Milan vs. Manchester United – Ottavi di finale di Champions League – 16/02/10

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Ferguson ed il suo United arrivano a Milano caricati a molla: c’è da scrivere la storia. Bisogna infatti decidere chi tra le due squadre potrà avvantaggiarsi nella corsa al passaggio del turno.
Lo scontro tra i Rossoneri ed i Red Devils desta però interesse anche per un altro motivo. E’ questa infatti la prima partita di David Beckham contro il suo passato, contro la squadra che l’ha cresciuto e lanciato nel grande calcio. Contro la squadra del suo mentore. Contro la squadra con cui conquistò 1 FA Youth Cup, 6 campionati inglesi, 2 FA Cup, 2 Community Sheild, 1 Champions League ed 1 Coppa Intercontinentale.

Un gruppo di tifosi del Manchester aspetta l'inizio della partita in piazza Duomo

Nessuno spazio ai sentimentalismi, però. C’è la storia da scrivere, come detto.
Per farlo, quindi, Leonardo schiera il fidato Dida in porta protetto da una classica linea a quattro composta da Bonera, Nesta, Thiago Silva ed Antonini. Il centrocampo, schierato a tre, vede invece Pirlo regista con i fidati Ambrosini e Beckham al suo fianco. Pato e Ronaldinho, invece, gli esterni offensivi, a dare quel pizzico di follia e genio brasiliano. Huntelaar, invece, è l’unica vera punta deputata a giocare solo, o quasi, negli ultimi quindici metri.

Di contro Sir Alex risponde con una vecchia conoscenza del nostro calcio in porta: Edwin Van der Sar, tornato in attività dopo un breve periodo di pausa dovuto ad un malore della moglie, che il buon Edwin aveva deciso di accudire giorno e notte. La linea difensiva si impernia invece sulle grandi qualità e sul carisma di capitan Ferdinand, centrale difensivo assieme al giovane Evans, 22 anni ed una maglia da titolare in un ottavo così importante. Evans che non è comunque il più giovane del reparto: sulla fascia destra trova spazio Rafael, uno dei due gemellini Pereira da Silva, solo 19enne. Sulla sinistra trova invece spazio un’altra vecchia conoscenza del nostro calcio, l’ex Monza e Marsala Evra. Il centrocampo è invece molto folto: Carrick, Fletcher, Scholes, Park e Nani cercano di dare densità al gioco dei Red Devils. In attacco, infine, il solo Rooney.

CRONACA
L’inizio è di quelli che non t’aspetti. Passano infatti due soli minuti di gioco ed il Milan, in barba a tutti i pronostici, passa: sugli sviluppi di un calcio piazzato, infatti, il pallone giunge a Ronaldinho che si coordina per inquadrare la porta e spara di prima intenzione. Il suo tiro, deviato da Carrick, fa quindi terminare il pallone, beffardo, alle spalle di un incolpevole Van der Sar.
Ronaldinho che prova a bissare quattro minuti più tardi quando servito in area punta Ferdinand che, impaurito, temporeggia per evitare di affrontarlo in uno contro uno. Il fantasista brasiliano ha così il tempo e la tranquillità per aggiustarsi il pallone e puntare la porta, ma il suo tiro è troppo centrale ed è facile preda dell’estremo difensore avversario.

Al decimo è la difesa a farsi attacco: un break centrale di Thiago Silva spinge il pallone sino in area avversaria dove ad attenderlo c’è Antonini. Il terzino sinistro, quindi, va a calciare rapidamente dopo aver effettuato uno stop, non inquadrando però lo specchio di porta.

Il tiro di Ronaldinho, deviato da Carrick, s'infila alle spalle di Van der Sar

Due minuti e a farsi pericoloso è lo United: un calcio d’angolo innocuo, infatti, vede l’uscita avventata di un Dida che terrorizza tutti i compagni lasciandosi scappare un pallone già tra le sue mani. Il tutto, comunque, si risolve con un nulla di fatto.

Ronaldinho dimostra di essere in grande spolvero: al diciassettesimo minuto il trequartista carioca può partire centralmente in una situazione di uno contro uno con il capitano dello United. Dopo una serie di doppi passi che ubriacano l’avversario, quindi, riesce a superarlo non fosse che nel farlo viene agganciato da un piede proprio di Ferdinand. Sarebbe fallo dal limite e, come minimo, ammonizione per il difensore inglese. Benquerenca, però, lascia correre, non fischiando nemmeno fallo.
Sul ribaltamento di fronte, quindi, è Rooney a farsi vedere. Il suo tiro dal limite, però, pur spaventando i tifosi Rossoneri si risolve in un nulla di fatto, spegnendosi a lato del palo.

