Perché il Milan rifiuta 42 milioni per Thiago Silva e poi ne accetta 62 per lui più Ibrahimovic?

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Negli ultimi giorni c’è una domanda che impazza letteralmente sui social network come Facebook e Twitter: perché il Milan ha rifiutato l’offerta da 42 milioni per Thiago Silva per poi rifiutarne una da 42+20 per il pacchetto Silva-Ibrahimovic, accettando così un’offerta per il difensore brasiliano identica a quella rifiutata meno di un mese fa?

E’ presto detto.

Cedere Thiago Silva significherebbe farsi scoppiare in casa una bomba ad orologeria che, guarda caso, porta proprio il nome di Zlatan Ibrahimovic.

Perché lo svedese è stato più volte chiaro: vuole vincere. E per vincere bisogna investire. O, quantomeno, non cedere i propri pezzi migliori.

Lasciar partire Thiago Silva, quindi, vorrebbe dire veder letteralmente insorgere l’attaccante ex Juventus ed Inter, che sappiamo non essere tanto un tipo dalle mezze misure ed i modi troppo cortesi.

Perché cedere il centrale brasiliano significherebbe, almeno nell’ottica-Ibra, abdicare al ruolo di grande squadra in maniera definitiva in Europa e quasi sicuramente anche in ambito nazionale.

Una cosa che l’ego di Zlatan sicuramente non potrebbe accettare.

Visualizziamo la situazione: il Milan cede Thiago Silva al PSG per 42 milioni, parte dei quali servono a coprire i buchi di bilancio. E, coi soldi rimanenti, sistema una difesa letteralmente sventrata dalle partenze di Silva e Nesta. Prendendo, ad esempio, Ogbonna e Kolarov (due nomi che circolano davvero in ottica mercato Rossonero, staremo a vedere).

Ibrahimovic è però scontento e dice chiaramente a Raiola di non voler più restare a Milano. Di volersi cercare un’altra destinazione.

E quando si impunta lui non ce n’è.

Anche ipotizzando che ceduto Thiago Silva il Milan non abbia la necessità di bilancio di fare ulteriore cassa è logico che di fronte ad un out-out di questo tipo Galliani dovrebbe fare un passo indietro e mettersi a cercare un acquirente per Ibrahimovic.

Che col maxi contrattone biennale da 12 milioni a stagione che si porta dietro ed un’età non più verdissima (oltre che un’idiosincrasia marcata nei confronti dei tornei internazionali) non è così tanto appetibile sul mercato.

A quel punto, col giocatore in rivolta, la sua valutazione calerebbe drasticamente ed una sua eventuale cessione equivarrebbe ad una svendita del cartellino.

Ed è logico che far accettare ai tifosi Rossoneri, fino a pochi anni fa protagonisti di mercato e Champions League, un ridimensionamento così pesante di squadra ed ambizioni non sarà facile di per sé, figuriamoci come possa esserlo di fronte alla svendita di una delle due star.

Evidentemente Galliani, che è manager scaltro e che sa il fatto suo, questi conti in tasca se li è fatti prima di tutti e ha trovato una sola possibile via di fuga: di fronte all’impossibilità, pur per motivi diversi, di tenere Thiago Silva ed Ibrahimovic cercherà di limitare i danni.

Vendendo i due “in bundle”.

Operazione per altro faraonica che porterà nelle casse Rossonere un totale di 170 milioni tra cash e soldi risparmiati: i 62 della doppia cessione più i 48 lordi risparmiati non dovendo onorare il biennale a 12 netti l’anno di Ibra e i 60 lordi che comporterebbe il fresco quinquennale a firmato da Thiago Silva.

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4 commenti

  1. Ciao 🙂 aggiungerei che privarsi del solo Thiago, che è un danno tecnico irrimediabile, non avrebbe nessun senso nemmeno dal punto di vista economico visto che con i 42 milioni incassati non ci si pagherebbe neanche l’ingaggio di Ibra (48 lordi nei due anni residui di contratto)

    1. Sto pubblicando giusto ora un pezzo in cui ipotizzo l’acquisto di due sostituiti (che si dice possano arrivare a Milano al posto di Silva ed Ibra) andando a valutare quello che sarebbe il risparmio di queste maxi operazioni… per capire se a fronte di quel risparmio vale la pena affrontare queste cessioni.


  2. Il dato di fondo inequivocabile è la gigantesca presa in giro di Berlusconi e Galliani nei confronti dei tifosi rossoneri … ma da certi personaggi è il minimo che ci si possa aspettare … lo slogan della campagna abbonamenti è “Scatena l’orgoglio” …

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