Preconvocati Brasile 2014: come ha scelto Prandelli?

Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
________________________________________________________________

Sono arrivate ieri le trenta preconvocazioni ufficiali diramate da Cesare Prandelli in vista del Mondiale brasiliano che inizierà tra ormai meno di un mese. In questa grafica tutti i giocatori selezionati:

Ma che giudizio si può dare delle scelte di Prandelli?

Ovviamente ogni giudizio può essere puramente e meramente personale. Nel calcio non c’è nulla di certo e ciò che può sembrare giusto per il nostro CT potrebbe non esserlo per noi. Alla fine il giudice supremo di tutto è e resta sempre il campo.

Ma parlare a giochi fatti è facile. Quindi giusto esporsi prima, a bocce ancora ferme, e correre qualche rischio.

Queste, quindi, le mie considerazioni.

Partiamo dal principio. Da una cosa che esula direttamente dai nomi, ma che teoricamente dovrebbe incidere sulle scelte del C.T.: il codice etico.

Ecco, per me è un’assurdità. Intendiamoci, filosoficamente sarebbe giusto che un allenatore non valuti solo l’aspetto tecnico-tattico-fisico-atletico di un giocatore, ma anche comportamentale. L’applicazione prandelliana di questo codice, però, è assurda e dà costantemente adito a dicerie e maleinterpretazioni.

Del resto un codice con regole non scritte non può che produrre polemiche. Perché tutto è rimandato alle decisioni di Prandelli, che però decide di volta in volta secondo una sua logica sconosciuta al resto del mondo. Così è facile che la critica parli di figli e figliastri…

Detto di questo, a mio avviso, grande errore di gestione commesso da Prandelli, veniamo alle cose importanti: le convocazioni.

PORTIERI

Poco da dire. Scelte assolutamente condivisibili.

Perché il primo portiere è e non può che essere Gianluigi Buffon, che dopo aver pagato un inizio di stagione un po’ così si è ripreso alla grande, mettendo in mostra prestazioni di livello, parate importanti e conducendo in porto una ennesima buona stagione. Tra i pochi Campioni del Mondo rimasti in rosa, oltre ad essere considerabile ancora oggi uno dei migliori portieri esistenti in circolazione è anche uno dei leader carismatici di questa Nazionale.

Allo stesso modo scontato che il secondo portiere fosse Salvatore Sirigu, titolarissimo del PSG che ha sfiorato l’accesso alle semifinali di Champions. E personalmente sono molto contento, oltre a trovare giustissima la sua convocazione, per Mattia Perin.

Nel 2009 scommisi con alcuni amici che sarebbe presto arrivato in Nazionale. E beh, si troverà a partire per un Mondiale pur essendo ancora in età da under 21…

Un’ultima, credo doverosa, annotazione la faccio nei confronti di Simone Scuffet: ha esordito da predestinato, con grandi prestazioni e super parate (a fronte di qualche errore, ma che ci sta). In molti lo avrebbero voluto al Mondiale, e sicuramente sarebbe stato un bel segnale per l’intero movimento. Però in tutta sincerità anche io, oggi, avrei scelto quei tre. E poi Scuffet avrà sempre tempo. Oggi ha solo 18 anni. Al prossimo Mondiale ne avrà 22, sarà ancora – potenzialmente – nel giro dell’under21 come Perin ed esattamente come lui potrebbe allora partecipare al suo primo Mondiale (e chissà, magari prima farà anche in tempo a partecipare all’Europeo!).

DIFENSORI

Qui iniziano ad esserci i primi problemi. Anzi, forse è il reparto su cui si può dire di più in assoluto.

