Russia: 13 nomi per il dopo Advocaat

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Inutile nascondersi dietro a un dito.

Questo è un momento storico per il calcio russo.

E’ oggi, infatti, che andrà lanciata la volata al Mondiale 2018, quello che verrà giocato – per la prima volta – proprio in casa loro.

Per questo la Federcalcio Russa sta scegliendo con cura quello che dovrà essere il successore di Dick Advocaat, che ha chiuso il suo biennio nell’estremo est Europa con il fallimento all’ultimo Europeo (dove la sua squadra da favorita del girone ha finito col non passare il turno).

Del resto non si scherza.

Ci sono sei anni per preparare un appuntamento che il popolo russo – almeno quello amante del pallone – aspetta da sempre.

In questo senso la Federazione sta cercando di avere la massima trasparenza. Non per nulla è arrivata a pubblicare sul proprio sito ufficiale la rosa di papabili allenatori tra cui verrà scelto il prossimo Commissario Tecnico.

Una rosa che conta ben 13 nomi e tra cui spiccano alcune personalità illustri, un paio anche italiane.

Ovviamente, però, la lista non si limita ai grandi nomi, quelli che hanno fatto la storia calcistica – recente – dell’occidente europeo.

Scorrendo la lista possiamo infatti trovare nomi come Anatoliy Byshovets, Valery Gazzaev, Andrei Kobelev, Yuri Krasnozhan, Valery Nepomniaschy, Nikolai Pisarev e Yuri Semin.

Ma non solo.

Quelli che stuzzicano di più la fantasia sono infatti i nomi degli allenatori più blasonati, com’è logico.

Vediamoli.

Innanzitutto Marcelo Bielsa. Che per mantenere fede al suo soprannome (“Loco”, “Pazzo”) ha da poco interrotto il proprio matrimonio sportivo con l’Athletic Bilbao, club che aveva trascinato a suon di bel calcio fino alle finali di Coppa del Re ed Europa League.

Interruzione arrivata a pochissimi giorni dalla firma del rinnovo di contratto. Spaccatura che, si dice, è nata da alcune divergenze riguardanti la ristrutturazione del centro tecnico del club.

Bielsa che conosce bene il mondo delle Nazionali avendo già allenato in passato l’Argentina (dal 1998 al 2004) ed il Cile (nel quadriennio 2007-2011).

Bielsa che è anche un allenatore tanto particolare dal punto di vista umano quanto sapiente da quello tattico. Essendo un vero e proprio maestro in questo senso.

In più il “Loco” ha dimostrato anche in quel di Bilbao di saper lavorare alla grande coi giovani. E per una nazione che ha alcuni talenti importanti (come Dzagoev, per citarne uno che si è molto ben comportato in Polonia-Ucraina) da far crescere sino ad arrivare al Mondiale ecco che la sua è sicuramente una candidatura con un perché.

Bielsa che è per altro un allenatore seguito, nel recente passato, anche da alcuni club italiani.

Esattamente come quel Rafael Benitez che un’esperienza – a dire il vero piuttosto fallimentare – nel Belpaese l’ha già avuta e che fino a poche settimane fa era in contatto con la neopromossa Sampdoria.

Fallimento interista a parte Benitez resta comunque un ottimo allenatore, vincente un po’ ad ogni livello. Dal calcio giovanile (uno Scudetto e due coppe di Spagna con l’under 19 madridista) alla Champions League (col Liverpool) passando per i due campionati vinti in quel di Valencia il valore di Rafa non si discute.

Tra i papabili anche un altro spagnolo, anche più in voga del buon Benitez. Josep Guardiola, ormai ex allenatore del Barcellona con cui ha saputo vincere tutto esprimendo un calcio che segnerà per sempre questo gioco.

Logico, con questi presupposti, che una Federazione ambiziosa come quella russa sia interessata a lui. Che in tutto questo discorso potrebbe forse essere il favorito, almeno da un punto di vista di gradimento.

Tutto sta nel capire se ci sono veri margini di trattativa.

Non ha invece esperienza internazionale marcata, non avendo mai allenato al di fuori del proprio paese, Harry Redknapp, allenatore che dopo quasi una decade al Bournemouth e sette anni al West Ham ha avuto esperienze importanti con Portsmouth e Southampton prima di sbarcare a Londra, sponda Tottenham.

Spurs che ha abbandonato solo quest’anno, dopo un quadriennio comunque ricco di soddisfazioni.

In Inghilterra ci ha allenato anche Fabio Capello, che di esperienza ne ha invece da vendere.

L’ex allenatore di Milan e Juventus ha infatti vinto un po’ tutto a livello di club e ha anche alle spalle gli anni da C.T. della Nazionale inglese. Insomma, un bagaglio di conoscenze ed esperienze che pochissimi altri suoi colleghi al mondo possono vantare.

Logico che con un curriculum del genere, e con la stima di tutto il mondo pallonaro mondiale, uno come lui non possa passare inosservato alla Federcalcio russa.

L’ultimo nome, sempre nostrano, è quello di Marcello Lippi, che di nazionale se ne intende.

Campione del Mondo nel 2006 a Berlino, ha guidato la Juventus a tantissimi trionfi tanto in campo nazionale quanto internazionale.

Recentemente, con l’approdo in Cina, ha anche dimostrato una certa apertura

verso le nuove frontiere del mondo del pallone.

Logico, in questo senso, che non potrebbe restare insensibile al progetto russo.

Lo scoglio, semmai, può essere l’ingaggio che percepisce dall’Evergrande. Già faraonico di per sé.

Soluzione interna o nome blasonato dall’estero?

Vedremo. Quello che è certo è che i dirigenti russi devono farsi bene i conti in tasca.

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