Qualificazioni Sudafrica 2010 – Europa – 06/06/09

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Gruppo 1: importantissima vittoria danese in Svezia. Kahlenberg firma la rete grazie alla quale la Danimarca si impone sui vicini svedesi, portandosi in prima posizione solitaria a quota 16 punti, tre più dell’Ungheria. Gli svedesi, invece, restano quarti a 6 punti, pur avendo disputato una partita meno delle nazionali che li precedono. Tra queste, oltre alle già citate Danimarca ed Ungheria, c’è il Portogallo, terzo a quota 9 dopo la vittoria di misura, 2 a 1, in Albania (firmata da Almeida ed Alves, con Bogdani a realizzare la rete del momentaneo pareggio), con la nazionale albanese quinta a quota 6, davanti solo a Malta (ultima a quota 1).[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=YMsGVLK45nA]

Gruppo 2: sono Grecia e Svizzera a comandare questo girone. Le due compagini, infatti, guidano il loro gruppo a pari punti (13) dopo le rispettive vittorie con Israele (Salpingidis e Samaras per i greci, Golan per gli israeliani) e Moldova (N’Kufo e Frei). Resta in corsa la Lettonia, che li segue a quota 10 grazie al 2 a 0 su Lussemburgo (Zigajevs e Verpakovskis), così come qualche chance l’ha ancora la nazionale di Israele, a quota 9. Ormai fuori Lussemburgo (4) e Moldova (1).

Gruppo 3: è il gruppo guidato dalla Slovacchia che dopo il 7 a 0 rifilato a San Marino ha superato l’Irlanda del Nord. Slovacchi primi con 15 punti in 6 partite, nordirlandesi secondi con 13 in 7. Terza posizione per la Polonia, 10 in 6, quarte Repubblica Ceca e Slovenia, 8 in 6 e fanalino di coda il solito San Marino, ancora bloccato a 0 punti.

Gruppo 4: è la Germania che continua a guidare questo gruppo, restando a 16 punti in 6 partite. Seconda posizione per la Russia, 12 in 5, e terza per la Finlandia (che ha battuto il Liechtenstein 2 a 1 grazie alle reti di Forssell e Johansson, con Frick a siglare la rete della bandiera ospite) 10 in 5 partite. In quarta posizione troviamo invece il Galles, ormai tagliato fuori, a 9 punti in 7 partite dopo l’1 a 0 (Edwards) rifilato all’Azerbaigian, ultimo ad 1 punto, al pari del Liechtenstein.

Gruppo 5: guidato a punteggio pieno dai campioni continentali spagnoli, impostisi per 2 a 1 in Turchia nel corso dell’ultima giornata (con Xabi Alonso e Riera a rispondere all’iniziale vantaggio firmato da Senturk), vede la Bosnia, vittoriosa 2 a 1 contro il Belgio grazie ad una doppietta di Dzeko (12′ e 15′) prima della rete-bandiera di Swerts, in seconda posizione a quota 12 e la Turchia terza a 8, col Belgio quarto a quota 7. Se queste ultime due squadre hanno ancora qualche minima possibilità di rientrare nel discorso qualificazione diverso è il discorso per Estonia (5 punti) ed Armenia (1): la vittoria dei primi nell’ultimo match di qualificazione (ottenuta grazie alla rete di Puri) vale solo per evitare l’ultimo posto.

Gruppo 6: qui a guidare a punteggio pieno è l’Inghilterra di Capello, reduce dal 4 a 0 (Barry, Heskey, Rooney e Lampard) rifilato al Kazakistan, penultimo a quota 3. Al secondo posto c’è invece la Croazia, salita a quota 11 dopo il 2 a 2 (Petric e Modric per i croati, Shevchenko e Gai per gli ucraini) contro l’Ucraina, quarta a quota 8 (ma con 5 sole partite disputate, tante quante la Bielorussia che dopo il 5 a 1 contro Andorra è terza a quota 9).

Gruppo 7: la Serbia guida il gruppo con 15 punti in 6 partite, tre dei quali ottenuti grazie all’1 a 0 con cui i serbi si sono imposti sugli austriaci (quarti a quota 7). Seconda posizione per la Francia, che si trova a 10 punti ma ha disputato una partita in meno rispetto ai serbi. Terza la Lituania, 9 punti in 7 partite, quinta la Romania che dopo la vittoria ottenuta proprio sui lituani aggancia l’Austria. Ultime, infine, le Isole Faroe, fanalino di coda con un solo punto guadagnato in 4 match.

Gruppo 8: è questo il gruppo dell’Italia, che continua a guidare la classifica a quota 14 punti in 6 giornate davanti all’Irlanda, fermata sull’1 a 1 in Bulgaria (Telkiyski e Dunne), ora a quota 13 (ma con una partita in più rispetto agli Azzurri). Terza posizione proprio per i bulgari, a quota 8, quarta per Cipro (5 punti) e quinta per Montenegro (4), con queste ultime due squadre che si sono spartite il bottino dell’ultimo scontro diretto, terminato 2 a 2. Chiude la Georgia a quota 3.[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=kkgZUFJzDVM]

Gruppo 9: è l’unico già chiuso. Con il 2 a 1 in Islanda, infatti, gli Orange, primi a punteggio pieno, hanno già matematicamente vinto il loro girone, strappando quindi il primo pass UEFA per il prossimo mondiale. Inutile, quindi, lo 0 a 0 tra Macedonia e Norvegia. I discorsi in questo girone, che avendo solo cinque squadre non manderà la seconda allo spareggio, sono già ampiamente chiusi.

4 commenti

  1. ma da quando il kazakistan fa le qualificazioni europee??? non lo sapevo proprio..

  2. grazie, mi era sfuggita completamente..
    ma quindi l’affiliazione con altre federazioni è pressocchè libera?
    cioè, il kazakistan è palesemente in Asia, si salva solo perchè è un-ex repubblica sovietica, presumo…

    1. Non so dirti esattamente i criteri di affiliazione alle varie Confederazioni, ma sembrerebbero essere sicuramente molto “vacui”.
      Pensa solo al caso più recente: l’Australia.
      E’ una nazione-continente, in pratica, eppure è appena passata dall’OFC all’AFC, il tutto per una questione di comodo: ora, infatti, ha un posto pressoché assicurato ad ogni futuro Mondiale, mentre prima doveva finire a giocarsi lo spareggio (che da quest’anno sarà contro una squadra asiatica comunque, peraltro… ma che resta più pericoloso di giocarsi la qualificazione così, quando un passo falso te lo puoi permettere).

      Per il Kazakistan la logica potrebbe invece essere economica: posto che non avevano raccolto prestazioni di rilievo in Asia (mai qualificati né ai mondiali né alla Coppa d’Asia) hanno preferito spostarsi sotto l’egida dell’UEFA, assicurandosi quindi la possibilità di scontrarsi contro squadre di primo livello almeno nel corso delle qualificazioni (immagina l’eccitazione tra gli abitanti di Astana il giorno di uno scontro con, chessò, Inghilterra o Italia piuttosto che quella provata nel prepartita di uno scontro con Giappone o Corea).
      Senza contare che così i propri club hanno la possibilità di giocarsi l’accesso alla nostra Champions League, ben altra cosa (anche a livello economico) rispetto al partecipare ad una Champions League asiatica).

      Insomma… le motivazioni che possono portare una Federazione a cambiare Confederazione li vedo… quanto sia giusto che questo avvenga, però, lo lascio dire a te.

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