Rossi crack: addio Europeo

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Solo ieri avevo parlato della situazione-attacco dell’Italia prandelliana e di chi, sedessi al posto del nostro C.T., avrei convocato in questo momento per il prossimo Europeo.

Proprio ieri, poco dopo la pubblicazione del mio pezzo, ecco il fulmine a ciel non proprio sereno, ma comunque presagio di forte acquazzone: Giuseppe Rossi, reduce da uno stop plurimensile, si è rotto nuovamente il crociato anteriore destro.

Europei addio.

E qui si aprono due discorsi paralleli. Da una parte proprio quello riguardante le convocazioni di Prandelli, che ora è sicuro di dover rinunciare a Pepito, dall’altra quello che concerne un giocatore, Rossi, che ora farà probabilmente fatica a ritrovarsi ad alti livelli.

Ma andiamo con ordine.

Rossi, Balotelli, Matri, Borini, Di Natale e Giovinco.

Questi sarebbero stati i miei convocati ieri, prima del crack dell’attaccante italoamericano in forza al Villareal.

Un mix tanto di età quanto di capacità tecniche, realizzative e di peculiarità tattiche che va però rivisto alla luce del nuovo infortunio del nostro Pepito.

In questo senso, ovviamente, confermerei comunque gli altri cinque convocati.

Sostituire Pepito, però, non mi verrebbe così semplice. Perché tutti gli altri candidati, per un motivo o per l’altro, non mi convincono allo stesso modo.

Così se da una parte sarebbe affascinante, ma un po’ fine a sé stesso, riportare in nazionale uno tra Totti e Del Piero (con quest’ultimo che personalmente, nel caso, favorirei, sia perché mi sembra stia meglio fisicamente sia perché rimpinguerebbe quel “gruppo Juventus” che potrebbe far comodo ad una nazionale come la nostra, che proprio sui gruppi prelevati in blocco dai club ha sempre fatto la propria fortuna) dall’altra sarebbe stimolante seguire la linea verde, che vorrebbe dire gettare basi importanti per il futuro, convocando un El Sharaawy al fianco di Borini e Balotelli.

Se proprio si volesse eccedere, cosa che però realisticamente non avverrà mai, si potrebbe anche proporre un Immobile, capocannoniere in Serie B, o un Insigne, giocatore che seguo con particolare attenzione perché pur non essendo un fenomeno mi pare essere un bel mix di voglia, carattere e capacità tecniche.

Le soluzioni più probabili, quindi, risulteranno quasi sicuramente essere una via di mezzo un po’ insipida.

O un Cassano che giungerà molto probabilmente con le batterie scariche, o i vari Pazzini, Gilardino, Osvaldo, Amauri.

O Quagliarella. Che a questo punto, viste le caratteristiche, sarebbe forse il giocatore su cui, personalmente, punterei per sostituire Giuseppe Rossi nella rosa dell’Italia che affronterà il prossimo Europeo.

Detto della difficoltà che questo infortunio creerà a Prandelli va sottolineata anche la sfortuna di un ragazzo che a soli 25 anni si vede già la carriera compromessa da un duplice infortunio che ne mina alla base la definitiva esplosione.

Tornerà ad essere quello di un tempo, il nostro Pablito?

Chissà.

A lui vanno comunque tutti i miei migliori auguri. Perché se ciò che non ci uccide ci rende più forti, che possa tornare più forte di prima.

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