Al trentatreesimo minuto è Huntelaar ad avere una palla d’oro: imbeccato dal filtrante di un compagno il centravanti orange si infila nelle maglie della retroguardia avversaria ed arrivato al limite dell’area si allunga per scoccare un tiro che termina di poco a lato della porta inglese.

Tre minuti di gioco e Paul Scholes piomba in area sul cross di Fletcher siglando il goal del pareggio. Come il replay dimostrerà, però, è la fortuna del centrocampista Red Devils a farla da padrone: arrivato sul pallone per colpire di destro, infatti, il rosso centrale agli ordini di Ferguson liscerà il pallone colpendolo però con lo stinco sinistro e spedendolo giusto a fil di palo, là dove Dida non può arrivare.
Certo, nella rete segnata da Ronaldinho in apertura c’era stata un’indubbia dose di fortuna. In questa segnata dal centrocampista nativo di Salford, però, ce n’è molta di più.

Ronaldinho, però, non ci sta. A quattro minuti dal termine della ripresa, quindi, si libera di un avversario sulla trequarti e punta l’area avversaria, calciando da fuori. Il tiro, scoccato dritto per dritto, è respinto in qualche modo e non senza affanno da Van der Sar, aiutato dal giovane Rafael che piomba sulla respinta per spazzare il pallone.
Al quarantatreesimo è quindi Beckham, su punizione, a provarci. Il suo tiro, scoccato da circa venticinque metri, termina però ben oltre la traversa, non cagionando alcun timore all’ex portiere di Ajax e Juventus.
La prima frazione di gioco si chiude quindi con un’azione personale di Thiago Silva che dopo aver ricevuto palla sulla trequarti sugli sviluppi di un calcio piazzato salta un avversario e crossa in mezzo, disegnando una traiettoria su cui non riesce però ad intervenire nessuno.

Scholes esulta dopo aver fortunosamente segnato la rete del pareggio

In apertura di ripresa il Milan ha subito un’occasionissima: Favalli crossa da sinistra con Pato che taglia sul dischetto del rigore e va a colpire indisturbato grazie anche alla mancata diagonale di Evra. La punta verdeoro, però, non si coordina alla perfezione, incornando male un pallone che andava sfruttato meglio.
Al cinquantaduesimo i tifosi inglesi tremano ancora: Pirlo batte una insidiosissima punizione dalla distanza che impegna il lungo portiere olandese, che deve distendersi e deviare a mano aperta per sventare il goal, con la palla che si sarebbe infilata giusto sotto la traversa.

Rooney prova allora a suonar la carica: recuperato palla a centrocampo la punta scuola Everton scende centralmente sino a portarsi poco oltre l’area per poi sparare una cannonata che è però deviata in angolo da Thiago Silva.

E’ però solo un fuoco fatuo: un paio di minuti e il Milan torna a farsi vedere con la coppia carioca che costruisce un’azione al termine della quale è Ronaldinho a concludere a rete, trovando però la pronta risposta di Van der Sar che si rifugia in angolo. Sugli sviluppi dello stesso la palla termina ancora all’ex Pallone d’Oro che cerca un numero d’alta scuola provando a superare il diretto avversario che, però, riesce in qualche modo a non farsi superare dal pallone. “In qualche modo” in questo caso equivale ad un intervento col braccio. Ci sarebbe potuto stare il rigore, ma Benquerenca ancora una volta lascia correre.

Al sessantatreesimo è il solito Rooney a cercare il goal: dopo aver ricevuto palla da Park la punta inglese prova a scaricare il suo destro verso la porta difesa da Dida, che fa però buona guardia e fa suo il pallone in due tempi.
Tre minuti e proprio lui, Wayne da Liverpool, insacca il 2 a 1: ricevuto un cross dalla destra effettuato dal neo entrato Valencia, infatti, Rooney va a svettare praticamente indisturbato giusto in testa a Bonera, infilando il pallone sul palo opposto freddando un immobile Dida.

Subito il 2 a 1, quindi, il Milan fatica a reagire. Così che nove minuti dopo lo svantaggio i Rossoneri rischiano di subire un’altra rete: è sempre lui, Rooney, a provarci. Il suo destra da fuori però non riesce a trovare la porta.
La terza rete è comunque nell’aria. Due minuti e Fletcher pennella un cross in area per Rooney che, perso da entrambi i centrali, svetta e firma il più facile dei 3 a 1.

Rooney esulta: la sua prestazione oggi trascina lo United ad una fortunata vittoria

La partita sembrerebbe finire lì, ma Ronaldinho non ci sta. Ricevuto palla sulla fascia, quindi, si accentra portandola come solo lui sa fare per servire poi Seedorf che segnerà con uno splendido colpo di tacco, infiammando tutto il pubblico.