Perché se il trio juventino Barzagli-Bonucci-Chiellini è praticamente imprescindibile nell’Italia di oggi (ti permette di giocare a tre dietro ma anche a quattro, vista la duttilità del livornese) qualche dubbio in più nasce guardando in particolare gli esterni. Infatti, centralmente, ci sta che tra i preconvocati ci siano l’oriundo Paletta ed il redivivo Ranocchia. Il tutto a discapito di Astori, spesso convocato in passato da Prandelli ma mai particolarmente impegnato dallo stesso Commissario Tecnico Azzurro.
Il tutto partendo da un presupposto: i centrali di difesa potranno essere al massimo quattro, immaginiamo. Quindi almeno uno di questi, a meno che Chiellini non verrà portato come terzino sinistro, salterà. Nel caso, ovviamente, credo sarà uno degli ultimi due, probabilmente con l’interista primo indiziato.

I veri dubbi nascono sugli esterni. Posto che De Sciglio, per molti fattori, non poteva non essere convocato, non fanno impazzire i nomi di Abate, Darmian, Maggio e Pasqual. Soprattutto pensando al fatto che “a piedi” restano Criscito, che poteva tranquillamente essere titolare in questa Nazionale, e Santon.

Dei preconvocati, comunque, ne lascerei a piedi almeno due, contando poi Chiellini come bi-ruolo, ovviamente: Abate e Maggio.

Il primo non l’ho mai reputato giocatore da Nazionale, in secondo oltre ad essere più un fluidificante che un terzino non ha vissuto momenti particolarmente brillanti, ultimamente.

Paradossalmente, però, questi due sono i terzini che – al netto di Chiellini – hanno più esperienza in Nazionale. Presentarsi con un trio come De Sciglio – Darmian – Pasqual potrebbe forse non essere il massimo. Ma del resto…

CENTROCAMPISTI

Prima ancora dei presenti cito un assente, che io avrei come minimo preconvocato: Florenzi. Un giovane molto duttile e, a mio avviso, tra i migliori centrocampisti quantomeno europei dello scorso biennio di under 21. Un giocatore che in caso di estrema necessità avrebbe potuto scalare a terzino, ma che sa fare bene sia la mezz’ala, che l’esterno di centrocampo che, infine, l’ala in un 4-3-3.

Insomma, duttilità, fame e freschezza a servizio di una Nazionale che non brilla certo per talento. Sono giocatori come lui, a mio avviso, da cui doveva partire la nostra spedizione brasiliana.

Detto di questo, che secondo me è l’errore principale compiuto da Prandelli (del resto in Brasile non ci vai per vincere, quantomeno potresti far fare esperienza ai giocatori giovani ma già di livello, così da porre le basi per qualche – speriamo – trionfo a medio termine), veniamo a chi invece si radunerà a Coverciano per lavorare in vista della partenza.

Un giocatore che sicuramente lascerei a casa è Riccardo Montolivo. In vero uno tra i pochi a salvarsi quattro anni fa in Sudafrica, ma giocatore a mio avviso non all’altezza per certi livelli. Poco dinamismo, poca incisività, scarso carisma. Sbaglierò, ma è un giocatore che o ritrova gli standard dello scorso Mondiale (dove, comunque, non fece il fenomeno) o sarà più dannoso che inutile alla nostra Nazionale.

Un discorso simile lo si può fare rispetto ad un altro giocatore che in gioventù prometteva moltissimo, ma che non è mai esploso definitivamente: Alberto Aquilani. Dovessi scegliere uno dei due probabilmente direi quest’ultimo, ma certo il suo livello di gioco non è mai arrivato là dove prometteva.

Non mi fanno quindi impazzire nemmeno Parolo e Thiago Motta, per motivi diversi. Il primo è un buon soldatino, ma oltre a non avere un livello di gioco più alto dei due succitati non si è ancora misurato su grandi palcoscenici. Il secondo invece è giocatore lento, spesso falloso e soprattutto incline all’infortunio. In una competizione logorante come il Mondiale questo suo mix di aspetti negativi – a fare da contraltare ad esperienza, sapiente gestione della sfera e ottimo rendimento stagionale – lo rendono una scelta azzardata, ma che credo Prandelli farà al 100%. Il più, nel suo caso, è che venga portato come alternativa a Pirlo (giocando proprio centromediano metodista nel PSG), e non come mezz’ala.

