischio di rimanere l’eterno adolescente troppo impegnato nel dilettarsi coi selfie o a urlare ai quattro venti l’amore per la propria donna potrebbe presto diventare una triste realtà…

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