Un battito di ciglia ed Inzaghi si porta in area, calciando verso la porta di Van der Sar. Senza trovarla però, con la palla che termina alta sopra la traversa.
Al novantesimo, quindi, è ancora il fantasista Carioca a vestire le vesti di assistman: la sua sponda di testa non è però sfruttata da Ambrosini, che si fa chiudere in angolo. Sugli sviluppi del corner è Thiago Silva a provarci, ma la sua incornata si spegne a lato chiudendo, di fatto, il match.

COMMENTO
Il calcio, si sa, sa essere crudele. Non basta creare più dell’avversario per mettere al sicuro il risultato, e questa massima è ben sintetizzata dalla partita di stasera.
La partita del Milan, infatti, è molto più positiva di quanto non si pensasse nel pre-match. Perché, va detto, il prepartita era stato, per giornalisti e tifosi, una sorta di attesa nei confronti dell’ineluttabile.

I Rossoneri, invece, iniziano fortissimo e, aiutati dalla fortuna, passano subito con un Ronaldinho in serata di grazia.
I tanti errori compiuti dai giocatori Rossoneri di lì alla rete del pareggio, però, pesano tantissimo. In più di un’occasione infatti il Milan costruisce azioni degne di nota, senza però concretizzarne nessuna.

E tutti questi errori spianano la strada alla crudeltà del calcio: poco prima del quarantesimo arriva infatti il goal-beffa. Ed è una beffa sia perché il Milan strameritava di chiudere il primo tempo in vantaggio sia perché arriva in maniera rocambolesca, quasi casuale.

E’ nella ripresa, però, che la crudeltà del calcio si mostra in tutto il suo scintillio. Di fronte ad un Milan che meriterebbe indubbiamente la vittoria, infatti, si para uno United che, di riffa o di raffa, riesce addirittura a portarsi sul 3 a 1 con una doppietta di Rooney, il tutto prima che un grandissimo Ronaldinho offra a Seedorf la possibilità di accorciare le distanze.

Nesta non gioca certo una gran partita contro lo United, a differenza del compagno di reparto Silva

Però, e questo va detto, non si può non ignorare le responsabilità di una difesa tutt’altro che perfetta in due occasioni. In particolar modo da segnalare come sia Thiago Silva che Nesta restino praticamente immobili sul cross di Fletcher che imbecca un Rooney a quel punto totalmente solo in mezzo all’area.
Nello specifico è giusto sottolineare come Nesta, indubbiamente una delle colonne di questo Milan, incappi stasera in una serata piuttosto negativa, nella quale finisce per combinare poco o nulla.

Oltre che per la sfortuna i tifosi Rossoneri possono recriminare anche per un arbitraggio dal mio punto di vista non all’altezza della situazione. Benquerenca dimostra infatti poco coraggio, in special modo nell’occasione in cui Ronaldinho va a terra al limite dell’area nettamente toccato da un Ferdinand che meritava, come minimo, il cartellino arancione.

MVP
Davanti ad un Ronaldinho del genere anche Rooney e la sua doppietta non possono far altro che inchinarsi.
Sarà che è un animale di razza ed uno come lui sente la partita quando la temperatura sale, ma l’ex Pallone d’Oro dà davvero il meglio di sè stesso e delle sue attuali possibilità in questa partita, mettendo a ferro e fuoco una retroguardia inglese che scriocchiola diverse volte sotto le sue avanzate, sino anche a cedere in ben due occasioni: la prima, dopo due soli minuti di gioco, lo porta a segnare; la seconda, verso la fine, lo porta a servire a Seedorf l’assist del secondo goal.
Davvero una partita giocata su ottimi livelli quella disputata stasera dal fenomeno brasiliano. Che anche se non ha più la facilità di corsa dei tempi belli dimostra come il talento sia lì inalterato.

Honorable mention, comunque, più che meritata per Rooney: la punta inglese resta praticamente isolatissima nel primo tempo, ma nella ripresa cresce a vista d’occhio col passare dei minuti. Tanto che arriva a segnare due reti, e sfiorarne almeno un altro paio.
Tanto di cappello per lui, che è, attualmente, una delle punte più forti dell’intero panorama calcistico mondiale.

Ronaldinho gioca una grandissima partita: MVP

TABELLINO
Milan vs. Manchester United
Marcatori: 2′ Ronaldinho, 36′ Scholes, 66′, 77′ Rooney, 84′ Seedorf
Milan: Dida; Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini (38′ Favalli); Beckham (72′ Seedorf), Pirlo, Ambrosini; Ronaldinho; Pato, Huntelaar (77′ Inzaghi). All. Leonardo
Manchester United: Van der Sar; Rafael (92′ Brown), Ferdinand, Evans, Evra; Fletcher, Carrick, Scholes; Park, Nani (65′ Valencia); Rooney. All. Ferguson
Espulso: Carrick