Discorso a parte lo meritano poi Romulo e Verratti. Il primo è un giocatore che viene da un’ottima stagione a Verona, che può fare la mezz’ala come il fluidificante (e probabilmente, in caso di necessità, scalare terzino) e che sa dare intensità alla propria squadra. Ma, anche per il fatto che è un oriundo, non mi fa impazzire.

Il secondo invece lo porterei tutta la vita, per lo stesso motivo per cui porterei Florenzi: gioca già su buoni livelli ed è ancora molto giovane, avendo dieci anni buoni di carriera davanti. Però ammetto debba ancora maturare. E sebbene non accetterei di buon grado una sua possibile esclusione dai 23 che partiranno per il Brasile capisco anche che qualche riserva su di lui Prandelli possa averla.

Convocherei invece senza alcun dubbio i centrocampisti rimanenti: il Maestro Pirlo, il soldatino Marchisio, il sempre ottimo De Rossi ed il buon Candreva, giocatore che ti permette anche di giocare col 4-3-3 (e che gamba!).

ATTACCANTI

Balotelli è la perla irrinunciabile, croce e delizia di questa Nazionale. Cassano il genio svogliato che fa una fase sola, ma che con una giocata (leggasi semifinale dell’ultimo Europeo) può cambiarti una partita. Cerci è la sregolatezza fatta in persona, ma al pari del fiuto di Immobile non può essere lasciato a casa. Rossi in condizione è l’attaccante più solido del lotto.

A questo punto a rimanere in Italia potrebbero essere due dei tre attaccanti che fecero parte l’anno scorso dell’under 21 vicecampione d’Europa: Insigne e Destro.

Anche qui, come nel caso di Verratti, ci sono infatti delle possibile riserve riguardanti la loro convocazione: il primo è un giocatore “monotono”, che ancora non è esploso come ci aspettava, che tende sempre a fare la stessa giocata. Vero, in un ipotetico 4-3-3 sarebbe quello che meglio si adatterebbe al ruolo di ala sinistra, però qualche dubbio resta.

Il secondo invece ha avuto diversi problemi fisici in stagione, ma continua, esattamente come fece a livello giovanile, ad avere grandi medie goal. Il suo problema, riscontrato anche proprio nel corso della sua esperienza in under 21, mi sembra essere di testa: è un giocatore che quando non sente la fiducia massima attorno a lui tende a non rendere. E non vedo come potrebbe essere considerato titolare inamovibile, in questa Nazionale…

CONCLUSIONI

Questa Italia può fare più o meno tutto. Tranne, probabilmente, andare oltre una già comunque difficilissima semifinale.

Perché il gruppo c’è e credo sia abbastanza coeso. E soprattutto è discretamente completo.

Prendiamo ad esempio una Argentina. Attacco devastante, il migliore in assoluto su piazza. Ma per il resto, a partire da un trio di portieri assolutamente mediocre, una Nazionale battibilissima. Che dovrà quindi aggrapparsi alle proprie stelle offensive.

Ovvero, ciò che ci manca da qualche anno a questa parte. Una sorta di Roberto Baggio in versione Usa 94 che sappia esaltare un buon gruppo (certo, quello sicuramente più forte di questo) e spingerlo, con le proprie giocate, fino in fondo alla competizione.

Tutto lì.

Per il resto, potremmo davvero uscire subito, come bissare le buone cose dell’Europeo e fare quantomeno un po’ di strada.

Vedremo. Io, ovviamente, spero sempre di poter tornare a cantare “PO PO PO PO PO PO POOOOOOO”!

________________________________________________________________

Facebook      Twitterblog      Twitterpersonale      G+      Youtube      Instagram